Quando tutto cominciò
22 Gennaio 2014
Da molti anni pittore di corte e ritrattista su commissione dell’aristocrazia, ancorché aderente all’ideologia illuminista che era quasi un luogo comune del suo ambiente «progressista», Francisco Goya viene colto dalla misteriosa malattia, di cui sappiamo quasi nulla; una crisi gravissima, che lo lascia sordo e sconvolto. Vediamo però che da quel momento la sua espressione artistica è stravolta: esprime qualcosa che nessun committente gli avrebbe mai commissionato; incubi, succubi, pazzi, sabba, volti umani in cui traluce la bestialità. «È un mondo dell’orrido divenuto immanente, connaturato al mondo; si è insediato nell’uomo stesso». Così Hans Sedlmayr in La Perdita del Centro, l’insuperato saggio che analizza la storia dell’arte come «sintomo».
È qualcosa che avviene in precisa relazione con la Rivoluzione francese. Parigi …
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