
Mica male, questi argentini
Maurizio Blondet
14 Marzo 2013
Ed ora, salutiamo Francesco I. Papa laconico, il che è bello. Bello che la folla in piazza San Pietro, sentitone il nome, a tutta prima non lo conoscesse: l’uomo in questi giorni andava alle riunioni inosservato, si toglieva lo zucchetto rosso e nessuno lo intervistava. A Buenos Ayres, mi dicono, andava a visitare i quartieri poveri in bus. Alto e bello che si sia detto vescovo di Roma, come appunto è Pietro.
Può essere un progressista. Vediamo. Uno che sceglie di chiamarsi Francesco, ha trovato la strada per mettere pace e unità, superare tutto con l’essenziale. Francesco di Assisi cambiò la forma delle chiese, cambiò la predicazione, cambiò la Chiesa stessa, fu un immenso novatore, ma nessuno lo chiamò un progressista. Francesco vestiva di stracci ma voleva che il Calice, in cui il vino sarebbe diventato Sangue del Re Salvatore, fosse d’oro puro. Da …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)