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Per Libera
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I trenta architetti coinvolti hanno avanzato proposte che oscillano stancamente fra lo strano e il banale, taluni riuscendo ad essere al contempo sia l’uno che l’altro: dalla riproduzione di un paracadutista in caduta libera «congelato» in un cubo trasparente, alla retorica pacifista di una collina di ulivi, da una «passeggiata della memoria», fino a due muri à la Malevič da erigere sul raccordo anulare.

Tra i partecipanti vi è però, come sponsor di uno dei più grandi architetti italiani del Novecento, anche il noto urbanista Nikos A. Salingaros. Il professore greco-americano propone infatti di realizzare piuttosto l’Arco che Adalberto Libera (1903-1963) disegnò per completare il quartiere EUR di Roma nell’occasione della Esposizione Universale del 1942, mai avvenuta a causa della guerra.

L’Arco, con la sua forma purissima e il suo significato accogliente di «porta», «ponte», «civiltà», «cultura» sembra anche a noi - soprattutto viste le alternative - la soluzione migliore. Anche la sua distanza storica aiuta a volare alto sulle meschine ipocrisie di una sanguinosa «guerra per la pace», a compiangere davvero i figli morti. Lo studio di fattibilità è stato già realizzato qualche anno fa con esiti positivi, sottolineando l’aspetto di sfida - il coraggio della speranza - che tale realizzazione rappresenterebbe per l’ottima ingegneria del nostro Paese.

Che almeno questa vicenda serva a preservare il lascito del Modernismo italiano ed il quartiere EUR, entrambi sotto attacco fisico, e a rilanciare le aziende cementifere nazionali, un settore tecnologico ancora all’avanguardia nel mondo.

Ora, Il Sole 24 Ore lancia un sondaggio su quale monumento fra i trenta proposti sia da preferire. Se avete un minuto, votate.

Un monumento ai caduti di pace (sondaggio)

«Possiamo fare il bene soltanto dal male, perché è quella l’unica materia dalla quale possiamo trarlo».

Stefano Serafini

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