Teologi affacciati alla finestra di Deleuze
alessandro traettA
25 Aprile 2012
La tragedia esistenziale di Gilles Deleuze, banditore del pensiero dionisiaco, prima che contestatore tormentato e suicida, è l’emblema della filosofia illuministica, che si affaccia all’ultima finestra della modernità, quella aperta da Georges Bataille sul desolato panorama dei gauchistes d’ultima generazione.
Deleuze rappresenta, infatti, l’uomo dell’avanguardia ultima e conclusiva che, nell’aperto conflitto con la ragione e nella pratica violenta dello scialo (il potlacht, che affascinava Bataille e i surrealisti), svela il suo indirizzo regressivo e la sua morbosa interpretazione dei miti intorno al buon selvaggio. In ultima analisi la sua inclinazione a negare il significato della storia, conformandosi alla figura del «bestione» di vichiana memoria.
Nella Scienza Nuova si trova, …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)