Dimezzato il parco macchine?: nella manovra non ce n'è traccia
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Il decreto di luglio taglia la cilindrata; ma adesso arrivano altre 60 berline superlusso

“Abbiamo ridotto gli stipendi dei parlamentari, abbiamo ridotto il numero delle auto blu e anche la loro cilindrata. Se uno vuole andare forte si compri la Ferrari, ma con i suoi soldi. Io ho l’Audi, ma l’ho comprata con i miei soldi e non mi hanno fatto lo sconto anche se mio figlio è un pilota ufficiale dell’Audi”.

Questa serie di dichiarazioni risalgono a dieci giorni fa e sono di Umberto Bossi. Il ministro forse non sa che, mentre annuncia il raggiungimento di questi obiettivi, è ancora in corso la gara bandita dalla Consip il 22 febbraio 2010 per cui la pubblica amministrazione acquisterà nel biennio a venire sessanta “berline grandi” di cilindrata compresa tra 2200 e 3000.

Sessanta, un numero forse eccessivo se si pensa che la manovra finanziaria di luglio aveva ristretto l’uso di auto (nuove) di cilindrata superiore ai 1600 ce “al Capo dello Stato, ai Presidenti del Senato e della Camera, del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Corte costitu-zionale”.

Insomma, si dovesse dar retta al decreto di luglio, sarebbero bastate una decina di vetture. Invece compriamo 60 “ultimi modelli” (nel bando di gara è chiarito che se escono dei nuovi modelli della vettura che si era deciso di fornire, va sostituita). Saranno in uso “fino alla loro dismissione o rottamazione” per poi - nelle intenzioni - “non essere” sostituite.

È l’ultimo paradosso di una vicenda fatta di molti annunci e pochi numeri. Il 3 agosto, ad esempio, lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parlò alla Camera di “una forte riduzione delle auto blu”. Quello stesso giorno, l’anfiere dei tagli annunciati dal governo, il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, tuonò: “È pronto il Decreto del presidente del Consiglio che dimezzerà le auto blu”. Sarà anche pronto ma nessuno l’ha presentato, nemmeno nella manovra correttiva di agosto.

COSÌ, PER ADESSO, le auto restano quelle che lo stesso Brunetta ha conteggiato: 86.000, di cui 5.000circa di “rappresentanza” e con autista dedicato (lui le chiama “blu-blu”), 10 mila sempre con autista (almeno due per vettura), destinate ai più alti dirigenti dell’amministrazione pubblica (lui le definisce solo “blu”). Le altre 71mila, senza autista dedicato, secondo questo calcolo, sarebbero a disposizione degli uffici.

Quali siano quelle da tagliare ancora non si sa. Citiamo un dato ufficiale: nel maggio 2010, delle 33.388 autovetture registrate successivamente al 2001 al Pra dalle pubbliche amministrazioni, il 22% (circa 7300) era di cilindrata superiore a 1600.

Può essere undato utile per vedere se almeno in futuro qualcuno terrà conto del decreto di luglio.

Eduardo Di Blasi

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Fatto quotidiano | 1 settembre



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