Quel candore estetico che abbiamo perso
25 Ottobre 2014
Gustave Thibon scriveva: «I caratteri nobili hanno un concetto estetico della morale: il bene è per essi un oggetto di contemplazione e, nello stesso tempo, di azione: un’azione che si può contemplare. Quanto al male, essi se ne distolgono non perché sia proibito o rechi nocumento, ma perché è brutto».
Non sarà certo questo piccolo scritto un nuovo «elogio del bello», perché non sarei in grado di aggiungere una virgola a quanto già espresso in precedenza; men che meno vuole essere un articolo sulla perdita del senso del peccato, perché sarebbe inutile oggigiorno: la nostra regressione è tale da non poterci permettere un simile «lusso». Non ho intenzione nemmeno di soffermarmi a «sparare sulla croce rossa», ovvero sui rigurgiti demoniaci incarnati da orrori quali donne barbute sulla scena internazionale, uomini mascherati che stanno ormai …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)