I Finders — cercatori di bambini
Danilo Fabbroni
09 Novembre 2017
Il pandemonium squadernato dalla rete, dal web, può essere infinito. Un gioco dell’oca di antica memoria. In questo labirinto di Arianna dei giorni nostri una ricerca può trovare facilmente una mancanza pressoché totale di costrutto. Specie se si capita in una casella che ci rimanda agli inizi del gioco stesso.
Il nome – la citazione – di Ted Gunderson, detective che ha servito nell’FBI per molti anni specie in California, scatena un’autentica panoplia di rimandi, di piste, di link. Uno dei tanti ci porta ai cosiddetti ‘Finders’. Se si digita infatti il termine Finders in un qualsiasi motore di ricerca (es. Google), dalla rete vengono fuori – a fiorire come tante ninfe impazzite – una valanga sconfinata di voci le quali costituiscono solamente un vacuo rumore bianco e indistinto. Il link più gettonato …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)