C’è ancora speranza per l’Italia?
EFFEDIEFFE.com
21 Ottobre 2013
Caro sig. Blondet, ho letto il suo articolo “Per l’Italia resta una sola cosa da fare” in cui emerge un velo di rassegnazione di fronte a quello che può sembrare un ineluttabile direzione degli eventi cui siamo destinati. È vero, soprattutto leggendo i suoi articoli come anche di altri giornalisti non schierati secondo la mentalità dominante, ci si accorge di quanto siamo immersi nella menzogna e di quanto la storia e l attualità siano impregnate di essa. Verrebbe da dire: ciò che è non appare, ciò che appare non è. Di fronte al gigantesco disegno portato avanti dal Male in questi secoli e che sembra trovare compimento proprio nei nostri giorni, ci si sente impotenti, quasi inutili. Si capisce e si vive in fondo i sentimenti provati da Cassandra... eppure, proprio nei momenti di buio dell'umanità che il buon Dio delle volte permette per insegnarci quanto pericolo sia allontanarsi da Lui, possiamo contare sul suo aiuto. Ci pensi bene. È sempre stato così, fin dall' antico testamento, quando Israele veniva schiacciato dai suoi nemici e proprio nei momenti di maggiore disgrazia Dio gli inviava la salvezza mediante persone piccole, fragili, a volte ai margini della società, umili. Giuditta, Davide, la stessa Maria, la più umile donna della storia ha permesso la nostra salvezza. Ma gli esempi sono numerosi anche nella storia. Il più famoso è quello di Giovanna d Arco. Si ricorda in quali condizioni era la Francia? Carlo era un delfino di secondo piano destinato a perdere la corona di un paese oramai a rischio estinzione. Un po’ come la nostra situazione di adesso. Eppure Dio salvò la Francia mediante una ragazza poco più che bambina. Meno eclatante ma lo stesso significativo è il caso della salvezza della Europa fai turchi ad opera di in frate volenteroso, un imperatore balbuziente e squattrinato ed un ufficiale gracilino e brutto che di nome faceva Eugenio (strana ironia a volte quella legata ai nomi). È un po’ la storia dei mezzi uomini che Tolkien aveva capito molto bene essere il modus operandi con cui Dio intende agire nella Storia. “Innalzerò gli umili e farò cadere i potenti”. Comprendo il suo scoramento ma penso potrà esserle di conforto sapere che tutto questo era stato predetto dai santi così come prevista è anche la nostra salvezza. La Madonna stessa ci dice che il suo Cuore Immacolato trionferà e le profezie ci dicono che Dio ha in serbo per noi un uomo (tanto per cambiare, zoppo ed esiliato) che ristabilirà le cose nel giusto modo e che salverà l Europa. D altro canto, come lei stesso ha scritto recentemente, il cristiano è vincitore. E come potrebbe essere altrimenti con una guida come Cristo? Abbia Fede, quindi, si scoraggi pure nella giusta misura ma poi continui più convinto nella sua opera ché è importantissima. Spero che queste poche (o molte, a seconda dell’apprezzamento) righe possano darle un piccolo aiuto nella incoraggiarla a riprendere con ancora maggiore vigore il suo operato. Ps: prendo la sua esortazione al Rosario per l' Italia come un impegno personale.
Un lettore
La ringrazio delle sue belle parole, ma che cos’altro ho detto io che sia diverso da quel che dice lei? Occorre pregare per la salvezza del popolo italiano, perché solo un aiuto dall’alto può soccorrerlo. Il punto è se questo popolo meriterebbe una Giovanna d’Arco o un Principe Eugenio. Rispetto a quei tempi, è il popolo ad essere profondissimamente corrotto, ossia privo di risorse spirituali per reagire al male. In quei tempi, il popolino era massicciamente cristiano; oggi è massicciamente irreligioso, volgarmente edonista, guastato e viziato, presuntuoso e ignorante. Non ci sono più “umili” da innalzare. Ma certo che come cristiano so che il Cuore Immacolato trionferà, che il cristiano vince sempre (stravince, dice Paolo). Il mio dubbio è se questo popolo italiano ci sarà ancora, il giorno del trionfo, o se sarà estinto e cancellato. Detto altrimenti, questo popolo (o la polvere che ne resta) rigorosamente merita tutti i castighi che, come vede chiunque non sia accecato dalla stupidità-immoralità e irresponsabilità, stanno per abbattersi su di lui. Dunque ci appelliamo per esso, e per noi che ne facciamo parte, alla divina Misericordia. E no, non sono scoraggiato. Sono solo un po’ stanco di dover essere ripetitivo, e poi vedere che “osservatori” ed opinionisti strapagati dicono con ritardo le cose che qui vi ho spiegato anni prima, raccogliendo spesso insulti, derisioni, scherni e accuse di “complottista” e simili., Qualche giorno fa’ galli della Loggia ha “scoperto” sul Corriere quello che vi avevo detto io: che questo Paese è finito, che i giovani non sono disoccupati ma inoccupabili perché sono “selvaggi col telefonino”. I giovani industriali hanno detto che questo Paese “è un morto che cammina”, eccetera. Quando certe cose diventano di dominio come sui “grandi media”, è inutile parlare ancora, non le pare? Hanno tanti più mezzi di noi...
Maurizio Blondet
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Commenti
grazie anche al lettore
Ateismo, conformismo e disperazione. Poi invece con la caduta del regime e' subentrato il caos e la mafia.
Infine e' arrivato Putin che nonostante tutto sta' rendendo la Russia, per certi aspetti, il Paese ed il Popolo piu' civile e cristiano nel panorama occidentale....
L'ora piu' fredda e' quella prima dell'alba...
La sua comparsa è collegata con il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
L'uomo ha rincretinito l'uomo: dalle crisalidi "liberatorie" deposte in ogni parte del mondo , compresa l'Italia, i grandi mezzi, le hanno fatte trasformare in farfalloni neri di AlQaeda comandati, metà mito metà bugia, come un tempo facevano apparire Osama nei video, con il Rolex al polso. Che cosa altro sono i mercenari creativamente parlando se non crisalidi pagate da oligarchie reali, che senza alcuna giustizia tollera al potere debiti di sangue dimenticati a lungo?
I maggiori dubbi, le preoccupazioni, le angustie dell'essere furono e saranno cose astratte, esistenziali, spirituali, dell'anima. La morte, la solitudine, le pasioni, l'esistenza di Dio, restano in noi e devono trovare risposte, non arriva nessun messaggio di testo o nel portale di Facebook.
Il politologo francese Bertrand Badie, sostiene che la mondializzazion e operata dai mezzi tecnologici imposti ha distorto la trasformazione della diplomazia contemporanea, occultando il vero ruolo della caduta del Muro di Berlino, spargendo la falsa notizia della fine della Storia. E al rovescio, perchè è da lì che riparte a livello mondiale la verità storica che passa ad essere da esclusiva di prìncipi ed oligarchi, a faccenda che implica società intere. Per questo motivo in Italia non si esce dalla crisi, perchè la mentalità, creata una società di corvi, è rimasta alle crisalidi dei "liberatori", poi farfalloni oramai decotti.
Sempre secondo Badie, il Congresso di Vienna resta punto di partenza per rivedere le relazioni internazionali, oggi avvelenate da metodi di spionaggio tipico delle società deboli, incolte, rozze. Sappiamo che l'Europa di quel Congresso concepiva in modo assai complesso e tradizionale le relazioni tra i popoli, nel rispetto, anche se di dominio sullo scenario internazionale. Inoltre da quel Congresso uscì il nuovo tipo di governo che poteva meglio adattarsi agli europei in quanto ordine mondiale ma di protezione, conservatore, che voleva mantenere le relazioni internazionali ma nel senso di voler proteggere l'Europa da qualunque trasformazione anomala venisse dal di fuori. Infine esisteva anche l'intervento qualora il potere fosse realmente minacciato. Il sistema del Congresso di Vienna oggi non è più capace di mediare nulla: il mondo globalizzato ha circa 194 paesi e non tollera che 18 0 20 paesi si prendano la licenza di maneggiare i problemi di 170 paesi. Inoltre sono in gioco nel concerto internazionale questioni di indole economica e sociale e non militari o politiche, e gli stati deboli oggi sono più importanti e disimpegnano ruoli che prima non avevano, nella logica di interdipendenza ed interazione, quindi sono più potenti degli altri.
Medio Oriente, Africa, Asia, stati deboli che la globalizzazione ha fortificato e le cui società civili oggi porta alla maggiore partecipazione.
Quindi oggi più che mai conta la società civile come partecipe delle relazioni internazionali, mentre un tempo tale ruolo era pertinenza solo delle diplomazie o degli Stati.
La filosofia, il giornalismo e la politica, non devono coincidere con le scienze sociali, dovrebbero avere posizioni specifiche di prossimità e distanza, le une non debbono rendere conto alle altre, solo crecare elementi, concetti, diagnostici.
Se il "popolino" ha i suoi difetti la colpa è di sta sopra di lui.
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