Una ragazzina di 14 anni si butta dalla finestra perché trattata come uno straccio da anonimi ragazzini, che hanno fatto a gara ad insultarla, deriderla e angariarla, da un sito «sociale», pare molto frequentato da giovani microcefali trasgressivi. Pare che sia la nona ragazzina suicida quest’anno, per identiche ragioni.
Ovviamente, radio ed altri media «aprono er dibbattito». Come dice la presentatrice esordendo, è una cosa «che fa riflettere». Convocati psicologhi («dell’età evolutiva», mica noccioline), nonché «esperti di internet» non meglio identificati, pedagoghi o supposti tali, sindacalisti di associazioni di genitori tutti pontificano, «riflettono», «si interrogano», esprimono «sgomento», eccetera; interviene la Terza Carica dello Stato con una dichiarazione spontanea che invita a censurare il web. E così via.
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