Calabresi a gonfie vele
EFFEDIEFFE.com
02 Settembre 2013
Direttore, lei ha una risposta da dare a tre ragazzi di 23-21 e 17 anni?
È solo un piccolo episodio, ma per me significativo e un po’ amaro.
Ero al lavoro e ricevo un sms da mia figlia, studentessa (e che ha lavorato nel mese di maggio e giugno per lo Stato): Mamma, quando torni a casa, mi porteresti da scuola un evidenziatore per favore?
Io le rispondo che non mi aspettavo una tale richiesta e che mi sembrava di averle insegnato ben altro.
Risposta: lo Stato è dal mese di maggio che non mi paga e quindi io ho il diritto di prendere da lui qualcosa!
Contro-risposta: il male non giustifica mai il male, e se tu acconsenti a diventare come colui che critichi, il male ha doppia vittoria perché ti fa sua preda!
Risposta: l’evidenziatore lo avrei comperato se lo Stato mi avesse pagato e dal momento che non lo ha fatto io prendo da lui ciò che mi serve!
Ovviamente la discussione è continuata a tavola, ma non ho sortito l’effetto desiderato. Ha incalzato l’altra figlia 23enne ( lettrice di EFFEDIEFFE) :
-Dice bene mia sorella e tu sei un’illusa! Io studio per nulla perché non avrò un lavoro, non posso permettermi di fare un figlio perché non ho soldi e se anche li avessi non voglio mettere al mondo un bambino da parcheggiare negli asili nido e poterlo vedere solo la sera stanca e stressata, dal momento che il lavoro è diventato il gran Moloch da ossequiare e con cui ti ricattano. Non posso contare su di te che ti hanno bloccata al lavoro fino a 68 anni ( ha fatto i conti) e dopo sarai troppo vecchia per aiutarmi anzi sarai tu ad aver bisogno di me e non so come potrò accudirti.E poi cosa metteranno in testa a mio figlio in queste scuole? Il gender, il culattonismo di Stato, l’ateismo cinico? E io di fronte a tutto questo dovrei rispettarlo questo Stato e comportarmi bene?
Queste discussioni sono cicliche in famiglie ed estenuanti, specie per me che devo lottare contro tutto questo e infondere coraggio, speranza e voglia di rivoluzione. Loro però ribattono che è proprio la mia generazione fatta di messe vetus ordo, catechismo di pio x e democrazia cristiana che ha prodotto o comunque lasciato avanzare tutto questo e che quindi non c’è principio che tenga per contrastare il male.
E io contro ribatto fino a sconfinare nella metafisica e nelle controrivoluzioni e perfino nella mistica.
Poi però nel chiuso della mia stanza penso a quel che ho visto in Calabria quest’estate (goda pure direttore )
Vi mancavo da qualche anno. Ho visto gente che guadagna ,vendendo frutta e verdura, anche 150/200 € al giorno e per tutto l’anno, ovviamente al nero. Ho visto gente che si arrangia in mille modi tra lavori edili commissionati con i soldi che continuano a venire dalla Svizzera e dalla Germania, pescatori che pescano come gli pare e vendono come gli pare. Ho visto professionisti lavorare in palazzi costruiti con i propri soldi e che fanno concorrenza alle ASL (che non hanno mai funzionato) dando lavoro e curando a volte con punte di eccellenza, a prezzi equi e dilazionabili. Ho visto vecchi amici che, come ogni volta mi dicono “Venitinni Rosè che cca stamu bboni! Insomma la solita Calabria di sempre che non sente la crisi .
Solo i TG denunciano la grave disoccupazione Calabra perché applicano gli stessi criteri del nord, dimenticando che se al Nord si è disoccupati lo si è davvero, al Sud anche, ma si lavora comunque, come sempre.
Al Nord vedo cartelli vendesi e affittasi, vedo gente che mette lo stesso vestito da almeno un paio d’anni, e che sta attenta a cosa compra e va più spesso, a testa bassa, a far la spesa al LDL ( così la Merkel è contenta) . In Calabria ho visto gente allegra, abituata a non avere uno stato , abituata ad arrangiarsi, o peggio a sfruttare lo stato da cui sa di non ottenere nulla.
Stato da raggirare, circuire, fregare perché nemico!
Al nord invece si son fidati, educati dall’efficienza dello statalismo austroungarico, dalle ideologie carbonaro massoniche poi, e ora si ritrovano smarriti e depressi, zombi senza futuro, imbottiti di ansiolitici.
In Calabria si passa da una sagra all’altra e si continua, come dopo "la passata di Garibaldi e di li piemontesi" a ballare la tarantella, che si sa funziona meglio degli antidepressivi e non ha effetti collaterali.
E balliamo , tutti, tarantolati e disperati sopra un pavimento sempre più assottigliato sotto cui vi è una voragine buia e senza fondo.
Ma tant’è meglio ballarci su che starci seduti ingoiando prozac e sertralina!
Lei Direttore cosa pensa?
Rosetta masello
Che cosa vuole che risponda, cara signora? Piuttosto posto la sua lettera: è lei che dà a tutti noi una lezione. Ma se torna in Calabria dove si sta bene mica la biasimo. Ormai, essendo sparita ogni minima nozione di bene collettivo e di comunità, ognuno è ridotto a pensare a se stesso e alla sua individuale sopravvivenza.
Maurizio Blondet
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Commenti
Ci tassano per permettere alle calabrie di vivere fuori dalla crisi globale.
Avranno problemi solo se crollerà il paese, e io lo spero tanto.
sarebbe una gran cosa se anche noi genitori potessimo leggere qualcuna di queste circolari.
Facciamole 'circolare'!
Milano, in centro e durante agosto, ha rifatto il look a numerosi negozi che hanno espanso la loro sezione 'maschile' (?!)
Questa civiltà de-generata o senza più genere (femminile e maschile ma unicamente neutro).
Saluti al direttore e all'ottimo Lorenzo De Fina.
Quanto alla sua Calabria, che al netto dell'ndràngheta, è una regione meravigliosa, ha potuto godere -attraverso la Cassa del Mezzogiorno - dal 1950 fino al 1992 di almeno 140 miliardi di €uro (già 279.763 miliardi di lire)
Tiri lei le conclusioni.
Sa la percentuale del PIL Statale sul complessivo regionale?
Affermare che lo Stato non è necessario per la Calabria è pura FOLLIA, detto poi da una statale!
Poi vedere in una regione con un tasso di emigrazione del genere un di buon vivere.............
Avrei qualcosa da ridire a riguardo, in Calabria, se non vado errato, ci sono più forestali che in Canada, che prendono uno stipendio e poi si arrangiano a far lavoretti in nero, in compenso mi sembra anche che una provincia calabra fosse stata aiutata dallo stato a ripianare i suoi debiti. E' così che funziona little italy, e poi mi vengono a dire che la lega vuole dividerla, è già divisa, da decenni, se qualcuno non se n'è accorto; l'Italia si sente unita solo quando si vince il campionato del mondo di calcio. Il fine settimana scorso sono stato a Roma, se le trattorie e ristoranti fossero qua a Vicenza, l'ufficio igiene delle ASL ne chiuderebbe tre quarti.
I miliardi erogati dalla Cassa del Mezzogiorno fino al 1992, sono elargizioni alle regioni meridionali nel loro complesso, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna ecc.
Gorbaciov per far ripartire l'economia dell'unione sovietica, non Russia ma unione sovietica aveva chiesto all'occidente molto di meno.
Come si fa a pensare al bene comune quando ci si spia a vicenda?Qui non c'è più Nord o Sud, Giuda ha raggiunto, dopo un arduo e costante lavoro di sinistra, poter spiare attraverso noi cittadini spie degli altri.
Io pure sono stato in calabria e questo paradiso non lo ho proprio visto da nessuna parte, ma evidentemente la conosco troppo poco.
Ad ogni modo per quel che riguarda il rispetto di questo stato di merda, la penso come le figlie della signora, non merita nessun riguardo e nessuna fedeltà, ma propio per questo non prendo da queste merde niente, neppure un pennarello, perchè mi fanno schifo pure i loro pennarelli.
Non chiedo niente e niente mi dà e che andasse in malora. Se i giovani con coerenza avranno questa onestà intellettuale, allora dò loro ragione. Non si piangano addosso però perchè hanno creduto alle promesse di una banda di manigoldi che si chiama stato, e finiscano di giustificare il loro vivere comodo con l'inadempienza delle promesse statali. Poco (o tanto) tempo fa mio nonno iniziò a lavorare come carbonaio nei boschi del gras sasso, aveva otto anni. Ha fatto due guerre, è stato imprigionato, ha perduto tutti i fratelli (cinque) e il padre è morto di dolore, ha lavorato in galleria, poi nei forni e a quei tempi non c'erano nè badanti nè pensioni e dovette occuparsi della madre e della suocera invalide.
Il terremoto del 56 dopo la guerra gli distrusse la casa e la stalla e abitò
4 anni in una baracca a 1400 metri sull'appennino con temperature che vanno anche a meno 20.
Una vita da bestie all'insegna della fatica.
Ora è morto, ma prima di morire ha fatto tre figli (uno morì bambino) e non ha rubato mai nessun pennarello e prima di morire mi ha chiesto di riascoltare il parce domine che cantava in latino quando da ragazzino serviva la messa.
Lo dica ai suoi figli, si può vivere in tanti modi, ma lo stato o la ideologia del gender sono invenzioni dell'uomo, mentre la vita è un dono di Dio.
O lo sai e trai le conseguenze opportune oppure fai quello che ti conviene e ti piace e le conseguenze le subirai al momento che giungerai davanti al Re dei Re.
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