L'economia crolla: la DTCC tiene nascosta la gravità della crisi
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Oggi sono stati comunicati i numeri, da tempo attesi, raccolti dalla DTCC, Depository Trust & Clearing Corporation, istituzione controllata da banche fra le quali troviamo JP Morgan e Goldman Sachs.

Dal loro articolo...

"Le stime riferite sulla dimensione del mercato dei CDS ( Credit Default Swap ), fin'ora erano basaste solo su osservazioni che tendevano a sovrastimare la dimensione del mercato in quanto entrambi le parti implicate riferivano delle loro transazioni separatamente dalla controparte. Così, facendo riferimento ad uno scambio del controvalore di 10 milioni di dollari, ognuna delle due parti segnalava l'importo dal proprio "lato" dell'operazione, e l'importo conteggiato diventava di 20 milioni di dollari che quindi sopravvaluta del doppio, appunto perchè entrambi le parti facevano riferimento al valore di 10 milioni di dollari della loro transazione.

Quando esaminiamo i contratti effettivamente in mano agli investitori  registrati nel Deposito ( quindi non riportati separatamente dai due "lati" della transazione ), alla data del 9 ottobre 2008 troviamo CDS per un totale di circa 34,8 trilioni di dollari o loro equivalenti. Questo dato è molto inferiore ai circa 44 trilioni di dollari registrati nel Deposito alla fine di aprile di quest'anno."

Dunque la buona notizia è che almeno non si tratta dei 54 trilioni di dollari così diffusamente citati. Sono solo 34,8 trilioni. Ora...

"Meno dell' 1% dei contratti CDS attualmente registrati si riferisce a titoli collegati ai mutui residenziali. Anche l'indice dei prodotti collegati ai mutui ha alcune componenti che si riferiscono ai mutui residenziali ma, nel complesso, costituisce una frazione relativamente piccola sul totale dei CDS registrati."

Benissimo : siccome il mercato dei mutui è in caduta libera, dobbiamo pensare che solo l'1% di quei 34.8 trilioni - cioè 348 miliardi di dollari - siano ad altissimo rischio. Ma cosa compone quei rimanenti 34.452.000.000  di dollari ? Dobbiamo ritenere che sia un mix di : contratti su estero e su tassi di interesse, contratti legati a titoli, contratti su oro ed altre merci, CDS e contratti non collocati.

Siccome l'esposizione all'insolvenza da CDS non riguarda solo i mutui, tenendo conto della lista di cui sopra, è chiaro che ci siano molti punti deboli.  La relazione diffusa dalla DTCC non ne fa cenno e con le aziende che riportano sempre maggiori perdite, la disoccupazione che cresce ad un tasso mai visto prima e migliaia di Fondi che saltano dopo che sono stati tagliati via trilioni di dollari dai livelli massimi del Mercato Mobiliare Globale,   il crollo può solo aumentare e certamente non c'è nessuno che lo sta limitando.

Neppure c'è cenno ai CDS emessi su - contro - la salute Finanziaria delle singole nazioni, per non parlare delle gigantesche corporations tipo General Motors. Le scritture sono fallimentari per una grossa fetta delle componenti base dei portafogli ed i rischi di insolvenze conseguenti aumentano parallelamente. Non c'è da sorprendersi che la DTCC non voglia dare uno sguardo fuori dal settore dei mutui.

Tutti sanno della crisi dei mutui, ma questo è solo l'elemento che ha fatto precipitare la situazione, ed a sua volta è stato fatto crollare dalle fondamenta malate della base dell'economia - elemento che ha fatto cadere il primo componente della successiva catena. Il resto ha già incominciato a saltare e vediamo la marea avvicinarsi di giorno in giorno. Non è il momento per offuscare le cose ed essere accondiscendenti : dobbiamo conoscere i Fatti Veri e non...

"L'idea che il settore mancasse di un registro centrale per i CDS  non scambiati ufficialmente ( OTC ), è fortemente fuorviante ed ha prodotto speculazioni approssimative su svariati argomenti, che vanno dalla dimensione del mercato, al suo ruolo nella crisi dei mutui, alla dimensione del potenziale pagamento obbligazionario sottostante i CDS relativi alla Lehman Brothers. Quanto tali speculazioni abbiano aggravato la confusione dei mercati, la scorsa settimana, è difficile da valutare."

Io credo che il Mercato fosse confuso non a causa di speculazioni paranoidi, ma in reazione alla prospettiva di un'economia in aggravamento, che non mostra il minimo segno di un qualsiasi miglioramento a breve.

Fonte > Global Research| 07 novembre

Tradotto per EFEFDIEFFE.com da Massimo Frulla

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