Modo pratico di partecipare alla Messa
Stampa
  Text size
Vi sono vari modi di partecipare alla Messa: si può rispondere al Sacerdote celebrante seguendo il Messalino dei fedeli; si può recitare il Rosario; si può far meditazione. Ognuno ha il suo metodo.

Mi permetto di porgere ora al lettore, con alcuni lievi ritocchi, un metodo pratico che Sant’Alfonso Maria de’ Liguori ci ha lasciato nel suo libretto Le Massime eterne.

Sant’Alfonso insegna che il modo più conveniente di assistere alla Messa è di offrirla a Dio tramite il sacerdote celebrante per i quattro fini con cui Gesù s’immolò sul Calvario (latreutico, eucaristico, propiziatorio/soddisfattorio e impetratorio), ripensando al sacrificio della Croce sul Golgota, contemplandolo e rivivendolo. La comunione benfatta (seguita dal ringraziamento), in grazia di Dio e con buone disposizione che debbono essere sempre più intense di quelle della comunione precedente; questa è la maggior partecipazione al santo Sacrificio della Messa.

Rispondere alla Messa dialogata e seguire i gesti del Sacerdote senza conoscere la natura e i quattro fini della Messa e quindi non offrendola per questi scopi è un modo inadeguato di partecipare alla Messa.

Si può contemplare la scena del Calvario mentre si celebra o si assiste alla Messa, nel seguente modo:

1°) Le preghiere ai piedi dell’Altare: Gesù prega nel Getsemani, alla vista della Passione prossima ventura e dei peccati dell’umanità entra in agonia, suda sangue; ci immedesimiamo con i suoi sentimenti di dolore per il peccato e di dare gloria a Dio, uniformandoci alla Sua Volontà.

2°) L’Antifona all’Introito: gli Apostoli fuggono e lasciano Gesù in mano ai Suoi nemici; chiediamo a Gesù la grazia di non fuggire davanti a Suoi nemici e di poter resistere di fronte alle persecuzioni e financo al martirio.

3°) Lettura dell’Epistola e del Vangelo: contempliamo Gesù umiliato e schernito nei tribunali di Pilato e di Erode; chiediamo la forza di non temere le critiche, le calunnie, le persecuzioni che ci vengono dai tribunali umani, ma di pensare solo a quello del Sommo Giudice, Nostro Signor Gesù Cristo, davanti al quale compariremo nell’ora della nostra morte.

4°) L’Offertorio: offrendo la patena con l’ostia e il calice col vino pensiamo alla flagellazione del Corpo di Gesù e alla coronazione di spine del Suo Capo; chiediamo la grazia di mortificare il nostro corpo, i pensieri e di sottomettere il nostro intelletto e la nostra volontà alla divina Rivelazione e alla Legge di Dio.

5°) Il Canone: Gesù inizia la Via Crucis, abbraccia la Croce per noi e per salvarci dal peccato; chiediamo la forza di portare la nostra croce appresso a Gesù.

6°) L’Hanc Igitur: Gesù è steso sulla Croce e v’inchiodano le Sue Mani; chiediamo la grazia di non mai offendere Gesù e di restare sempre uniti a Lui con la grazia santificante.

7°) La Consacrazione del pane e del vino: la Croce è issata, inizia il rinnovarsi della Morte di Gesù in maniera incruenta, ma il valore infinito dei meriti che il Signore guadagnò spargendo cruentemente il Suo Sangue ci vengono applicati realmente. Raccogliamoci il più intensamente possibile perché il Suo divin Sangue ci purifichi e ci unisca sempre più intimamente a Lui.

8°) Il Pater noster: Gesù finalmente spira e muore per noi, ringraziamolo; chiediamo il dono di vivere e morire uniti a Lui per andare in Cielo ove siede glorioso e trionfante.

9°) La Comunione sacramentale del Corpo e Sangue di Gesù: Gesù è posto nel sepolcro, la Vittima è distrutta, l’Olocausto è compiuto; chiediamo di far della nostra vita un continuo olocausto (in unione con Quello di Gesù) del nostro amor proprio e di unirci perfettamente a Lui, mortificando l’uomo vecchio con tutte le sue concupiscenze.

In questa maniera riviviamo durante la Messa il Sacrificio della Croce, imitiamo i sentimenti di Gesù e chiediamo le grazie corrispondenti a ogni fase della sua Via Crucis, evitiamo le distrazioni e soprattutto offriamo la Messa per i quattro fini con cui Nostro Signore ha offerto il Suo Sacrificio a Dio. In questa maniera la nostra Messa sarà veramente vissuta nello spirito del Sacrificio di Cristo e ci darà tutte la grazie di cui abbiamo bisogno in maniera tanto copiosa quanto più perfetta sarà stata la nostra identificazione con Cristo Sacerdote e Vittima[1].  

Questo è uno dei vari metodi, non l’unico, ma è molto bello ed efficace. Se qualcuno volesse servirsene, certamente non gli farà male.

d. Curzio Nitoglia



[1] Cfr. P. Guéranger, La Santa Messa, tr. it., Suore Francescane dell’Immacolata, Città di Castello (PG), 2008.