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Caro Ammiraglio Fallon (Parte III)
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Un coraggioso precedente

E’ possibile, Ammiraglio Fallon, che Lei sia completamente solo? E’ possibile che Lei sia l’unico ufficiale generale che si dimette per ragioni di principio?

E, ugualmente importante: possibile che non ci sia alcun altro ufficiale generale, in servizio o in congedo, che si assuma il rischio di parlar chiaro nel tentativo di informare gli americani della follia bellica del presidente G. W. Bush nei confronti dell’Iran? Per fortuna qualcuno c’è.

Il Generale Brent Scowcroft, che fu Consigliere per la Sicurezza Nazionale del presidente G. H. W. Bush, su richiesta del secondo presidente Bush assunse il prestigioso incarico di presidente del Consiglio Presidenziale per i Servizi Informativi Esteri.

Dal suo privilegiato posto di osservazione Scowcroft ha potuto esaminare lo svolgersi della politica statunitense nel M.O. Decenni passati a relazionare con la stampa gli hanno valso una reputazione di estrema discrezione; ancor più sorprendente, quindi, cosa decise che fosse suo dovere fare.

In un’intervista rilasciata a metà ottobre 2004 al Financial Times di Londra, Scowcroft si mostrò fortemente critico nei confronti del presidente, sostenendo che Bush fosse stato come “ipnotizzato” dall’allora Primo Ministro israeliano Ariel Sharon.

“Sharon se lo rigirò letteralmente attorno al mignolo” affermò Scowcroft. “Non è stato altro che un guaio.”

E’ oggi decisamente evidente che i successori di Sharon ritengono che il presidente Bush abbia preso un impegno nei loro confronti di “prendersi cura dell’Iran” prima di lasciare l’incarico, e che il presidente non ha fatto alcunché per disingannarli al riguardo, senza alcuna preoccupazione per le conseguenze.

Il 18 maggio, parlando al Forum Economico Mondiale di Sharm el-Sheikh, Bush fece un riferimento gratuito alle “ambizioni iraniane verso le armi nucleari.” Disse:

“Sarebbe un imperdonabile tradimento ai danni delle generazioni a venire se si permettesse al principale sostenitore del terrorismo di avere accesso all’arma più distruttiva del mondo. Per la causa della pace il mondo non deve permettere che l’Iran si doti di armi nucleari.”

Durante la pre-conferenza Stephen Hadley, Consigliere del Presidente per la Sicurezza Nazionale, identificò l’Iran come il tema dominante del viaggio, aggiungendo più volte che l’Iran “è sempre presente dietro” tutte le disgrazie che affliggono il M.O., dal Libano a Gaza all’Iraq e all’Afghanistan.

La retorica sta crescendo


Nelle prossime settimane, almeno fino a quando le forze americane non troveranno veramente qualche arma iraniana in Iran, la retorica si concentrerà verosimilmente su quella che io chiamo La Grande Bugia, l’affermazione che il presidente dell’Iran abbia minacciato di “cancellare Israele dalla carta geografica.”

In effetti, nel suo controverso discorso del 2005 Ahmadinejad stava solo citando ciò che l’Ayatollah Khomeini aveva detto all’inizio degli anni ’80. Khomeini esprimeva la speranza che il regime che trattava così ingiustamente i palestinesi potesse essere rimpiazzato da un altro più equanime.

Un distinguo che non fa differenza? Non credo, le parole hanno la loro importanza.

Come Lei probabilmente già sa (ma non lo sa il popolo americano), la traduzione letterale dal Farsi di quanto detto da Ahmadinejad è: “Il regime che occupa Gerusalemme deve sparire dalle pagine dei tempi.”

Contrariamente a quanto l’amministrazione vuole farci credere, il presidente iraniano non stava minacciando Israele di distruzione nucleare, o di ricacciarla in mare, o di cancellarla dalla carta geografica.

Il presidente Bush è decisamente lontano dal vero su questo tema, e questo traspare molto chiaramente quando risponde a ruota libera alle domande che gli vengono rivolte.

Il 17 ottobre 2007, pur essendo stato ampiamente informato circa il principale risultato delle indagini del servizio segreto, che mostravano appunto come l’Iran avesse sospeso la parte del proprio programma nucleare relativa allo sviluppo di armamenti, il presidente parlò come un “ipnotizzato”. Disse:

“Abbiamo qui un leader iraniano che ha annunciato che intende distruggere Israele. Così ho detto al popolo che se realmente vuole evitare la terza guerra mondiale, dovrebbe allora avere tutto l’interesse ad impedire che l’Iran non abbia le conoscenze necessarie a costruire armi nucleari. Io prendo molto sul serio la minaccia di un Iran dotato di armi nucleari.”

Qualcuno afferma che Bush in realtà non creda alla sua stessa retorica. Io penso invece che lui ci creda, perché gli israeliani trovano ascolto presso di lui, che rimane invece sordo ai servizi segreti statunitensi che ha ripetutamente sminuito.

Ma, francamente, cosa potrebbe essere peggio: che Bush creda che l’Iran costituisca una minaccia all’esistenza di Israele e che ciò richieda un intervento militare USA? Oppure che si tratti solo di retorica volta a “giustificare” il fatto che gli USA “si prendano cura” dell’Iran per conto di Israele?

Quello che Lei, Ammiraglio Fallon, può fare è di parlare con tutta la Sua autorità di quello che potrebbe accadere, alle truppe USA in Iraq, per esempio, se Bush ordinasse ai Suoi successori di cominciare bombardamenti ed attacchi missilistici contro l’Iran.

Inoltre Lei potrebbe rapidamente aggiornare le considerazioni di Scowcroft attingendo dall’esperienza delle Sue osservazioni degli sforzi da “poliziotti delle comiche” degli ideologi della Casa Bianca (come quell’Elliot Abrams condannato per l’Iran-Contra), di rovesciare con la forza l’ascendente di Hamas nel 2006/2007 e, in tempi più recenti, di Hezbollah. (Abrams, che si dichiarò colpevole di due capi d’accusa per aver ingannato il Congresso, fu poi amnistiato dal presidente G. H. W. Bush il 24 dicembre 1992.)

E’ quindi facile comprendere come mai non ci siano ufficiali che vorrebbero trovarsi in condizioni da dover prendere ordini impartiti da personaggi simili ad Abrams.

Se Lei ritiene importante l’impegno assunto con il Suo giuramento (che non ha scadenza) di proteggere e difendere la Costituzione, Lei potrebbe certamente convincere a parlare altre teste rimaste lucide.

E, alla fin fine, se la profonda ignoranza e l’ideologia, supportate dalla grande stampa e da ambo i partiti politici, intimiditi dalla lobby israeliana, portassero ad un attacco contro l’Iran, e gli Iraniani invadessero l’Iraq meridionale e prendessero in ostaggio migliaia di nostri soldati, Lei potrebbe comunque ancora guardarsi nello specchio ed affermare in piena coscienza di averci almeno provato.

Non si troverà a dover convivere col rimorso di non sapere cosa avrebbe potuto essere, se Lei sarà stato capace di scuotersi di dosso la Sua riluttanza a parlar chiaro.

C’è un grosso Tar Baby (pupazzo di catrame) laggiù, l’Iran. E Lei certamente ricorda che mentre il Coniglio restava sempre più invischiato dal pupazzo, la Volpe se ne stava sdraiata.

Fallon “la Volpe”, tuttora vincolato dal suo giuramento di difendere la Costituzione degli Stati Uniti, non può restarsene sdraiato, non ora.

Ci guidi.

Rispettosamente,

Ray McGovern
Steering Group; Veteran Intelligence Professionals for Sanity (VIPS)

Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Arrigo de Angeli


Fonte >  Antiwar.com 13 giugno 2008

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