don C. Nitoglia 06 Giugno 2016
Il 20 maggio del 2016, presso l’Aula Magna dell’università Gregoriana, monsignor Georg Gänswein, segretario di papa Ratzinger, ora prefetto della Casa Pontificia, ha spiegato il vero motivo per il quale Benedetto XVI ha dato le dimissioni.1] G. Alberigo (diretta da), Storia del Concilio Vaticano II. La formazione della coscienza conciliare, ottobre 1962-settembre 1963, Bologna, Il Mulino, 1996, vol. II, p. 361.
2] G. Alberigo (diretta da), Storia del Concilio Vaticano II. La formazione della coscienza conciliare, ottobre 1962-settembre 1963, Bologna, Il Mulino, 1996, vol. II, p. 360.
3] Cit. in M. Lefebvre, J’accuse le Concile, Martigny, Ed. Saint Gabriel, 1976, pp. 89-98.
4] G. Alberigo (diretta da), Storia del Concilio Vaticano II. Il concilio adulto, settembre 1963-settembre 1964, Bologna, Il Mulino, 1998, vol. III, p. 129.
5] Permane la novità di un duplice soggetto del sommo potere di magistero e giurisdizione nella Chiesa: Papa e Episcopato, il quale ultimo anche per la Nota praevia è “subiectum supremae ac plenae potestatis in universam Ecclesiam”. Invece il soggetto è uno solo: il Papa, che se vuole fa partecipare l’Episcopato al suo supremo e pieno potere, in maniera temporanea, e non alla pari (in maniera inadeguata) con il Sommo Pontefice, che è la causa del potere di magistero e di giurisdizione per partecipazione dell’Episcopato.
6] Il “Collegio dei Vescovi”, che “necessariamente e sempre cointende col suo capo”, è anch’esso “soggetto di supremo e pieno potere sulla Chiesa universale”. Questa è la grande novità della Lumen gentium che permane anche nella Nota praevia. Il Papa non è più l’unico soggetto per sua natura del supremo potere di magistero e imperio nella Chiesa universale e che solo se vuole può farne partecipare, in maniera non adeguata o a alla pari, l’Episcopato riunito in concilio o sparso nel mondo, in maniera temporanea e per partecipazione o subordinatamente. La dottrina tradizionale era chiarissima, quella di Lumen gentium è per lo meno ambigua se non erronea gravemente in alcuni punti che permangono in rottura con l’insegnamento tradizionale anche alla luce della Nota praevia, pur avendo quest’ultima cercato di ribadire alcuni capisaldi della dottrina cattolica.
7] Brunero Gherardini, Concilio Ecumenico Vaticano II. Un discorso da fare, Frigento, Casa Mariana Editrice, 2009; Id., Tradidi quod et accepi. La Tradizione, vita e giovinezza della Chiesa, Frigento, Casa Mariana Editrice, 2010; Id., Concilio Vaticano II. Il discorso mancato, Torino, Lindau, 2011; Id., Quaecumque dixero vobis. Parola di Dio e Tradizione a confronto con la storia e la teologia, Torino, Lindau, 2011; Id., La Cattolica. Lineamenti d’ecclesiologia agostiniana, Torino, Lindau, 2011.