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Antisemiti sarete voi
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Caro Direttore,

questa faccenda della Nirenstein, mi preoccupa. Lei la fa facile, ma questa cosa è una cosa seria, perbacco! E poi Lei non gliela racconta mica tutta ai lettori, questa volta! O non lo sa nemmeno Lei?

Lei e io (ed è questo che mi preoccupa!) per colpa di questo sito siamo stati «attenzionati» dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC – Osservatorio del pregiudizio antiebraico… che è anche una Onlus, caro Lei, cioè una organizzazione non lucrativa di utilità sociale. E non faccia quel sorrisetto, né sull’utilità sociale, né tampoco sulla dizione «non lucrativa»! Lo sa che sorridere è antisemita? Come dice!? Ride perché non mi crede?

Leggo: «Molto attiva in chiave antiebraica è anche la EFFEDIEFFE (www.effedieffe.com), casa editrice di orientamento cattolico con sede in provincia di Viterbo. Nel 2008 Effedieffe ha pubblicato un ponderoso volume di circa 400 pagine dal titolo “Omicidio rituale ebraico. Storia di un’accusa”, di Domenico Savino. Il libro, fortemente influenzato dalla prima edizione dello studio “Pasque di sangue. Ebrei d’Europa e omicidi rituali”, di Ariel Toaff , Il Mulino, Bologna, 2007, analizza la cosiddetta “accusa del sangue”, ovvero la falsa accusa che, nel corso dei secoli, è stata rivolta agli ebrei di uccidere delle persone non ebree, specie bambini, con lo scopo di prelevarne il sangue da utilizzare per scopi magico-rituali. L’autore del saggio sostiene, seppur in modo talvolta ambiguo, la tesi che gli ebrei si siano ripetutamente macchiati di questo orrendo crimine».

E non basta: più sotto EFFEDIEFFE è definito «il sito internet antiebraico più significativo nel panorama italiano, quotidiano on line della casa editrice Effedieffe diretto dal giornalista Maurizio Blondet. Il sito viene aggiornato quotidianamente, e quasi ogni giorno compaiono articoli di ispirazione antiebraica (spesso scritti dallo stesso Blondet)».

Ma come si permette Direttore? Che fa? Aggiorna quotidianamente? Ma chi crede di essere? Il Jerusalem Post? Lei o aggiorna al massimo quindicinalmente o è un antisemita! E poi come fa ad avere tutta questa ispirazione quotidiana? Basta, non inspiri più! Espiri. Anzi…  spiri e non se parla più!

Su, su, scherzavo! Si riprenda e senta ancora cosa scrivono:

«EFFEDIEFFE ha un’impostazione di tipo cospirativista ed è impegnata a divulgare teorie revisioniste (???) spiegando come, dietro i principali avvenimenti internazionali si nascondano i ‘sionisti’. Domenico Savino, assiduo collaboratore del giornale on-line di Effedieffe, è autore del volume “Omicidio rituale ebraico. Storia di un’accusa”, edito da Effedieffe. Nel sito internet della casa editrice è presente anche la libreria virtuale «Ritorno al reale» (www.effedieffeshop.com) con una selezione di circa 1.300 volumi, tra cui buona parte dei classici del pensiero antisemita».

Ha capito? Lei è il Direttore del «sito internet antiebraico più significativo nel panorama italiano». A lei – per dirla con Totò – i naziskin «gli fanno un baffo». Quanto a me, pensi un po’, il mio libro, quasi ancora con l’odore dell’inchiostro fresco di stampa (che sono due anni nella vita di un libro?) è già nel pantheon, tra i classici del pensiero antisemita! E io che delle volte mi sottovaluto…

E non basta: l’ Editore li straccia tutti per distacco, è un uomo solo al comando! Da solo il sito si becca una recensione che è quadrupla rispetto a quella di www.radioislam.org.


Ha capito il concetto? L’Editore vale quattro – e dico quattro – Bin Laden! Quello è come il feroce Saladino, anzi è il feroce Saladino! Eh, caro Direttore, così va il mondo!

Ma la cosa che fa più ribrezzo è questa accusa: antisemitismo. Antisemita a chi?

Secondo la Bibbia (o anche la Bibbia è antisemita?) Sem fu il padre degli Assiri, dei Caldei, degli Aramei, dei Sabei, dei Moabiti, degli edomiti, dei Medianiti, dei discendenti di Labano e di tutti gli altri discendenti da cui sorsero alcune delle 70 nazioni descritte nel Tanakh, la Bibbia ebraica.
Gli ebrei sono solo uno di questi popoli, che diventò Israele a seguito dell’elezione divina: «Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa». Abramo era per ironia della sorte un irakeno, veniva da Ur dei Caldei. Questi popoli sono quelli che ancor oggi con nomi diversi abitano il Medio Oriente.

Non siamo stati noi a scatenare l’inferno su di loro, a bombardare il Libano, a destabilizzare l’Iraq, a generare il Galut dei popoli di Palestina, a fare olocausto della carne filistea, rovesciando fosforo bianco sui bambini di Gaza, a conquistare palmo a palmo un territorio che da millenni apparteneva ad altri, a chiudere un intero popolo entro un ghetto infame. Non siamo stati noi.

William Boykin
   Vignetta di Latuff
Se qualcuno pretende che definiamo l’invasione e poi la distruzione del Libano un atto di legittima difesa, non lo faremo. Se pretende che taciamo sulla vergognosa e menzognera campagna di aggressione all’Iraq, in base all’accusa di possedere e voler usare armi di distruzione di massa, possedute in realtà solo dagli aggressori e dai loro alleati, non lo faremo. Se pretende che il termine diaspora sia applicato ad un solo popolo e non anche a quello che da questo popolo ha subito una sorte simile, non lo faremo. Se pretende che applichiamo i termini genocidio e pulizia etnica ad un solo popolo e non a tutti popoli che in nome della loro identità vengono annientati, non lo faremo. Se pretende che il termine lager venga associato solo ai campi di concentramento creati sessant’anni fa ad opera del Terzo Reich e non anche a quell’immenso lager che è divenuto la Cisgiordania, non lo faremo. Se pretende che denunciamo il razzismo a base dottrinaria, pseudoscientifica e ideologica, ma non quello a base religiosa, non lo faremo.

Antisemiti non siamo noi.

Antisemiti sono tutti coloro che hanno portato tra i popoli semiti del Medio-Oriente morte e distruzione e certo anche coloro che hanno portato morte e distruzione tra gli ebrei. E antisemiti sono anche quegli ebrei che inseguendo l’incubo della ricostruzione di un regno morto duemila e più anni fa non esitano ad esporre se stessi, i loro fratelli di fede, i loro vicini e il mondo intero al rischio di un ecatombe. Antisemiti sono coloro che rivendicano per sé ciò che non vogliono concedere ad altri semiti. Antisemiti sono coloro che non mettono in guardia tutti i popoli semiti del carico di odio che essi stanno accumulando ciascuno per sé sulle proprie teste, col rischio che gli incubi della storia passata si ripetano. Antisemiti sono costoro (semiti o non semiti che siano), non noi.

Dunque non è per l’antisemitismo che siamo sotto attacco. EFFEDIEFFE è nel mirino perché è un sito pericoloso. Pericoloso per i poteri reali. Perché il potere ha sempre una faccia reale, anche dietro l’anonimato di sigle, società e lobby impersonali e qui, se non l’immagine, almeno l’identikit di quei volti anonimi spesso lo troverete. Non è colpa nostra se spesso il profilo dei protagonisti è quello che è. Se invece che anglosassoni, cioè ariani, o semiti fossero africani o aborigeni, parleremmo lo stesso. Noi parliamo del potere e non è colpa nostra se i gruppi di potere si agglutinano intorno a famiglie, etnie o nazioni. E’ sempre stato così. Sarebbe un sintomo di pericoloso ed inconscio antisemitismo non denunciare fatti o comportamenti perché riferibili a forze legate al mondo semita. E sarebbe anche una spregevole forma di codardia o servilismo.

Spiace ma qui, nel sito del «complottista» per eccellenza, la cospirazione del silenzio non funziona, il muro di omertà e segregazione si sgretola: qui la versione ufficiale non è mai creduta e la recita in scena non è mai applaudita. Noi siamo come i vecchi macchinisti dei palcoscenici: non ci facciamo stupire dagli effetti che mandano in visibilio il pubblico. Li abbiamo visti tante volte, che ci interessa sapere solo chi è in quel momento ad azionare i meccanismi.

Mi è capitato di sentire qualche collega del Direttore preoccupato per la sua salute mentale: paranoico talvolta lo definiscono. Il dissidente come malato mentale è il vertice raggiunto dall’universo concentrazionario sovietico. Anche allora funzionava la cospirazione del silenzio. E non è forse contro i silenzi del mondo intero, contro la mancanza di coraggio, che oggi sale il lamento di chi  è sopravvissuto ad Auschwitz? La denuncia a senso unico, come quella tardiva, vale il silenzio.

E sia, ci chiamino pure paranoici. L’accusa di paranoia è meglio, molto meglio dell’atrofia celebrale per noia. Da noi la verità non è nel «filmato che sta per andare in onda», ma sempre nel fermo-immagine dell’unico fotogramma che scopre il colpevole, senza fermarsi di fronte al fatto sgradevole e incomodo che possa avere talvolta calata sul viso la maschera della vittima innocente.

E tuttavia c’è un’altra colpa che non ci viene perdonata. Girate sulla rete e troverete centinaia di siti e blog davvero biecamente e ferocemente antiebraici, pieni di insulti, minacce e trasudanti odio. E’ come se questi non dessero fastidio.

Invece nel nostro sito non c’è traccia di violenza, né incitamento alla violenza. Qui si cerca di mettere a frutto il dono dell’intelligenza e qualche stratificazione di cultura per descrivere, commentare, ricordare, analizzare ciò che accade: senza fanatismi, spiegando e soprattutto documentando. «Sine ira et studio», come si diceva una volta. E sempre contro l’intero sistema di pensiero dominante, non come in certi siti cosiddetti antagonisti: noi siamo davvero politicamente scorretti.

Qualcuno di coloro, che sono così intenti a scrutarci e così preoccupati di noi, dell’infinitamente piccolo che siamo, penseranno che siamo chissà quale cenacolo segreto, tutto intento a preparare chissà quale pogrom: chissà come ci resterebbero, se sapessero che ci siamo per lo più estranei, che per lo più i vari collaboratori del sito neppure si conoscono direttamente, che per esempio Lei ed io Direttore ci siamo visti 2 volte, la prima ad una Sua conferenza tanti anni fa, quando le indicai la strada per il casello autostradale, la seconda per puro caso dall’editore e Lei giustamente si ricordava appena di me.

Ah, se capissero che la forza di attrazione del sito non è frutto di chissà quale strategia di marketing, ma è quella insopprimibile della Verità! Per quanto piccola sia, è una luce che splende nelle tenebre.
Chissà come ci starebbero male, se capissero che loro hanno corazze e spade, noi la fionda, che loro sono Golia, noi Davide. Chissà come cambierebbe il loro angusto mondo, se capissero che il Logos del Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe non è quello contingentemente sterminatore dell’antica Alleanza, ma quello universale di chi dà la propria vita per la salvezza di molti.

Forse per la prima volta nella loro storia imparerebbero a vivere senza muri di separazione, a non maledire, a pregare per i nemici. Lo insegnava un Rabbi nazareno duemila anni fa. Antisemita anche lui?

Domenico Savino




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