
Pilsudski davanti al giudizio
08 Ottobre 2012
Il 12 maggio 1935, a 67 anni, moriva a Varsavia il maresciallo Josefz Pilsudski. Padre della patria, audacissimo stratega, nel 1918 con le armi in pugno aveva restituito alla nazione l’indipendenza dopo 123 anni in cui il Paese era stato spartito e smembrato tra la Russia, le Germania e l’Austria. Nel 1920, al comando delle forze polacche, mosse contro i bolscevichi, sconfisse l’Armata Rossa a cui strappò Kiev, liberandola.
La controffensiva sovietica fu rapida e baldanzosa: come vantò il generale russo Tukacevski nel suo ordine del giorno, intendeva «avanzare sul cadavere della Polonia fino a Berlino» per scatenarvi la rivoluzione comunista (il potente PC tedesco attendeva con ardore); da lì, come scrisse il membro del Comitato Centrale Nikolai Bucharin su La Pravda, «dritti a Londra e Parigi!».
L’avanzata rossa parve subito inarrestabile;…
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