Ottusità teutonica, irresponsabilità italica
EFFEDIEFFE.com
17 Dicembre 2013
Gentile Blondet,
leggo e condivido solo in parte le Sue critiche verso la Germania circa il ruolo di essa nel deprimere le economie degli stati del meridione d'Europa. Tenga presente che la Germania odierna è, come l' Italia, un satellite degli U.S.A. che cerca, come ogni nazione la cui base sociale e classe dirigente sono ancora provvisti d' un barlume di sensibilità verso l' interesse comune, di sopravvivere al nuovo ordine mondiale imposto dall' imperialismo anglosassone. In breve, quando giungono qui notizie come quella che ho di recente appreso e cioè che una signora calabrese sperperava in articoli di lusso, da tipica narcisista italica, i fondi che riceveva come eroina della lotta alla criminalità organizzata, la reazione del popolo tedesco, a cui i politici devono rispondere, è quella di rifiutarsi di dare il suo denaro, pagando interessi sul debito maggiori tramite creazione dei cosiddetti EuroBond, a gente simile. Anche qui in Germania ci sono sprechi di denaro pubblico, ma non arrivano alla bassezza, alla sfrontatezza e all' entità astronomica che assumono in Italia e abbiamo la sensazione che nessuno, nell' ambiguo "Bel Paese", voglia seriamente intervenire per ridimensionarli. Poi, i miei connazionali che vengono in vacanza in Italia, osservano e mi riferiscono le loro sensazioni: percepiscono un degrado, che sembra irreversibile, del paesaggio, dell' ambiente, dell' elemento umano, un' involuzione caotica, che li rende inconsciamente sempre più riluttanti a condividere il destino con gli Italiani. Come tedesco che, per parte di madre, ha radici italiane, mi spiace di dire queste cose, ma non si possono negare: spero solo di non attirarmi i Suoi strali e
La prego di perdonare l' asprezza delle mie parole, ma non sono riuscito a trattenerle. Con Stima
Manfred Riemann (Braunschweig, Bassa Sassonia)
Non avrà i miei strali, caro amico. Anzi, quel che dice lei degli italiani è una piccola parte di quel che denuncio io da anni. In modo, ahimè, sempre più disperato. Quando ho visto che il Nord Italia ha provato a dare al Paese una classe di governo, e con Berlusconi e Bossi ha prodotto l’ennesima e più caricaturale versione di incapaci furbastri, ignoranti ladri e familisti, insomma “terroni” nel peggio, mi sono cascate definitivamente le braccia. Questo Paese non sa auto-governarsi, e anzi: non vuole. Siamo stati, noi italiani, i più europeisti di tutti ,nella speranza che l’Unione ci avrebbe liberato dei nostri governati stupidi e corrotti, e invece (come ho già scritto in un articolo) è successo che i politici sono diventati ancora più corrotti, e persino più irresponsabili di prima: non devono rispondere a noi elettori ma a Bruxelles, e non hanno più bisogno di pensare politicamente, essendo la legislazione tutta indicata dalle normative europee (che loro si limitano a ratificare), avendo portato all’ammasso la sovranità e la libertà, e sgovernando, oggi, su mandato europoide. Si sono accomodati benissimo, ritagliandosi porzioni sempre più scandalose della ricchezza pubblica - 23 miliardi l’anno ci costa, la “politica” col suo milione e passa di mantenuti . E si sono resi inamovibili, governandoci (ossia tartassandoci) per conto della UE. Del resto, il popolo italiano (ed io fra questi) li abbiamo votati. Chissà perché, da noi le persone serie non diventano mai popolari e mai il “popolo” affida loro la responsabilità di governo. Quel che le dicono i suoi amici turisti in Italia è purtroppo vero, ed anche questo ho già denunciato: degrado del paesaggio, dell’elemento umano, della legge, della classe amministrativa, di tutto. Hanno ben ragione, i tedeschi, a non voler condividere il destino con noi. Ma è qui appunto che si mostra – ahimè – la doppia morale tedesca. Se nella UE ormai non esiste più una volontà di destino comune, Berlino soltanto ha il peso, la forza e la energia intellettuale di denunciarlo, e di trarne le conclusioni: separare la moneta – che è l’immagine stessa del “destino comune” – e mantenere una lasca integrazione economica. Perché non lo fa? Perché sta godendo della svalutazione che l’euro porta all’export tedesco, simmetrica alla iper-valutazione che soffrono le nostre industrie. Con tutta la confusione e pressapochismo noi italiani, eravamo concorrenti dell’industria tedesca, più temibili che la Francia ad esempio. Nelle macchine utensili, per esempio, eravamo in tre o quattro: Stati Uniti, Giappone Germania, Italia. Sotto la moneta non nostra e sopravvalutata, la nostra industria migliore sta morendo. E solo quando saremo tutti morti come concorrenti, Berlino – temo – ci lascerà come un guscio secco. Come ha fatto con la Grecia, dopo che le banche tedesche l’hanno indebitata in modo delirante... Guardi che non accuso la Germania, la compiango. La doppia morale che le ho descritto è il motivo vero e profondo per cui questo popolo splendido, di eccezionali qualità, vince tutte le battaglie e perde le guerre; per cui la sua strategia si riduce alla sua tattica. È lo spirito di bottegaio, che in fondo alberga ad ogni tedesco, che ostacola la sua grandezza, e le fa perdere tutti gli appuntamenti con la storia. Non si può “comandare”, con lo spirito del pizzicagnolo. Hitler perse la guerra perché, per non farne sentire il peso economico ai cittadini tedeschi, ne mise a carico la spesa ai popoli occupati ed invasi. Fu un bel risparmio, ma ciò gli impedì di porsi come “liberatore” dei popoli oppressi; li si doveva considerare in modo permanente come “nemici”, per poterli tenere “legalmente” sotto occupazione, con i marchi d’occupazione e le requisizioni dell’oro nelle Banche Centrali, delle materie prime… È questo il motivo profondo per cui i tedeschi hanno suscitato tanta ammirazione quanto odio e revulsione. E loro, oggi, se la raccontano battendosi il petto per un altro motivo...non quello giusto. E ripetono lo stesso errore oggi: sono chiamati a “comandare” l’Europa, che ha un disperato bisogno di “comando” (nel senso di Ortega y Gasset: “La chiamata di genti diverse e potenzialmente ostili a fare qualcosa di grande insieme”), e il tedesco non ne è capace, perché – con la matita all’orecchio come il salumiere, o col ditino alzato come il maestro di scuola – fa i conti di quel che le conviene. É una parte di quella “impoliticità” del tedesco, che Thomas Mann riconosceva così magistralmente. Personalmente, vi direi: venite qui a governarci. Spazzate via i politici da cui non sappiamo liberarci. Datevi un compito, magari facendovi compensare con una parte delle tasse che paghiamo ai farabutti nostrani: rendere di nuovo vivace e produttivo questo paese che ha perso la strada per colpa sua. Ma non lo fareste mai: non vi conviene contabilmente, ridare vita a un concorrente. Del resto, ahimè, vi abbiamo già provati: nell’occupazione dopo l’8 settembre, eravate inappuntabili, perfetti, giusti anche nelle rappresaglie, avevate i “tecnici” che ci volevano per farci cooperare alla vittoria (certi tecnici con le mostrine nere) e per sedare gli insubordinati e fancazzisti...ebbene, è stato forse il solo momento della storia in cui gli italiani sono stati uniti – nel detestarvi. Abbiate almeno il coraggio di dire: basta, l’euro non funziona, l’Europa può essere salvata solo con un preordinato smantellamento della superfetazione illuministica (francese, unità tedesca, di una “unità” studiata a tavolino e imposta dietro le quinte). Ma sapete chi lo denunciò? Il generale De Gaulle, mica voi, Voi, allora, eravate sotto occupazione e senza alcun peso; De Gaulle coprì il vostro Adenauer , se lo fece alleato nella battaglia contro il potere transnazionale e oligarchico, finanziario (“apatride, una sinarchia”, diceva il Generale) che voleva questa Comunità Europea a-sovrana. Insomma, fu De Gaulle a indicare la politica, che voi eravate incapaci di esprimere. Allora non avevate la forza. Oggi, non avete l’audacia e la grandezza. Peccato.
Maurizio Blondet
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Commenti
Necessariamente , l'ottica dei tedeschi sui sacrifici è diversa.
Tutto qua, caro amico lettore tedesco.
Per questo, i Tedeschi stanno mancando per l'ennesima volta l'appuntamento con la Storia, come giustamente ha osservato il direttore.
Massimo
Questo è falso. Nell'agosto del'39 gli eserciti russi e nipponico si scontrarono sulla frontiera tra Mongolia e Manciuria; i giappi le presero di brutto a Khalkhin Gol dal maresciallo Zukov, all'epoca comandante del 1° Gruppo di Armate nella Russia asiatica.
La verità è verità, anche se viene da un "J" come dice lei. Pensiamo invece ai tanti presunti "C" che dicono scemenze dalla mattina alla sera.
m.
pur da italiano riconosco ed approvo in pieno il sentimento tedesco da Lei descritto nei confronti del paese Italia. Come dargli torto?
Breve O.T.
Leggo che Lei è di Braunschweig, una bella cittadina che proprio quest'estate io e la mia Famiglia abbiamo visitato in compagnia di nostri conoscenti tedeschi di Wolfenbuttel, il cui padre, essendo nativo di Braunschweig, ci ha fatto da cicerone.
Siamo stati loro ospiti per 2 giorni, ed abbiamo passato, noi ed i ns. figli, dei bei momenti insieme.
Un cordiale saluto a Lei ed alla sua città.
Giovanni
Io a Riemann dico: invece di menare la solfa a noi stè vaccate andate a dirle ai vostri politicanti culo frollo, così ci cacciano dall'euro una volta per tutte e si trona ognunio padrone a casa sua no? Tanto ci vuole?
ahahahaha
Basta con questa farsa!!!
I paesi del sud reagirono chiamandoli razzisti e truccando i conti pur di entrarci, e ora che dopo aver avuto per anni denaro a bassissimo costo non abbiamo più vantaggi diamo la colpa della moneta unica a chi non voleva che ci entrassimo.
Strana la vita.
Cerchiamo di non reinventare almeno i fatti che tutti abbiamo vissuto.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/09/07/un-faccia-faccia-tra-carli-waigel-sulla.html?ref=search
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/09/05/poehl-frena-dodici-sulla-moneta-unica.html?ref=search
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/09/21/la-vestale-monetaria.html?ref=search
http://archiviostorico.corriere.it/1995/novembre/11/Europa_non_vuole_come_partner_co_0_9511118982.shtml
sono un'altra cosa. Trovo prosaico postare articoletti del 95 in cui le chiacchiere da baretto giornalistico si rincorrevano dicendo tutto e il contrario di tutto. Bisognerebbe trovare
un documento ufficiale in cui la BCE (e non certo la Bundesbank che non aveva alcuna competenza al riguardo) "intima" all'italia di non entrare nella moneta unica, ma non è possibile perché non esistono. Delle ciarle di repubblica o di questo o quel politicante italico o crucco non c'è proprio di che farsene.
Le pare che potessero intimare a un paese di non entrare? e con quale autorità?
Al massimo potevano consigliare di non entrare, e lo hanno fatto in parecchie occasioni sia i politici che i giornalisti tedeschi, e per cosa? per sentirsi dire che è colpa loro se siamo nell'euro.
Un po di dignità non guasterebbe a questo staterello peninsulare.
A beh, viste le fonti di informazione a cui attinge....Pensieri sereni...
Perché li populi [I popoli tedeschi] in privato sieno ricchi, la ragione è questa: che vivono come poveri, non edificano, non vestono e non hanno masserizie in casa; e basta loro abundare di pane, di carne, e avere una stufa dove rifuggire il freddo; e chi non ha dell'altre cose, fa sanza esse e non le cerca. Spendendosi in dosso [spendendo per il proprio vestire] due fiorini in dieci anni, e ognuno vive secondo il grado suo a questa proporzione; e nessuno fa conto di quello che li manca, ma di quello ha di necessità; e le loro necessità sono assai minori delle nostre. (Niccolò Machiavelli)
http://www.archiviostorico.info/libri-e-riviste/5366-la-toscana-sacro-romano-impero-di-nazione-germanica
In altre parole sono dei micragnosi taccagni e avari, mi viene in mente anche un altra definizione di popolo che calza a pennello con la descrizione di Machiavelli e riguarda proprio i "fratelli maggiori"... ahahahahahaha
è evidente che su questo i due "popoli" sono accomunati da tempo.
Si sbaglia, sono spartani con carattere indoeuropeo, badano al sodo, sono pragmatici e seri, se ne fregano delle apparenze.
Come popolo li ammiro.
Ovviamente sono pragmatici come lo è qualunque porcello di fronte al trogolo quando ha fame, ovviamente sono seri, non hanno certo niente di cui ridere... anzi.... ahahahahaha ed ovviamente sono disinteressati alle "apparenze", è perché non sanno neppure cosa sia il concetto di bello, per loro l'estetica è qualcosa di incomprensibile così come sarebbe incomprensibile al porco un trogolo intarsiato. Che dire se c'è chi li ammira... de gustibus...
se lei scrive queste cose e vive nel sud Italia farebbe meglio a tacere.
Oppure è una questione di latitudine?
Mi dica di grazia a chi debbo chiedere il certificato allora per poter scrivere quello che scrivo....
suvvia stia sereno, e se l'italia non le piace perché afflitta dai terroni che scrivono senza certificato quello che pesnsano della feccia tedesca chieda asilo a berlino ehehehehe vedrà come l'accolgono ... metteranno i tappeti rossi.
Buone feste caro amico.
L'ottusità e la regressione (anche zoologica) tante volte denunciate dal Direttore stanno tutte lì, nel dominio di mammona che ci rende ottusi e incapaci di guardare in alto, come i maiali.
Grazie Direttore ogni intervento una Lezione.
Cordiali saluti alla redazione
A cose fatte, ossia dopo la presa del potere della Volkspartei, con gli italiani minoranza eterna e senza capacità benchè minima di incidere, gli italioti di là votano a destra. Non serve più a nulla. Concordo anche col fatto che fare politica in Italia è "arte" che spetta a persone per gran parte incapaci sia tecnicamente che moralmente: ali italiani vanno bene dei mediocri ipocriti purchè non si montino la testa e diano dei benefits a chi li vota. Non importa poi che non facciano nulla! E proprio per questo - io che avrei fatto volentieri politica - sono sempre rimasto fuori dal gioco. L'avrei invece fatta volentieri se fossi nato sudtirolese, austriaco o tedesco, perchè per questi popoli la politica è altra cosa rispetto a noi.
Buon Natale di cuore a Te e ai Tuoi cari e alla Redazione tutta.
Luciano.
Johann Wolfgang Goethe, Epigrammi veneziani, 1790
...con i soldi italiani.
quote
Si tengono I LORO soldi,non chiedono di campare con quelli degli altri.
Tutte le regioni dovrebbero essere regioni autonome.
"Autonomia fiscale
Le province trattengono per sé oltre il 90% dei tributi. Grazie a questa forte autonomia fiscale, il Trentino-Alto Adige con circa un milione di abitanti dispone di un budget considerevole."
http://it.wikipedia.org/wiki/Trentino-Alto_Adige#Autonomia_fiscale
... Alto Adige
quote
Sud Tirolo: si chiama così da sempre,essendo Da sempre terre tedesche, solo gli italiani nel ventennio lo hanno chiamato “Alto Adige” per far contento Graziadio Isaia Ascoli, un individuo che che ha rotto per decenni ai governi italioti affinché accettassero di applicare ufficialmente le sue deliranti etichette italianizzatric i.
fratelli maggiori...
quote
"Venezie
Le Venezie sono tre regioni inventate e così battezzate da Graziadio Isaia Ascoli nel 1863, per comprendere in un’unica denominazione tutto il territorio dell’antica Venetia et Histria, che lui voleva rivendicare all’Italia Le tre regioni ascoliane si chiamano oggi Veneto [Venezia propria], Trentino Alto Adige [Venezia Tridentina o Retica: l’Alto Adige o Tirolo del sud fu aggiunto dopo la prima guerra mondiale]"
http://www.istitutladinfurlan.it/daf/venezie/137
Non contento di aver scassato abbondantemente ai bravi veneti cancellandone la toponomastica,l a storia e dunque l identità, evidentemente anche la lingua di Dante gli appariva troppo...nordica.
voleva che tutti gli italici parlassero come alberto sordi o aldo fabrizi.
"Inoltre nello stesso testo l'Ascoli prese posizione riguardo alla questione della lingua italiana, opponendosi alla soluzione di Alessandro Manzoni dell'adozione del fiorentino colto (al quale semmai preferiva l'italiano regionale di Roma)[4]"
http://it.wikipedia.org/wiki/Graziadio_Isaia_Ascoli
è perché non sanno..
quote
cè verità...ma prima guardiamo le rogne nostre.
non si preoccupi di come e dove ho passato le mie vacanze, piuttosto si occupi della sua salute mentale, che da quello che posso capire dalle sue scritture, non mi pare essere in buono stato.
Berrò una birra alla sua salute....
Tra l'altro io manco brindo alle sue disgrazie.... quindi... che dire????
Buona birra a lei dunque e buone feste .
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