Sebbene all’interno della galassia sempre più variegata di coloro che si definiscono cristiani, vi sia chi nega la divinità di Cristo (vedi ad esempio i Testimoni di Geova), tutti concordano nel ritenere l’Antico e il Nuovo Testamento come parola rivelata da Dio.
Partendo da questo minimo comune denominatore, ritengo si possa dimostrare che l’infallibilità magisteriale della Chiesa Cattolica (1) lungi dall’essere una verità puramente dogmatica, è in primo luogo una verità razionale, una verità cioè dimostrabile con certezza indipendentemente da ragioni di natura teologica o esegetica.
A tale fine mi pare istruttivo riferirmi al caso di un famoso filosofo del seicento, John Locke (1632-1704). Questo filosofo è noto infatti non solo in quanto fu uno dei fondatori del moderno empirismo inglese, ma anche perché fu …