d. Cuzio Nitoglia 15 Maggio 2014
Neoconservatorismo contro Siria e Russia2) Jabotinski guardava con simpatia alla modernità europea, ai movimenti nazionalisti nati nel Vecchio Continente e specialmente al Risorgimento italiano. Invece per Netanyahu e i neocon americani (v. Bernard Lewis) bisogna rimuovere la parte “orientale” del popolo ebraico per occidentalizzarlo completamente in vista dello scontro finale contro l’islamo/fascismo mediorientale.
3) Nato nel 1964 in Israele da una famiglia laburista e Presidente dell’Herzl Institute. È un filosofo politico neosionista. Ha fondato lo Shalem Center nel 1994 assieme a Ronald Lauder, milita nel Likud dal 1991.
4) Nato nel 1953 in Usa, autore del best seller Il reame dell’odio del 2003 (Columbia University Press), professore alla Tel Aviv University e membro del Jaffee Centre for Strategic Studies, infine è divenuto ambasciatore d’Israele all’Onu nel 1997. Nel 2007 ha scritto il libro The Fight for Jerusalem e nel 2009 The Rise of Nuclear Iran. Dal 2000 dirige il think tank neocon israeliano Jerusalem Center of Plubic Affairs.
5) In http://www.iasps.org/strat1htm.
6) L’autore esponente della destra liberista e libertaria, più citato da Ronald Reagan nei suoi discorsi pubblici e insignito del White House Award nel 1986 da Reagan stesso.
7) Dopo Wealth and Poverty del 1981.
8) Cfr. G. Thomas, Gideon’s Spies. The Secret History of the Mossad, New York, Thomas Bunn Books, 1999, p. 30.
9) Cfr. S. Gazit, I’amProud Jewish Terrorist, in “Haaretz”, 19 luglio 2001; Y. Peri, Generals in the Cabinet Room, Washington, Usip Press, 2006; E. Keretz, Netanyahu Says There’s no Solution to the Israeli-Palestinian Conflict, in “Haaretz”, 15 giugno 2011.
10) La religione islamica è incompatibile con il Cristianesimo. Essa infatti nega la divinità di Gesù Cristo e la Trinità delle Persone nell’Unità della Natura divina, che sono i due dogmi fondamentali della religione cristiana. Tuttavia l’islam ha conosciuto anche un’alta speculazione filosofico/teologica (con Avicenna e Averroè), la quale però è stata combattuta e poi abbattuta da al-Gazhali. Si deve perciò distinguere nell’islam 1°) la corrente metafisica, che ha cercato di approfondire il Corano mediante la sana filosofia e la teologia speculativa e 2°) la corrente fideista, che ha rifiutato ogni approfondimento teologico/esegetico della religione coranica e che con al-Gazhali ha avuto la meglio. Ma ciò non autorizza a negare l’esistenza della metafisica araba e a ridurre l’islam intero ad un mero fideismo irrazionalista.
11) Si veda il recente incontro del Presidente statunitense Barack Obama con il re saudita a Riad (marzo 2014), in cui i Sauditi hanno rimproverato gli Usa per la loro presunta arrendevolezza verso la Siria di Assad, l’Iran e la Russia di Putin (nel particolare frangente della rivolta ucraina e della secessione della Crimea). Infatti secondo l’Arabia Saudita, come per Israele, 1°) gli Usa avrebbero dovuto impedire alla Siria di non essere bombardata dalla Nato in cambio dello smantellamento del suo arsenale bellico chimico; inoltre 2°) non si sarebbe dovuto concedere all’Iran di arrivare, dopo 37 anni di isolamento ed embargo economico, a discutere diplomaticamente con gli Usa e l’Ue per poter evitare un probabile conflitto mini-nucleare, che invece sarebbe stato voluto anche da Israele; infine 3°) non si sarebbe dovuto permettere alla Crimea di separarsi dall’Ucraina con un referendum popolare ed entrare a far parte della Russia, a costo di un’azione bellica, poiché le semplici sanzioni economiche degli Usa e dell’Ue alla Russia son state giudicate insufficienti dai Sauditi.
12) Ma realmente mondialista e globalizzante per erigere il Nuovo Ordine Mondiale anche in Medio Oriente e in Eurasia (si veda la rivoluzione scoppiata in Ucraina nel febbraio del 2014).
13) Non si dimentichi che a Yalta gli Usa nel 1945 vollero dividere il mondo in due tronconi per spartirselo meglio. Da una parte quello occidentalista del “patto transatlantico” sotto l’egida anglo-americana e dall’altra parte quello orientale del “patto di Varsavia” sotto l’egida dell’Urss staliniana. L’America allora (siccome i tempi non erano ancora maturi) aveva bisogno della “guerra fredda” per mantenere l’Europa sotto di sé con la scusa dello spauracchio comunista, che si reggeva in piedi solo grazie ai finanziamenti statunitensi e all’ideologia sovversiva ebraica. Oggi essa gioca la carta dell’islamismo radicale - per manipolare le simpatie a favore d’Israele e degli Usa - che quanto alla bassa manovalanza dei guerriglieri è sinceramente anti-americano, ma quanto ai loro capi (i Saud) è totalmente asservito a Israele e agli Stati Uniti, come al tempo di Gesù i Sadducei erano asserviti a Roma, pur essendo l’aristocrazia della classe sacerdotale del Tempio di Gerusalemme. Cfr. P. Sensini, Libia 2011, Milano, Jaca Book, 2011.
14) AA. VV., Enciclopedia dell’economia, Garzanti, Milano, 1992, pagg. 643-645. Alla base del liberismo vi è un errore filosofico sulla natura della libertà: mentre per la sana filosofia e la retta ragione la libertà è il dominio della volontà sui propri atti che sono mezzi per cogliere il fine (il bene) e poter fare il male è una conseguenza difettosa della libertà, il liberalismo ritiene (erroneamente) che l’essenza della libertà consista nel poter fare ciò che più ci aggrada, confondendo libertà con licenza. Quindi per il liberalismo la libertà morale è illimitata o assoluta (= sciolta da ogni legge). Esso scambia il mezzo (poter fare) per il fine (il bene). Questo è il suo errore “capitale” dal quale discende la dottrina liberista, libertaria e libertina: l’astensionismo dello Stato in economia, etica sociale e individuale. Occorre, per i liberisti, “lasciar fare” tutto all’iniziativa privata che deve essere assoluta e non sub lege. Il mercato non deve essere sottomesso ad alcun limite. Invece, secondo la retta ragione, se tutto è fisicamente possibile, non tutto è moralmente conveniente. Non si può concedere la libertà a ciò che non conduce al fine. Secondo uno dei più acuti e coerenti liberisti italiani, “il profitto… è l’essenza della libertà”; egli spiega come secondo l’economia di mercato “il libraio mi dà il libro che io voglio”, anche se a lui non piace, “poiché guarda unicamente al profitto; quindi non gli interessa cosa mi vende, purché faccia quattrini. Questa è l’essenza della mia libertà” (E. Colombatto - A. Mingardi a cura di, Il coraggio della libertà, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2002, p. 45).
15) A. Del Noce, Cristianità e laicità, Milano, Giuffrè, 1998, pp. 161-169.
16) Id., Appunti sull’irreligione occidentale. In Il problema dell’ateismo, Bologna, Il Mulino, 1964, pp. 293-333.
17) Si può fare un’analogia con il corpo umano. Quando si ammalano gli organi vitali l’uomo inizia la sua fase terminale, ma sino a che il cervello riesce ad impartire gli ordini ai vari organi, l’organismo non entra ancora in coma profondo; solo quando il capo o il cervello cessa di essere tale e di dirigere e governare le altre membra ed organi, allora l’uomo entra in coma e poi muore. Così il mondo, sino a che impazziscono gli elementi principali, ma il capo (ossia la Religione) bene o male riesce ancora a governarli pubblicamente e socialmente, malgrado la loro dissociazione, non si è ancora giunti alla fine. Tuttavia quando il capo non funziona più, si corre rapidamente verso la morte e la putrefazione. Ebbene il mondo odierno è un corpo sociale senza cervello (“cerebrum non habet”), quindi non deve meravigliarci il suo correre verso l’auto-distruzione. Infatti sembra irrazionale che si tenti di attaccare addirittura la Russia e la Cina per l’Ucraina e la Siria, ma da un cervello “piatto” o dissociato non ci si deve aspettare un ragionamento logico, sarebbe del tutto anomalo.