
Mala architettura, mala politica
07 Novembre 2009
Continuo a chiedermi se l’incomprensione, o sottovalutazione, dell’architettura di Roma non faccia tutt’uno con il fatale sviamento politico di quello che chiamiamo l’Occidente.
Prego di non pensare che il tema sia inattuale. L’archiettura è la forma d’arte più radicalmente «politica», perchè è per essenza «pubblica». Non esiste un’architettura, diciamo «lirica», espressione di sentimenti privati, come esistono poesie liriche. Anche la villa privata del ricco, a Pompei o in Brianza, è – lo voglia o no l’architetto o il proprietario – «rappresentativa».
L’architettura è «epica» per sua essenza, monumentale: è il modo in cui il potere si auto-presenta in un dato momento storico, ed è insieme «un modello dell’universo che include la società umana». Sicch&…
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