La fedeltà alla tradizione italiana, per finirla con l’egemonia della cultura fittizia
alessandro traettA
13 Agosto 2012
Alla radice della fragilità culturale a destra stava la sciocca disistima degli autori italiani e la conseguente inclinazione a collezionare scrittori scelti fra i protagonisti del decadentismo e/o dell’occultismo europeo, Nietzsche, Wagner, Ossendowskij, Guénon, Blawatskij, Steiner, Wirth, Heidegger, Smitt, Junger, Burkhardt, Drieu La Rochelle, Eliade, Benn, Celine, Cioran, Lorenz, De Benoist.
Infatuati dalle teorie della scuola neoliberale di Vienna, gli avventizi oppositori alla sinistra radical chic, hanno rinunciato alla vincente identità, che è conferita dalla tradizione cattolica, e si sono messi a loro volta in cammino verso le sabbie mobili, nelle quali sono affondate le chiacchiere della destra d’orientamento euro-crepuscolare.
I ripetuti, umilianti insuccessi dell’opposizione italiana al radicalismo di massa dipendono dalla colpevole ignoranza …
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