L’eroe del Bhagavad Gita è, come forse si saprà, Arjuna.
Poco prima della battaglia fra i Kaurava e i Pandava, Arjuna vede nelle schiere avversarie molti amici e parenti; gli manca il cuore, non vuole combattere.
Gli appare Krsnha, che lo spinge ad uccidere, perché questo è il dharma del guerriero.
Ad Arjuna che esita, il dio insegna che, se fa quel che deve indifferente ai risultati, anche
il guerriero omicida diventa simile allo yogi: «domate le passioni, la beatitudine è prossima, perché egli è diventato Brahman…Vedendosi in tutte le cose e tutte le cose in lui, egli vede la stessa cosa ovunque».
Nella Gita c’è, ed è forse la prima volta, la rivelazione del dio personale, che può salvare i fedeli dagli effetti del loro karma (in termini cristiani, rimettere i peccati); ma Krshna è sempre
e comunque il «dissolutore&…