Fumo di satana?
EFFEDIEFFE.com
13 Gennaio 2014
Spettabile redazione EFFEDIEFFE,
vorrei portare alla Vostra attenzione alcune riflessioni in merito alla recente lettera di Mario Palmaro ripresa da diversi siti cattolici. Rispondendo alla lettera del professor Palmaro, il direttore Riccardo Cascioli apre ad altri contributi, su invito suppongo, e questo mio non invitato che nemmeno è un contributo rischia di essere importuno, ma spero almeno non inopportuno. In realtà Palmaro e Cascioli sono d’accordo su molti punti, e io sono d’accordo con loro, quindi non è in corso un dibattito, ma solo una pluralità concorde.
La lettera di Palmaro non è lunghissima. Tutti i direttori qualificano così i contributi esterni alla loro redazione, sottacendo che una lettera una tantum non eguaglia mai la mole degli scritti interni che vengono pubblicati con regolare frequenza. Imputare alla lettera di Palmaro (certamente non alla persona di Palmaro) dubbi (o almeno reticenze) sul Capo della Chiesa che è Cristo, è un artifizio retorico tipico di chi anziché l’interlocutore reale ne preferisce uno costruito a propria misura.
Cristo (Gesù Cristo) non è la guida della Chiesa, egli ne è il Capo. Egli ne è Via, Verità, Vita. Ma appunto la Via, in sé perfetta e infallibile, richiede una guida sicura, senza sbandamenti e deviazioni e inversioni. Alla guida della Chiesa Egli ha messo Pietro con il mandato di “confermare nella fede i fratelli”. Noi crediamo che il Papa successore di Pietro conferma indefettibilmente la Chiesa nella retta Via che è Cristo, mediante il suo magistero indefettibilmente aderente alla Verità.
Ma non tutto è magistero. Se “Il pensiero della Chiesa è quello del Magistero, è quello del Catechismo”, allora è perfettamente giusto non accodarsi agli scodinzolamenti telecomandati mediante una bolla gigantesca di sovraesposizione mediatica. Ditemi che senso ha, ascoltare dal proprio televisore un messaggio lasciato da un chiamante, per quanto autorevole, nella segreteria telefonica di un convento di clausura. È sbagliato (non da adesso ma da sempre) parlare di “questo Papa”, con curiosità insaziabile per ogni minuzia, con frenetica ricerca di titoli a effetto. E intanto viene oscurato e silenziato “il Papa”, si scambia per magistero ogni starnuto, si scambia per catechismo ogni idea estemporanea.
E quindi gli starnuti e le idee estemporanee diventano le corsie di scorrimento a senso unico per troppi cattolici, di alta e di bassa condizione. Gli autentici cartelli indicatori (magistero e catechismo) della Via maestra, vengono imbrattati e resi illeggibili, sostituiti da indicazioni posticce e artefatte, verso strade senza sbocco o precipizi. È possibile che i cattolici finiscano nel precipizio? Sì, è possibile. Anni fa un aereo di linea precipitò (tutti morirono), perché il comandante aveva permesso che un ragazzino si sedesse al suo posto; egli confidava nel pilota automatico, ma non si accorse che il ragazzino toccando i comandi lo aveva disinserito: l’aereo rimase senza controllo e fu la catastrofe. Il pilota automatico, nella Chiesa, è il Magistero perenne che ci mantiene con sicurezza sulla Via, ma se il comandante permette che chiunque giochi a fare il pilota, il Magistero perenne viene dimenticato e non ci sorregge più. Noi crediamo che il Papa è il Papa, e gli chiediamo di fare il Papa. Non una parola di più, non tocca a noi di insegnargli come si fa (non ci chiamiamo Scalfari, e neanche Martini).
Su singole questioni, qualche parere si può esprimere. Do atto alla NBQ dell’assiduità e della chiarezza sui temi collegati alla persona e alla famiglia; e tuttavia lo sforzo maggiore è volto a respingere, sempre meno efficacemente, gli attacchi sempre più massicci e virulenti, che non solo demoliscono a uno a uno i bastioni del cattolicesimo, ma penetrano nelle coscienze stesse di molti fedeli e pastori, e le inquinano e infettano. La chiamata di Palmaro a gridare dai tetti per indignazione, è necessaria, ma Cascioli chiede “E dopo ?” . Se il grido salirà da singoli testimoni, votati al martirio, impallinati a uno a uno, sempre più isolati, sempre più soli, alla fine nemmeno ci sarà, un dopo.
No, questo non è possibile, l’inferno non può averla vinta sulla Chiesa. Ma le promesse indefettibili di Cristo e del Cuore Immacolato di Maria, non siano comodo alibi per la nostra passività. Se l’argomentazione razionale non ha più presa su uomini che hanno rigettato la ragione, ricorriamo a gesti forti, eloquenti per sé stessi.
La Chiesa dunque smetta di celebrare matrimoni concordatari, in Italia e in tutti i Paesi in cui il matrimonio civile è stato trasformato in altra cosa, incompatibile col sacramento. Quando fu introdotto il divorzio in Italia, la Chiesa denunziò il vulnus al Concordato, ma lo Stato rispose picche, e la cosa sembrò finire lì. Gli ingenui (tra cui io) pensarono che piovesse, non si aspettavano il diluvio: il divorzio e i matrimoni plurimi e le unioni e disunioni senza limiti non sono più l’eccezione ma la regola, i figli vengono ammazzati, vengono fabbricati, vengono ordinati e rifiutati, vengono scambiati e venduti, la sessualità disordinata viene non solo liberata, ma promossa, ma esaltata, ma sacralizzata. Che cosa ha più a che fare, tutto ciò, con il sacramento del matrimonio ? Quale spettacolo più patetico e ridicolo, del sacerdote che legge dall’altare i 3 articoli del codice civile che non contano più niente, sia nella legislazione sopravvenuta, sia nella percezione e nell’aspettazione comune?
Strappiamo questa finzione di sposarsi in chiesa, solo per avere un momento più scenografico e più elegante all’interno di una vita che di religioso non ha nulla, tranne qualche residua superstizione. Si sposi in chiesa solamente chi ci crede davvero, e poi la coppia vada in municipio, per altri adempimenti che il codice civile chiama ancora matrimonio, ma che non hanno più niente a che vedere con il sacramento. Oltre alla portata educativa, missionaria, della scelta, un altro positivo effetto della rinunzia ecclesiastica alla funzione impropria di ufficiale di stato civile, sarà la difesa contro la legge civile, che non potrà più costringere i sacerdoti a adempimenti incompatibili con la coscienza, come tipicamente “la celebrazione del matrimonio omosessuale”.
Giulio Giampietro
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Commenti
Come risponde alle critiche mossegli dagli esponenti del centro-destra, il Pieddino Antonello Cracolici?
Ecco la risposta:
"Respinge le critiche uno dei pilastri del Pd siciliano, Antonello Cracolici parlando di "una norma di grande valenza sociale" e citando Papa Francesco: "Chi siamo noi per giudicare?"
Appunto, chi siamo noi?
Avanti così Francesco!!!
(1)
http://www.corriere.it/cronache/14_gennaio_12/sicilia-mutui-agevolati-coppie-gay-044d11c0-7b63-11e3-9133-a99f1617dd47.shtml
AHAHAHAHA! Che genialata! Nella sua ironia ha colto perfettamente nel segno!
che il papa è il papa e poi lamenta diluvi... provi a fare una ipotesi di lavoro differente e provi a ragionare
in questi termini: e se il papa non fosse più papa? Magari si dimette, magari va dimesso... magari.... magari....
Ma se il papa è infallibile e viene eletto papa uno che invece sbaglia e smonta non solo la sua stessa carica ma persino la chiesa stessa, costui pur essendo stato eletto papa è ancora papa?
Se un papa è infallibile, un papa che sbaglia cessa di essere papa e noi sappiamo che il papato è infallibile quindi necessita la coerenza di andare fino in fondo.
Questo ovviamente non sottrae neppure una goccia al diluvio, ma almeno si comprende perché diluvia.
La ringrazio per avermi spinto a un'estemporanea favoletta, con tutti i limiti delle favolette.
ora il punto è proprio questo... quando un papa pretende di fare l'uomo qualunque invece del papa, è ovvio che diventa un uomo qualunque ovvero non è più papa... ma uno che esprime una sua personale opinione peraltro dottrinalmente erronea, in quel caso più che essere seguito andrebbe ammonito.
Grazie a lei per lo spunto e tanto per ricordarLe quello che fece Noè che è quello che si è realmente trovato nella "favoletta" del diluvio, il suddetto si chiuse dentro sigillato rischiando d'asfissiarsi... e invece salvò tutta l'umanità... veda un po' lei... favoletta chiama favoletta???
Capitani coraggiosi che asciugano e riscaldano al momento non se ne vedono...
anzi vanno per periferie e potriboli come dice Lei...
E a sacerdote accannato esperto in postriboli che corrisponde?
Alla luce dei criteri evangelici (Lc 6,26) mi viene qualche leggerissimo sospetto sul suo essere il vero Vicario di Cristo...
ebbbastaaaaaaa no!!!
Precisamente, il Papa ha definito Gesù come "un uomo che Dio ha mandato nel mondo come agnello immolato". Un uomo oppure suo Figlio? Chiedo alla Redazione oppure a qualcuno che è esperto in teologia e dogmatica: questà non è una effettiva eresia?
Sbigottito, saluto.
Il testo del discorso del Papa (Angelus del 19.01.2014):
http://www.vatican.va/holy_father/francesco/angelus/2014/documents/papa-francesco_angelus_20140119_it.html
L'audio del discorso del Papa (Angelus del 19.01.2014):
http://209.172.44.13/vaticanradio-ca.org/webcast/angelus_1.mp3
Ma oggi siamo al rovescio di Isaia: il popolo che camminava nella luce vide una grande tenebra...
comunque le luci ci sono (state) basta cercarle...e che luci!
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