Il nome del Generale Didier Tauzin può non dire nulla in Italia. In Francia, è una figura altamente rispettata e nota per non mandarle a dire. Tra il ‘92 e il ’94, comandante dei parà di Marina (1er Régiment Parachutiste d’Infanterie de Marine) fu paracadutato con un centinaio di uomini in Ruanda, in mezzo al carnaio degli huti contro i tutsi. L’ordine di Parigi era alquanto vago: demmerdez-vous. In seguito il suo reparto fu accusato, dalle sinistre in patria, di aver partecipato al genocidio: contro la verità («Abbiamo salvato due milioni di uomini»), e abbandonato dal Governo alla calunnia mediatica («Ci hanno descritto come Waffen SS!»). Da allora, il Generale ha difeso sempre ad alta voce l’onore dei suoi uomini e della Francia.
Adesso ha scritto un libro: il titolo è «Ricostruire la Francia».
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