
I soldati italiani in Russia (1941-1943) (parte VII)
Alberto Bertotto
27 Agosto 2009
Ha scritto Marco Innocenti, uno storico quotato:
«L’ultima notte prima dell’offensiva tedesca è pervasa da una struggente malinconia. Il capo di Stato Maggiore Franz Halder, che ha voluto sorvolare l’imminente campo di battaglia, torna avvilito dall’impressione di un’immensità incontrollabile. Il generale Erich von Manstein, nella notte estiva, prova la sensazione della forza incalcolabile dei secondi che corrono nella clessidra della vita. Heinz Guderian, il ‘principe dei Panzer’, è con il suo corpo corazzato a Brest Litovsk, in Polonia. Il fiume Bug scintilla sotto le stelle. Nessun preparativo di difesa. Dunque, ancora una volta il nemico sarà colto di sorpresa. La frontiera tace. I sovietici dormono nelle loro caserme. Stalin trascorre piacevolmente la notte nella sua dacia fuori Mosca. Tra poche ore scoppierà l’inferno. A Mosca l’ambasciatore von Schulenburg consegna …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)