Preti e braccia che cadono
EFFEDIEFFE.com
21 Agosto 2013
Carissimo Direttore,
se mi trovo su FDF è anche perché mi ritengo un cattolico, di quelli "per davvero". Partecipavo alla scorsa Messa vespertina della Domenica (quella senza chitarre, violini e danze tribali). Il parroco non era presente ed un altro prete (un polacco credo) lo sostituiva. Legge il brano dal Vangelo secondo Luca: "Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione".
Ci sediamo per ascoltare l'omelia, la quale però non arriva. Cito a memoria: "Dicono che sia la Parola di Dio. A me questo passaggio non è mai piaciuto, è proprio il più brutto di tutti. In tanti anni di studi teologici non ho mai capito che significhi. Dice bene il teologo protestante -nome incomprensibile- quando dice che - altra roba incomprensibile purtroppo - ma ad ogni modo per me Gesù porta la pace e non la divisione, quindi questa è pura ERESIA. Preghiamo"
Mi ha lasciato di sasso. Mi sto chiedendo che fare. Ignorare il fatto? Avvertire il parroco? Contattare il prete e fargli io la predica? Sono rimasto proprio sconvolto, di omelie pessime ne ho sentite tante, ma mai niente di tale estrema gravità.
Grazie per l'attenzione
Oratio
Quel prete, semplicemente, non crede a Gesù Cristo. Non crede alle Sue parole, figurarsi alla Sua Presenza Reale. Sono i tempiu ultimi, la grande apostasia. Magari avverta il parroco... sperando serva a qualcosa.
Maurizio Blondet
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Commenti
Seguirò sicuramente il consiglio del Direttore, avvertirò il parroco appena avrò modo.
Caro amico, Lei DEVE avvisare il parroco e deve farlo perchè è LEI che ha sentito e visto questa cosa nella Sua Chiesa, ma non solo non basta, non è neppure essenziale. Oltre a questo ha anche un'altro dovere morale, che è superiore e non si tratta di informativa opportuna ma di denuncia doverosa: Lei deve riferire per iscritto la cosa al Vescovo.
Negare durante la Santa Messa un brano del Vangelo e farlo durante l'omelia in veste di sacerdote di Santa Romana Chiesa è una eresia palese ed è un peccato gravissimo. Se costui non si pente di questo a maggior ragione per essere sacerdote, è destinato alla perdizione. Proprio per questo, con senso di carità e amore cristiano lei DEVE informare per iscritto il Vescovo della Diocesi dove il fatto è avvenuto e il Vescovo della Diocesi dove il Sacerdote è incardinato (se sono differenti). Questo deve farlo per carità verso quel sacerdote, per tutelare chi da lui rischia di essere sviato e vieppiù evitare un peccato di omissione da parte Sua. Se non avrà riscontro dal Vescovo atteso prudentemente qualche tempo scriva alla
Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano. Sappia comunque che quel sacerdote se non si è confessato e pentito in foro esterno (cosa che difficilmente farà se non viene ripreso
immediatamente) è in stato di peccato mortale e scomunicato ipso facto latae sententiae.
So che è cosa difficile e dura denunciare una cosa del genere al vescovo, ma non si può essere per omissione o per scarsa fortezza complici di una tale indegnità.
A breve chiarificazione (sono disponibile ad ogni approfondimento ) le cito i due articoli del Codice di diritto canonico vigente che chiariscono come sia scomunicato quel sacerdote:
Can. 751 - Vien detta eresia, l'ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato su di essa;
e poi :
Can. 1364 - §1. L'apostata, l'ERETICO e lo scismatico incorrono nella scomunica latae sententiae, fermo restando il disposto del can. 194, §1, n. 2; il chierico inoltre può essere punito con le pene di cui al can. 1336, §1, nn. 1, 2 e 3.
Significa che di fatto quel prete è in stato di scomunica e può persino essere ridotto allo stato laicale.
Se continua a confessare e celebrare senza aver ottenuto la riconciliazione sacramentale, inoltre, compie delitto di sacrilegio e di profanazione.
La cosa come avrà capito è gravissima, eviti quindi di dare pubblicità alla cosa per evitare scandalo ma allo stesso tempo denunci al più presto alla autorità
competente (che non è affatto il parroco) questo fatto gravissimo.
Se ha difficoltà a compiere questo atto doveroso si rivolga ad un affidabile e valente Direttore Spirituale, perchè anche Lei può essere spiritualmente in pericolo.
Prego per Lei e per quel sacerdote ed invito tutti i lettori a fare altrettanto.
questioni OPINABILI?????
Beati i cechi (della Repubblica Ceca) e gli scandinavi che sono sfrontatamente quasi tutti atei o agnostici. Si stima che solo il 5 % pratichi la religione e lo stesso avviene con gli ebrei dentro e fuori da Israele.
Suvvia, una simile caduta di stile non me la sarei aspettata...
Costui s'è comportato da caino!
Preghi un pochino anche per lui perchè è messo molto peggio di Sua madre... purtroppo.... Che il Signore sostenga Lei e i suoi cari.
cioè il Commento ai Vangeli che san Tommaso ha inteso fare in modo continuato. "Continuato" nel senso che, versetto dopo versetto, citando sempre i pensieri dei Padri della Chiesa e concatenandoli tra loro, alla fine risulta come se l´opera fosse di un unico autore.
E' un'opera fondamentale cui dovrebbero ricorrere tutti i predicatori, per evitare di portare le anime alla perdizione nonché pessime figure.
Per il passo in questione (Lc 12, 51-53) il riferimento corrispondente si può trovare anche su internet
però solamente in latino oppure in inglese.
Riporto il primo, per chi gradisce, tratto da Catena in Lc., cap. 12 l. 13 (http://www.corpusthomisticum.org/clc09.html#85878).
Beda. Quomodo autem post Baptisma suae passionis, post ignis spiritualis adventum terra sit arsura, declarat subdens putatis quia pacem veni dare in terram? Non, dico vobis, sed separationem. Cyrillus. Quid dicis, domine? Non venisti pacem daturus qui factus es nobis pax, pacificans per crucem caelestia et terrestria: qui dixisti: pacem meam do vobis. Sed manifestum est quod utilis quidem est pax; quandoque autem damnosa, et separans ab amore divino, per quam scilicet consentitur his qui a Deo dissident: et ob hoc foedera terrena docuit vitare fideles; unde sequitur erunt enim quinque ex hoc in domo una divisi; tres in duos, et duo in tres dividentur, pater in filium. Ambrosius. Cum sex personarum videatur facta subiectio, patris et filii, matris et filiae, socrus et nurus; quinque tamen sunt, quia eadem mater quae socrus accipi potest: quae enim est mater filii, socrus eius uxoris est. Chrysostomus. Per hoc autem futurum eventum protulit. Contingebat enim in eadem domo aliquem esse fidelem, cuius pater vellet eum ad infidelitatem protrahere; sed intantum praevaluit virtus doctrinae Christi, ut filii patres dimitterent, matresque filiae, et liberos parentes. Libuit enim fideles Christi non solum contemnere propria, sed et cuncta simul pati, dummodo cultu fidei non careant. Si autem purus homo esset, unde suppeteret ei hoc posse meditari, quod a patribus plus amaretur quam filii, et a filiis plusquam patres, et a viris plusquam coniuges; et hoc non in una domo aut centum, sed ubique terrarum: et non solum hoc praedixit, sed etiam opere consummavit. Ambrosius. Mystica autem interpretatione domus una, homo unus est. Duos autem legimus frequenter, animam et corpus; quod si duobus convenerit, efficit utraque unum: aliud est quod servit; aliud cui subicitur. Tres autem animae affectiones sunt: una rationabilis, alia concupiscibilis , tertia irascibilis. Duo ergo in tres, et tres in duo dividuntur. Etenim per adventum Christi homo, qui erat irrationabilis, rationabilis factus est. Eramus carnales, terreni; misit Deus spiritum suum in corda nostra, facti sumus filii spirituales. Possumus etiam dicere, quod in hac domo sunt alii quinque, idest odor, tactus, gustus, visus et auditus. Si ergo secundum ea quae audimus, aut legimus sensu visus atque auditus, excludamus superfluas voluptates corporis, quae gustu tactuque et odore percipiuntur; duo in tres dividimus, eo quod mentis habitus vitiorum non capiatur illecebris. Aut si quinque sensus acceperimus corporales, vitia iam corporis et peccata se separant. Possunt etiam caro videri atque anima ab odore, tactu gustuque luxuriae separata: fortior enim rationis sexus velut in viriles fertur affectus, haec molliorem studet tenere rationem. Ex his itaque diversarum cupiditatum motus inolevit; sed ubi in se anima redit, degeneres abiurat heredes; caro quippe cupiditatibus suis, quas sibi ipsa generavit, tamquam sentibus mundi doluit esse confixam: sed velut corporis quaedam atque animae nurus, voluptas motui pravae cupiditatis innubit. Ergo quamdiu mansit in una domo, conspirantibus vitiis, individua consensio, nulla videbatur esse divisio; ubi vero Christus ignem, quo delicta cordis exureret, vel gladium, quo secreta penetrantur, misit in terras; tunc caro atque anima regenerationis innovata mysteriis, copulam posteritatis eliminat, ut dividantur parentes in filios, dum intemperans motus intemperantiam abdicat, et anima declinat consortium culpae. Filii quoque in parentes dividuntur, dum renovati homines vitia vetusta declinant, voluptasque adolescentior seriosae domus refugit disciplinam. Beda. Vel aliter. Per tres significantur qui fidem Trinitatis habent; per duo infideles, qui a fidei unitate dissentiunt. Pater autem Diabolus est, cuius filii imitando eramus; sed postquam venit ignis ille caelestis, nos ab invicem separavit, et ostendit alterum patrem, qui est in caelis. Mater synagoga, filia est Ecclesia primitiva, quae et eamdem, de qua genus ducit, synagogam fidei persecutricem sustinuit, et ipsa eidem synagogae fidei veritate contradixit. Socrus synagoga, nurus Ecclesia de gentibus: quia sponsus Ecclesiae Christus filius est synagogae secundum carnem. Synagoga ergo in nurum et in filiam est divisa, quae credentes de utroque populo persequitur; sed et illae in socrum et in matrem sunt divisae, quia nolunt carnalem circumcisionem suscipere.
Aggiunge pure che la "leggenda" di Adamo Eva e il peccato sono solo delle metafore e il male sostanzialmente non esiste, ma esistono solo gli errori degli uomini.
Se questo è l'andazzo nelle grandi città "vescovili"...siamo a posto.
Per non parlare dei sacerdoti "annoiati" perché devono stare in confessionale o amministrare i sacramenti e rispondono o celebrano i riti in totale "pro-forma" e scialba fretta.
Figuriamoci se simili personaggi potrebbero guidare spiritualmente persone e formarli, mentre le sette e le logge permeano la società e la infiltrano..non sanno nemmeno della loro esistenza.
Per quanto detto prima, ricalca quanto dettomi da un sacerdote veronese tempo fa, del "fuoco" spento dentro di parroci, stanchi e demotivati...qualcosa c'entra sicuramente la liturgia: tutto questo esaltare il laicato, emargina e minimizza la figura sacerdotale. Se ne accorgono gli ancora pochi preti che tornano al Vetus Ordo, che rifioriscono interiormente, perfino quando inizialmnente sono scettici e titubanti.
E' un fenomeno di cui nessuno parla, ma è giusto darne rilievo, perchè è centrale: quanto della crisi sacerdotale è dovuto alla liturgia????
Sarò una mente semplice ma non avevo mai ascoltato qualcosa di così toccante e cristiano.
http://www.youtube.com/watch?v=MuRvsErkHFI
2) Il prete della mia parrocchia, durante l'omelia per il funerale di un giovane che si è suicidato ha detto: "giovani, ricordate il sacrifico che il vostro amico ha fatto per voi. L'ha fatto per farvi notare il vero valore della vita".
Quindi non ha detto che suicidandosi ha compiuto un peccato grave, che rischia l'inferno e bisogna pregare per la sua anima, ha fatto solo un discorso per cavalcare l'onda dell'emotività che si viveva in quel momento.
Quello che fa preoccupare, è che questi due preti, sono ben visti dalla stragrande maggioranza di quelli che frequentano le loro parrocchie, sono etichettati come "bravi preti".
La verità è che questi sono bravi pastori protestanti che non lasciano la Chiesa Cattolica perchè fa loro comodo lo stipendio del sostentamento del clero.
Chi è cattolico (ne restano pochi ma ci sono) si cerchi un prete cattolico (sempre pochi ma ci sono) e lasci all'eresia protestante questi disgraziati cercando quando può di pregare perchè si convertano.
Inutile farsi illusioni comunque: i cattolici sono oramai pochissimi e sono destinati alle catacombe sociali e cultuali, ma per Grazia di Dio, ci sono ancora e per promessa divina su costoro
il prostestanetsim o non prevarrà.
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