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Salute, fertilità e castità
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E’ cronaca di questi giorni ancora sonnolenti ed immersi nel clima di festa: la sterilità interessa circa 60 mila coppie italiane (1).
Una delle cause di questo serio problema può essere l’aver contratto la Clamidia.
Cos’è?

Si tratta di un «microrganismo appartenente al genere Chlamydia (comprendente le specie patogene Chlamydia trachomatis, Chlamydia pneumoniae e Chlamydia psittaci) responsabile di quadri infettivi prevalentemente dell’apparato urogenitale e respiratorio.
Dal punto di vista microbiologico la clamidia è un batterio, ma in patologia si comporta come un parassita, in quanto per sopravvivere deve infettare una cellula ospite.
La clamidia presenta una parete cellulare molto irregolare e all’esame microscopico appare come un denso corpo incluso, che sposta il nucleo della cellula.
Dal punto di vista clinico la clamidia è responsabile di varie malattie.
Le forme d’infezione genitourinaria da clamidia (Chlamydia trachomatis) costituiscono circa il 50% delle cosiddette uretriti non gonococciche, vale a dire quelle infezioni da contagio sessuale sostenute da germi diversi da Neisseria gonorrhoeae (o gonococco).
Le forme cliniche sono rappresentate dalle uretriti-cerviciti, dalla malattia infiammatoria pelvica (nella donna), dall’epididimite (nell’uomo), dalla proctite, dalla cosiddetta sindrome oculo-genitale (per diffusione alle strutture oculari, soprattutto alla congiuntiva).
Un quadro di particolare gravità è costituito dall’infezione neonatale (per contagio acquisito durante il passaggio nel canale del parto) con localizzazioni oculari (oftalmia dei neonati) e polmonari (polmonite da clamidia). Questa specie di clamidia è inoltre responsabile del linfogranuloma venereo .
La Chlamydia trachomatis è responsabile inoltre del tracoma, grave forma di cheratocongiuntivite frequente nei Paesi subequatoriali
» (2).

Le modalità di contagio sono molto più numerose: il semplice utilizzo di mezzi meccanici durante un rapporto non è in grado di proteggere dalla trasmissione del bacillo, la quale infatti può aver luogo anche a seguito del solo contatto di pelle.
E’ anche «possibile che tale infezione si protragga per anni in maniera quiescente senza dare luogo ad alcun fastidio; è possibile perciò che la sua infezione sia stata dovuta a rapporti sessuali non protetti di parecchi anni prima della diagnosi; esistono infine dei casi nei quali contatti promiscui o rapporti sessuali non completi o non convenzionali possano dar luogo a trasmissione di questa infezione» (3).
«Se non trattata, l’infezione può progredire causando conseguenze sia a breve che a lungo termine, che possono, come i sintomi, rimanere ‘silenti’. Nelle donne, la manifestazione più tipica dell’infezione è l’infiammazione pelvica (pelvic inflammatory disease, PID) che interessa quasi la metà delle donne che non hanno seguito alcun trattamento. La PID può causare danno permanente alle tube, all’utero e ai tessuti circostanti, con conseguente dolore cronico, infertilità e possibilità di gravidanze extrauterine. Le donne affette da Clamidia hanno una probabilità di rischio di contrarre il virus dell’AIDS cinque volte più alta. Gli uomini di solito non subiscono danni permanenti, anche se un recente studio pubblicato da un’equipe svedese afferma che esiste una correlazione tra l’infezione di Clamidia negli uomini e la loro sterilità. A volte però l’infezione può interessare l’epididimo, causando dolore, febbre e, in qualche caso, sterilità» (4).
Da quanto riportato, possono trarsi alcune considerazioni importanti.

Senza timori di smentite e senza troppi pudori, dobbiamo con forza ribadire come il condurre una vita casta e moralmente irreprensibile, ispirata ai sani principi evangelici di purezza e di amore sia l’unico vero antidoto per sanare e curare il diffondersi innaturale di questo tipo di malattie.
Si tratta di igiene personale, inteso in senso lato.
Igiene che riguarda la condotta di vita della persona in tutto quel che fa e comunque si relazioni. Esso è sinonimo di pudore e l’altra faccia della medaglia della purezza di cuore.
Rappresenta l’equilibrio perfetto e bilanciato delle facoltà e delle potenze dell’uomo alla luce del dominio dello spirito, guidato dalla Verità divina.
L’uomo che vive questa purezza saprà dominare pienamente le proprie pulsioni e non indugerà in sguardi illeciti e pericolosi, ladri ed avidi di beni estranei e corrosivi della propria capacità di amare in profondità e veramente.

Il peccato di impurità consuma il cuore e lo abbrutisce, legandolo al basso istinto del ventre;
la schiavitù che genera è delle peggiori perché rende incapaci di prendere il volo dello spirito e di sentir parlare il Verbo della vita; il cuore consunto dal peccato di impurezza è come Erode, sordo e beffardo di fronte al silenzio maestoso di Gesù, l’Unto di Dio; dal suo punto di vista incomprensibile segno di stoltezza e di debolezza umana, ma in realtà icona bellissima di sacralità inviolabile dalla corruzione del peccato.
Segno di questo progressivo e completo disfacimento sarà la morte di Erode, divorato dai vermi (5).
Gesù avverte.

«Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!» (Marco 8,15); la corruzione di una carne debole che prevarica lo spirito pronto ma non allenato ad affrontare la suprema lotta nelle proprie membra, che si lascia sopraffare dall’uomo vecchio e non combatte strenuamente con le armi dell’ascesi e della preghiera, espone l’uomo alla distruzione totale, anche attraverso la lenta consunzione dell’animo umano, che passi per il contagio di malattie cosiddette veneree.

Le MST (malattie trasmesse sessualmente), di cui la clamidia (6) è forse una delle meno note, ma che ricevono clamori ed echi altisonanti specialmente nella propagazione dell’AIDS, non possono essere affrontate che in solo modo, sposando la vita di castità e di purezza, con tutto quello che questo comporti: astenersi da ogni tipo di rapporto sessuale fuori dal matrimonio e condurre un’esistenza di totale fedeltà coniugale (per chi è sposato) o di integra donazione di sé al Signore (anima e corpo; per chi segue la chiamata alla verginità consacrata o sacerdotale).
Dell’efficacia preventiva e/o curativa dei diversi mezzi contraccettivi propagandati, lasciateci dubitare fortemente.

«Dal punto di vista medico tentare di combattere l’AIDS con l’uso dei preservativi è una cosa sciocca».
Ha detto a Sidney John Billings, specialista nei metodi di regolazione della natalità: «Il preservativo non è garanzia sufficiente per prevenire il contagio dell’AIDS e gli esperti si sono resi conto un’altra volta, che in questo senso, la verità non stata detta».

E’ assolutamente certo che gli spermatozoi possano passare per i buchi microscopici dei preservativi (che hanno una misura di 5 micron), ragione per la quale i preservativi hanno una percentuale di inefficacia per evitare le gravidanze: falliscono nel prevenire le gravidanze almeno in un 17,7% del tempo durante un anno di uso e possono arrivare a fallire il 36,3% del tempo nel caso delle giovani non sposate dei gruppi minoritari.

Se questo accade nelle gravidanze, dobbiamo tenere conto che:
1) i fallimenti per evitare una gravidanza (dal 15,7% al 36,3 % del tempo) si producono malgrado la donna ovuli soltanto una volta durante il suo ciclo, e quindi il tempo di fertilità durante ogni ciclo è molto limitato, mentre le persone possono trasmettere l’AIDS in qualsiasi momento della loro vita.
2) Gli spermatozoi possono essere danneggiati per le alte o basse temperature.
I pori di lattice dei preservativi delle migliori qualità sono disegnati per evitare, non senza difficoltà, il passo degli spermatozoi, però il virus dell’AIDS, secondo alcuni dati scientifici, è 3 volte più piccolo del virus che trasmette l’herpes, 6 volte più piccolo della spirocheta che causa la sifilis, e 450 volte più piccolo degli spermatozoi.
Altri senza arrivare a tanto affermano che è assodato che il Latex contiene difetti inerenti che sono almeno 50 volte più grandi che il virus del AIDS.
3) I preservativi presentano difetti che li fanno rompere durante l’uso.
4) Anche quando un preservativo di buona qualità potesse impedire il passo del virus dell’AIDS, bisogna considerare che, quando l’uomo lo tocca, lo fa con le mani umide di secrezioni uretrali e bulbo uretrali pre-eiaculatorie che appaiono prima della erezione, per cui il lato esterno del preservativo si contamina con questi fluidi, e tutte le secrezioni pre-eiaculatorie (dell’ordine del 0,2 a 0,5 ml.) di un infetto possiedono il virus dell’ AIDS, identico a quello che si incontra nello sperma; per tutto questo un soggetto zero positivo potrebbe contagiare la sua copia, anche nel caso in cui il preservativo non lasciasse passare nulla.

Nel bollettino di ONAIDS (principale diffusore dei preservativi per combattere l’AIDS) è dichiarato, in una sua analisi del 1998 che la distribuzione di preservativi non diminuisce la quantità di infetti per più preservativi che si regalino alla popolazione sessualmente attiva.
Così si capisce che, per esempio, nell’anno 1998 la quantità di persone infette sono aumentate di un 10% (quasi 6 milioni di persone più che nel 1998; una media di 11 persone per minuto), per questo il dottor Peter Piot, direttore di ONAIDS, informa recentemente che l’epidemia dell’AIDS si trova fuori controllo.
Per questa ragione nessuno degli 800 sessuologi che assistevano alla conferenza (la National Conference on HIV, Washinton DC 15-18 novembre 1991) sollevò la mano quando fu domandato loro se avessero affidato la vita ad un preservativo durante le relazioni sessuali con una persona che loro sapevano avesse l’AIDS (7).

Dal punto di vista spirituale, i benefici di un’etica pura e senza macchia sono notevolissimi: l’intuizione spirituale si acutizza, la preghiera è più agile e fervorosa, la serenità dell’animo è colma, la pace del cuore piena; lontano restano le inquietudini e i turbamenti di spirito che accompagnano sempre l’immondezza dell’anima.
Chi non pecca con lo sguardo e con il desiderio (e non soltanto con l’atto impuro) sente la presenza di Dio coprirlo con la sua ombra, la dolcezza del suo amore e della sua vicinanza chinarsi sulla sua miseria per purificarlo dal peccato passato e per santificarlo e divinizzarlo progressivamente.

Ma per chi subisce la schiavitù di questo genere di peccati, la speranza deve essere sempre il segno forte della vittoria prossima; Dio agisce nella debolezza dell’uomo; la continenza (diversamente vissuta a seconda dello stato prescelto) non è cosa che si ottenga da sé; è dono che viene elargito ad una supplica sincera ed umile, come insegna anche Sant’Agostino: «La continenza è un dono di Dio. Lo troviamo scritto nel libro della Sapienza: Nessuno può essere continente se Dio non gliene fa dono. E anche il Signore, a proposito di quella continenza più rigorosa per cui ci si astiene dal matrimonio, diceva: non tutti capiscono questa parola, ma soltanto coloro cui è stato donato. Né solo questa, ma anche la castità coniugale non la si può osservare senza la continenza da ogni forma illecita di rapporto carnale. E di tutt’e due le forme di vita, tanto degli sposati come dei non sposati, affermava l’Apostolo che sono doni di Dio. Io vorrei - diceva - che tutti fossero come me stesso; tuttavia ciascuno ha da Dio il suo dono: uno così, e un altro differentemente […] la continenza, mentre tiene a freno e modera gli appetiti sregolati, aspira anche al bene immortale a cui tendiamo, e respinge il male col quale lottiamo nella nostra condizione di esseri mortali. Del bene futuro è amante e ad esso è orientata; del male presente è avversaria e [solo] testimone. Ambisce ciò che nobilita, fugge ciò che degrada» (8).

Stefano Maria Chiari



1) Vedi http://italiasalute.leonardo.it/News.asp?ID=4002
2) Da www.sanihelp.it/enciclopedia/scheda.php?ID=1587
3) Da www.medicitalia.it/02it/consulto.asp?idpost=4971
4) Da www.epicentro.iss.it/problemi/clamidia/clamidia.asp
5) «Nel giorno fissato Erode, vestito del manto regale e seduto sul podio, tenne loro un discorso. Il popolo acclamava: ‘Parola di un dio e non di un uomo!’. Ma improvvisamente un angelo del Signore lo colpì, perché non aveva dato gloria a Dio; e roso, dai vermi, spirò». (Atti 12, 21-23).
6) «Esistono oltre 30 malattie sessualmente trasmissibili» da www.vitadidonna.it/copia_di_vita_di_000018.html
7) Da http://italy.indymedia.org/news/2005/04/777625.php
8) Da «La Continenza»