
’68: magie, veleni ed incantesimi
Danilo Fabbroni
16 Ottobre 2016
Storia di una rivoluzione telecomandata
Pare di vederlo, il Generale, a scandire sillaba dopo sillaba “le carneval est finit”, a suggellare l’ordine di spazzar via i moti sessantottini del ‘Maggio Francese’. Nessun dubbio che Charles de Gaulle rimuginasse nella sua testa l’appellativo spregevole – racaille –, indirizzato a quella torma di insorti che pienavano gli onusti boulevard parigini, spuntati fuori, come ratti famelici, dal sottosuolo: non quelli della metropolitana, bensì i ‘sotterranei’, le fogne di un Occidente che voleva cambiare tutto e tutti.
La domanda alla quale la Storia non risponderà mai è se de Gaulle si capacitasse che quel ‘carnevale…
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