Brunetta: "Taglio di 300 mila statali"
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300.000 statali in meno entro il 2013. Taglieranno anche le auto blu. Speriamo, che non facciano come con le provincie.

ROMA - Oltre trecentomila dipendenti in meno nel pubblico impiego, tra il 2008 ed il 2013, nel contesto di un contributo della pubblica amministrazione alle manovre di correzione dei conti pubblici pari a circa 62 miliardi. Il ministro Renato Brunetta sottolinea con queste stime i risultati del percorso avviato per una P.A. più efficiente, ad un anno dalla riforma. «Meno costi ma nessuna diminuzione del benessere», anzi, il punto di partenza consentiva «ampi margini per ridurre i costi migliorando servizi e benessere dei cittadini», dice il ministro. Replica il leader della Cgil, Guglielmo Epifani: «Se il problema è il lavoro e l’occupazione, dare il numero di tutte le persone fuori dal lavoro non è un buon viatico: non scimmiottiamo Cameron per cortesia». Riferimento che non dispiace al ministro: il taglio di forza lavoro stimato in Italia in 5 anni è pari all’8,4% del pubblico impiego, meglio di quanto annunciato dal governo inglese (8,4% dei 6 milioni di dipendenti), rileva Brunetta.

Alla possibilità di tagli dei dipendenti senza pregiudicare i servizi non credono i sindacati («Siamo di fronte in tutto il Paese a riduzioni, o addirittura alla chiusura, di servizi pubblici essenziali», dice l’Fp-Cgil; «tagliare organici sicuramente inaridirà la capacità del mondo pubblico di erogare servizi al cittadino ed alla imprese in maniera adeguata», dice la Cisl). Non ci crede neanche il leader del Pd, Pier Luigi Bersani: «La riduzione del turn over va fatta a fronte di un’operazione per renderla efficiente. Se mandiamo a casa alla carlona l’effetto può essere peggiore». Brunetta va avanti. E difende questo «shock culturale, partito già prima della riforma, dalla lotta contro i fannulloni». Lo fa chiedendo sostegno: «A cuore aperto, vi dico: se vengo lasciato solo non ce la faccio». È una riforma che ha troppi nemici«, è »troppo difficile, troppo complicata, richiede alleanze«. Non è facile portarla avanti in un »clima assolutamente contrario«, tra resistenze spaventose». Una stoccata alla Cgil, «che si è messa ferocemente in una posizione di contrasto, in una maniera anche ridicola», ed una alle «stupidaggini» lette sui giornali.

Il prossimo passo è sul fronte delle auto blu. «Tra qualche giorno» sarà varato il provvedimento per tagliare della metà costi per 4 miliardi «Non sarà un disegno di legge ma un decreto legge». Di fronte ad un «costo spaventoso», dice il ministro, «se lo compriamo sul mercato lo dimezzeremo i costi. È quello che faremo con il decreto nei prossimi giorni». Quanto alla ricollocazione del personale, e più in generale per l’ottimizzazione in tutta la pubblica amministrazione, il ministro ha indicato che verrà «integralmente applicato» quanto già previsto dalla riforma: la «una mobilità obbligatoria per esigenze organizzative. Un altro elemento fondamentale dell’ottimizzazione del sistema».

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La Stampa



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