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Propaganda del lassismo?
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Leggiamo da internet (1):

Nelle scuole inglesi arriva la ‘propaganda del piacere’
13 luglio 2009

ROMA – C’è una linea sottile che divide l’educazione sessuale dall’esortazione al sesso. Quella linea immaginaria sembra essere stata totalmente superata in Inghilterra, dove il National Health Service ha diffuso per le scuole un volantino informativo dal titolo ‘Piacere’, che al suo interno contiene lo slogan ‘Un orgasmo al giorno toglie il medico di torno’.

La frase raccoglie il senso della nuova campagna del Sistema Sanitario inglese, che vuole comunicare ai giovani che fare sesso, o procurarsi del piacere sessuale, fa bene alla salute.

‘I rapporti sessuali attivano l’organismo ed agevolano la circolazione’, come fa l’attività fisica più in generale. Molto spesso la propaganda intimidatoria di stampo ‘anti-sessuale’,  fatta per limitare le gravidanze giovanili ed impedire la diffusione di malattie veneree non ha sortito gli effetti desiderati, così l’Health Service ha cambiato strategia.

L’auspicio degli ideatori della campagna è quello di  mostrare i pro e i contro dell’essere sessualmente attivi, spingendo i ragazzi ad una sessualità più consapevole e responsabile. Tuttavia  il messaggio non è stato ben accolto da molti tra genitori ed educatori che, oltre ad essere scandalizzati, temono che d’ora in poi i giovani (e non solo) si sentano autorizzati ad assumere uno stile di vita libertino.


Tanto non può lasciare scandalizzati. Perchè dovrebbe? In una società assolutamente incapace di rinunciare ad alcunché, perchè dovrebbe sorprendere l’incitamento al piacere sfrenato? Del resto, la rinunzia implica un sacrificio che ha in vista un bene maggiore. Nel cristianesimo, non si lascia mai nulla; il cristiano sa perfettamente che quel che lascia resta ed è sempre «spazzatura» di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo! E di tutto può godere nella misura del «piacere divino» e secondo le regole divine, infallibili; le uniche in gradi di garantire la felicità perfetta. Ma la notizia sembra ben orchestrata e calibrata con un’altra (uscita in concomitanza con questa), di tenore un po’ differente e dalle tinte ironiche, ma sicuramente efficace. Leggiamo (2):

Grida che ti passa il dolore

Meglio urlare ben forte se ci facciamo male, perché il grido aiuta ad alleviare la sofferenza

Milano - L’urlo allevia il dolore, meglio ancora se accompagnato da parolacce e imprecazioni. E’ quanto sostengono i ricercatori della Keele University che hanno fatto un esperimento su 64 volontari, constatando che gli urlatori sopportavano molto meglio dei non urlatori la sofferenza fisica.

Lo studio - Ai volontari è stato chiesto di immergere una mano in un secchio di acqua ghiacciata e mentre a una parte di loro è stato chiesto di reagire solo attraverso parole accettabili, a un’altra quota è stata data piena libertà nelle reazioni verbali, sia nei toni che nella scelta dei vocaboli (anzi sono stati incoraggiati alle parolacce). Successivamente i ricercatori hanno notato che il primo gruppo, costretto a un comportamento più controllato, resisteva meno a tenere l’arto nel ghiaccio, mentre il gruppo ‘libero’ dimostrava una maggior sopportazione, resistendo più tempo nella dolorosa prova.


Questione di buon senso e non solo - Lo studio non stupisce più di tanto: è intuibile anche secondo il buon senso che uno sfogo clamoroso e liberatorio non può che fare bene, senza contare che secondo gli autori della ricerca, tra cui Richard Stephens, John Atkins e Andrew Kingston, l’urlo con parolacce annesse non rappresenta solo una risposta emotiva ma anche fisica. Infine secondo gli esperti la tolleranza al dolore ha un legame fortissimo con la capacità e la possibilità di distrazione. E quale miglior divagazione che urlare a squarciagola parolacce di ogni tipo?».


Cosa passa in definitiva, qual è il messaggio globale che arriva al povero ignaro consumatore di TV o lettore assiduo di giornali (quasi fossero oracoli!)? Chissà se è semplice paranoia complottista, oppure un’evidenza estrema: quello che si propaganda è l’idea di un «lassismo» spinto e reclamizzato, quale panacea per ogni male. La Chiesa crede giustamente che il dominio di sé è vaccino e medicina contro ogni male; purché il dominio sia autentico e non frustrante; quindi purché sia profondamente radicato in una convinzione che affondi nel Trascendente, che è in definitiva «esperienza di Cristo»! Adesione viva e vivificante alla vera Fede. Il cristiano che non si lascia prendere dall’ira, che sa accogliere quel che gli accade come insegnamento divino, che tutto permette e dispone per il bene di ognuno, sa accumulare saggezza e vittorie contro il suo passato; sa approfittare della Grazia per espiare le sue mancanze d’amore. L’uomo che vive della castità e della purezza, si risparmia dolori, angosce e problemi fisici non indifferenti; perché non si diffonde piuttosto l’idea di un’ascesi seria, fatta di veri digiuni, astinenze ed esercizio fisico.

Si «sbandierano» i benefici «cardiovascolari» dell’attività sessuale, ma basta leggere una rivista scientifica di medicina dello sport, per sapere che la corsa (la semplice corsetta) è capace di prevenire ed in certi casi curare appieno tutta la vasta gamma di problemi legati al sistema cardiovascolare (ipertensione, colesterolo, trigliceridi, ecc.).

Perché non educare i giovanissimi allo sport di resistenza, su tutti, anziché pubblicizzare calcio a iosa e modelli mandingo di palestrati artificiali? Più comodo lo steroide. Preghiera, digiuno ed ascesi; questa è la ricetta della vera felicità e salute. Non acquistiamo «fumo» dai media.

Stefano Maria Chiari



1) Da www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=29545
2) Da www.corriere.it/salute/09_luglio_13/urla_contro_dolore_9e829994-6fa2-11de-bf72-00144f02aabc.shtml


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