04 Dicembre 2012
Un po’ di rumore nei media merita di essere commentato.«‘Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?’ (1,34). Questa domanda appare incomprensibile, perché Maria era fidanzata, e, secondo il diritto giudaico, era ritenuta ormai equiparata ad una moglie, anche se non abitava ancora con il marito e la comunione matrimoniale ancora non era iniziata. A partire da Agostino la questione è stata spiegata nel senso che Maria avrebbe fatto un voto di verginità e avrebbe avuto un fidanzamento solo per avere un protettore della sua verginità. Ma questa ricostruzione fuoriesce totalmente dal mondo del giudaismo dei tempi di Gesù e sembra impensabile in tale contesto’».
(L’infanzia di Gesù di Joseph Ratzinger)
«Ascolta la pudica voce della Vergine. L’Angelo le annunzia il parto; ma Ella aderisce alla verginità e ritiene di anteporre l’integrità all’angelico detto, di modo che né nega alle parole dell’Angelo la fede, né recede dal suo proposito. “Io – dice – mi sono interdetta qualsiasi relazione con l’uomo: In che modo avverrà ciò dal momento che io non conosco uomo?”... Se infatti fosse stata sposata da Giuseppe con l’intenzione di aver da lui dei figli, in che modo all’Angelo che le annunzia un parto, Ella poté portarsi come dinanzi ad una cosa nuova ed insolita, dal momento che anch’Ella si era già legata alla legge della natura, per essere un giorno madre? Ma siccome Ella doveva conservare integro e intatto, come un dono santo offerto, il corpo a Dio consacrato, perciò dice (all’Angelo): “Quantunque tu sia un angelo, e quantunque tu venga dal cielo, quantunque ciò che appare trascenda la natura umana, tuttavia a me non è lecito conoscere uomo. In che modo, senza opera d’uomo, io sarò madre? Conosco infatti Giuseppe come sposo, ma non già come uomo” (PG 1139-1142).
Le argomentazioni di San Gregorio sono forti, perché si radicano nel contesto del fatto evangelico narrato. Finanche la sorpresa di Maria Santissima avrebbe avuto nessun senso, qualora l’annunzio non avesse riguardato una sorprendente novità. Il semplice evento della nascita, infatti, non poteva meravigliare una promessa sposa; da lì a poco avrebbe certamente potuto concepire; che senso attribuire, allora, alla domanda rivolta all’Angelo Gabriele?«Cristo, prima del suo concepimento, ha scelto, per nascere da Essa (Maria), questa verginità già consacrata a Dio, ciò viene indicato dalle parole di Maria all’Angelo che le annunzia un figlio; In che modo – chiede Ella – avverrà ciò dal momento che io non conosco uomo? Ella non avrebbe sicuramente parlato così se non si fosse consacrata come vergine a Dio. Ma siccome i costumi ebraici non ammettevano ancora un tal voto, Ella fu data come sposa ad un uomo giusto il quale non le avrebbe rapito con violenza ma avrebbe piuttosto protetto contro i violenti ciò che Ella aveva di già votato. E anche se Ella si fosse limitata a dire: In che modo avverrà ciò?, senza aggiungere dal momento che io non conosco uomo, la sua questione avrebbe dimostrato che Ella non si era maritata con l’intenzione di usare il matrimonio. Colei nella quale il Figlio di Dio avrebbe preso la forma di schiavo, per miracolo avrebbe potuto ricevere l’ordine di rimanere vergine. Ma affinché Ella fosse un esempio per le sante vergini, affinché non si pensasse che avesse dovuto esser vergine Colei soltanto che aveva meritato di essere, allo stesso tempo, vergine e madre, Ella consacrò la propria verginità a Dio nel momento in cui Ella ignorava ancora il futuro concepimento. In tal modo la vita celeste sarebbe stata imitata in un corpo mortale e terrestre, e ciò per mezzo di un voto, non già per mezzo di un precetto; per amore di una predilezione, non già per mezzo di un’obbligazione». (De sancta virginitate, 4, 4 PL 40, 398; confronta anche PL 38, 1097 e 1318; 44, 420).
Le parole del santo sono meravigliosamente profonde e rispondono, credo io, in tutto alle obiezioni sollevate in merito all’impossibilità di un sentire giudaico, all’epoca, differente. Invero, a ben vedere, anche qualora il contesto culturale del tempo non avesse ammesso in nessun modo un voto di verginità, questo non prova affatto che la Vergine santissima e neppure San Giuseppe non potessero costituire eccezione. Oltre che dalle testimonianze di Qumran, degli Esseni e della comunità dei Terapeuti, sappiamo dell’esistenza di persone che votavano a Dio la castità perpetua dei loro corpi dalle stesse parole di Gesù, in San Matteo 19,12: «Non tutti comprendono questa dottrina, ma coloro soltanto ai quali è dato. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal seno della madre; vi sono eunuchi che sono stati fatti dagli uomini, e vi sono eunuchi che si fanno tali da se stessi per il regno dei cieli». L’uso del presente: «si fanno tali» e «vi sono eunuchi», lascia poco spazio a proiezioni prossime nel tempo; si sta parlando di qualcosa che già c’è.
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