Contro la crisi ora Ahmadinejad tenta una manovra alla Robin Hood
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Anche Ahmedinejad vara la sua riforma anticrisi, o meglio antisanzioni

Il presidente annuncia in diretta tv la manovra di azzeramento dei sussidi ai beni di prima necessità, al gas e alla benzina in cambio di aiuti diretti alle famiglie in base al reddito. Si tenta di combattere gli sprechi, ma per ora il risultato è un balzo dell'inflazione e si temono tensioni sociali

Togliere ai ricchi per dare ai poveri. Così, prendendo a testimone il Corano, Ahmadinejad dice di aver varato "la più grande riforma economica nella storia della Repubblica islamica". Lo ha annunciato con un discorso in diretta alla televisione: si tratta di azzerare il sistema dei sussidi che da trent'anni teneva artificialmente bassi i prezzi di benzina, gas elettricità e generi alimentari di base come pane, acqua, zucchero e olio. Il denaro che il governo si aspetta di risparmiare con questa manovra - promette Ahmadinejad - sarà ridistribuito sotto forma di versamenti diretti sui conti bancari privati di tutti i cittadini che ne avranno fatto richiesta compilando una dichiarazione dei loro redditi. In cinque anni, quando tutti i benefici della riforma saranno stati realizzati, l'Iran - ha proclamato il presidente - sarà "un paradiso sulla terra".

Ma non è stato facile convincere gli iraniani degli effetti benefici e redistributivi della riforma. Anche perché l'effetto immediato è stato quello di far balzare in alto l'inflazionie, mentre ancora il denaro non è arrivato nei conti di chi ne ha fatto richiesta. Temendo, nonostante le belle promesse, il ripetersi dei disordini che qualche anno fa accompagnarono il primo aumento della benzina, il governo subito dopo l'annuncio ha inviato la polizia a presidiare le strade di Teheran mentre la gente correva a fare l'ultimo pieno a 1000 rial (12 centesimi di euro) al litro.

E ' vero che il vecchio sistema andava a beneficio soprattutto dei ricchi, che  pagavano prezzi risibili per riscaldare ville, piscine e saune, o andare in giro sui loro Suv; e favoriva enormi sprechi: le case iraniane, anche dei non ricchi, erano sempre iperriscaldate e con le luci accese. Mentre già nei primi tre giorni dopo la riforma, sostiene il governo, il consumo di elettricità è sceso dell'11 per cento e milioni di litri di benzina sono stati risparmiati. Ma il massiccio e immediato aumento di tutti i prezzi (sette volte di più la benzina, quindici il diesel, quattro il pane e così via) è stato uno choc che si somma allo scontento seguito alle elezioni del 2009 e messo a tacere con la durissima repressione ancora in corso. Se tuttavia Ahmadinejad ha varato una riforma così radicale, si sostiene a Teheran, significa che è riuscito a consolidare il suo potere all'interno del gruppo dirigente. Le conseguenze - è la previsione dei diplomatici a Teheran - potrebbero farsi sentire al prossimo round di colloqui sul nucleare che riprendono oggi. "L'Iran si presenterà certamente con toni ancora più assertivi, ma forse un regime meno diviso potrebbe permettereall'Iran di mantenere un accordo una volta raggiunto"

Fonte >  Repubblica.it


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