veltroni-berlusconi.jpg
PD, DC laica
Stampa
  Text size

«Alla Sinistra faccio gli auguri di buona fortuna, ma noi abbiamo un altro progetto ed è giunto
il momento di dirselo. Basta con i governi del minimo comune denominatore. Questo tempo è finito».
Il leader del PD Walter Veltroni definisce la separazione dalla sinistra radicale come
«una liberazione reciproca».
E agli esponenti della Sinistra che definiscono il PD come un partito di centro, Veltroni ribadisce: «Il PD è un partito di centrosinistra, perchè non esistono solo il centro e la sinistra».

«Ieri Berlusconi ha usato espressioni liquidatorie» nei confronti di Casini.
Ha detto Veltroni.
«Dire a un alleato - ha proseguito il leader del PD - che è stata colpa sua aver fermato l’azione del governo Berlusconi significa dire ‘arrivederci, buonanotte’ ».
Secondo Veltroni «è chiaro che ormai nell’opposizione c’è un centro e una destra» (1).
Berlusconi e Casini in rotta aprono letteralmente la strada alla vittoria di Veltroni.

Il panorama politico nazionale non è per nulla incoraggiante.
Non sembra un caso; non sarà forse stato deciso tutto a tavolino, da altri?
Lo scenario che si snoda giorno dopo giorno apre la vista ad un panorama tetro: la ricostituzione di una DC sbilanciata a sinistra, un po’ più laica, un po’ più agnostica, anzi un po’ più atea, anche se ecumenica.
Che dire?

Il modernismo teologico ha avuto nelle schiere dello storico partito di don Sturzo, fieri sostenitori e nugoli di simpatizzanti: le devastazioni sociali fuoriuscite da Camere cattoliche, ipocrite e strumentalizzatici della Croce e della Chiesa, ripercuotono i loro enormi effetti distruttivi su intere famiglie, che, a distanza di anni, ancora devono subire lo sfascio di matrimoni a termine e l’infanticidio di indifesi innocenti.
Se questi sono stati i frutti di un Partito autoproclamatosi cattolico, cosa dobbiamo attenderci dal cappello a cilindro del laicissimo e gnostico PD?
Perché ad avviso di chi scrive appare chiarissimo come conseguenze di errate scelte di principio, soprattutto nel campo della morale, possano essere causa di mali peggiori della stessa recessione economica.

Il vero spreco è della vita dello spirito; è il buttar i talenti che dovrebbero impiegarsi
alla costruzione di un ormai dimenticato «bene comune», secondo il perenne insegnamento della Chiesa.
Chi ricorda che Leone XIII, nella splendida «Rerum Novarum», aveva già predetto le nefaste aberrazioni socioeconomiche del sistema capitalista e di quello marxista?
Al seguire tale politica sociale avremmo avuto uno sviluppo armonico ed equo delle singole compagini economiche ed un più equo rapporto giuridico di lavoro; altro che sindacati!
Ma la politica oramai serve non soltanto se stessa (il che già sarebbe grave), ma serve poteri forti, a loro volta controllati da poteri occulti.

Non ci si accusi di «complottismo»; è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliano vedere l’oramai nitido disegno di un Nuovo Ordine Mondiale.
Cosa possegga di caratteristico tale «ordine»?
Proprio la volontà precisa di sovvertire il cristianesimo e tutto il bagaglio spirituale e culturale che veicola.
Non è che un’evidenza.
Basta scorrere l’elenco di provvedimenti dei vertici del sistema per accorgersi come tutto concorra inesorabilmente verso il perseguimento di fini solo in apparenza meramente economici.
Che fare?

La soluzione non può essere disfattista.
I tempi che viviamo non sono facili; ma la grazia di Dio non viene mai meno e dà forza per sostenere ogni tipo di prova e tentazione: armiamoci quindi delle armi più potenti a nostra disposizione: preghiera e digiuno; adesione pura alla vera Fede, devozione ed amore profondo alla Santa Vergine; Eucaristia e sacrificio.
Cerchiamo il regno, il resto verrà in aggiunta.

Stefano Maria Chiari


1) Da www.rainews24.it/notizia.asp?newsID=78602