Il Tempo 16 Febbraio 2011
La morale liberaleLa morale liberale, oltre a ridurre il popolo sul lastrico, ha privato gli italiani della coscienza della loro storia e della loro identità. In questi giorni ero in Romagna. Legato ad un balcone ho visto un panno con su scritto: «le donne dicono basta». La nostra passione per la morale è più che mai desta. Da parecchi anni disponiamo di strumenti sofisticati che permettono di registrare la vita dei concepiti: vediamo come sono fatti, come si muovono, come vivono. Sappiamo cosa succede quando li abortiamo: si ritraggono cercando inutilmente di sfuggire ad un destino che li fa a pezzi nel corpo della madre che li ha generati. Queste immagini sono le uniche che la nostra popolazione benpensante non tollera di vedere. Non si possono mostrare. Perché noi siamo morali e l'aborto è un diritto e guai a chi lo mette in dubbio.
Le popolazioni civili, quelle che dal risorgimento rincorriamo, ci insegnano la moralità dell'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, la santità della dolce morte, la propaganda della sessualità nelle sue varie manifestazioni nelle scuole di ogni ordine e grado, a partire dall'asilo. Solo per colpa del governo Berlusconi abbiamo provato a difendere la vita di Eluana ed abbiamo impedito la legalizzazione di coppie di fatto, anticamera del matrimonio omosessuale. Ma noi siamo morali. I bambini, i nostri figli, li facciamo crescere all'interno di belle famiglie allargate che sono tanto comprensive. I figli soffrono? Ci giriamo dall'altra parte. I nostri genitori sono soli e malati? Ci giriamo dall'altra parte. La nostra morale è quella della vita vissuta momento per momento con i suoi desideri, le sue voglie e le sue disperazioni seppellite nella vita quotidiana. Ma «le donne dicono basta». A cosa?
Fonte > Il Tempo