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Il potere occulto dell’alta finanza sul mondo moderno
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Stiamo studiando la storia della famiglia Rothschild per vedere se, realmente, l’Ebraismo talmudico abbia influenzato la politica del mondo intero, mediante il suo peso finanziario, che se non va esagerato non deve essere neppure sottovalutato.

Ogni buon lavoro storico deve essere accompagnato da una teologia della storia, secondo la quale i motori principali delle vicende umane sono due: 1°) l’auto-sufficienza, il sibi placère, la superbia come fonte di allontanamento da Dio, che è l’Essere stesso sussistente, e quindi, la conseguente auto-distruzione nichilistica dell’essere per partecipazione o creato; 2°) la conoscenza amorosa di Dio al quale ci si sottomette come creature davanti al Creatore e ci unisce a Lui. Sant’Agostino, nel De civitate Dei, aveva scritto che la superbia, incarnata dalla Città di Satana, è l’amore di sé al posto di Dio, la quale porta immancabilmente al nulla, poiché Dio è l’Essere infinito e per essenza, mentre l’uomo riceve una parte finita e limitata di questo essere da “Colui che è”; infatti Gesù disse a Santa Caterina di Siena: “Io sono Colui che è, tu sei colei che non è”, per cui separandoci da Dio corriamo verso il nulla e l’auto-annichilazione; invece l’umiltà o il sano realismo che ci fa riconoscere la realtà oggettiva della creazione, ci porta necessariamente a metterci in un posto gerarchicamente subordinato, il quale ci conduce all’unione con l’Essere per essenza, essa solleva la mente e il cuore umano verso l’alto, mentre l’orgoglio lo dirige verso il basso e le oscure profondità infernali.

Senza una valida teologia della storia, senza relazionare il contingente al Trascendente, si rischia di non capire la vera natura e il recondito significato delle vicende che si studiano. Ora la teologia della storia ci insegna a vedere le vicende umane alla luce della Provvidenza divina, che dirige come Causa efficiente e finale la storia dell’uomo, sia come singolo individuo, sia considerato socialmente in una nazione o Stato. Solo così si riesce a scorgere il significato e il filo conduttore della storia umana; infatti, la divina Onnipotenza assieme alla Provvidenza di Dio hanno creato il mondo e lo dirigono verso il fine assegnatogli da Dio, per cui se si scinde la storia da Dio non se ne coglie pienamente l’essenza, il principio e il fine, ma si resta alla sua superficie.

Negli articoli precedenti abbiamo visto come l’alta finanza, specialmente tramite i Rothschild, abbia giuocato un ruolo fondamentale nella guerra contro la “rivoluzione” progressista portata in tutta Europa da Napoleone I.

Lo spirito napoleonico

Riassumendo brevissimamente lo spirito dell’epoca napoleonica, si può dire che: 1°) essa esportò in mezza Europa i princìpi democratici, liberali e illuministi della Rivoluzione francese; 2°) la borghesia liberale e mercantile ascese (anche grazie alla Rivoluzione/conservatrice inglese) al vertice della Società civile, rimpiazzando definitivamente il clero e la nobiltà e opprimendo il proletariato, avendo abolito i corpi intermedi o le corporazioni; 3°) venne instaurato, in pratica, un regime assolutistico e poliziesco, mentre in teoria si affermavano i princìpi della tolleranza liberale e democratica; 4°) il Papato venne avversato ferocemente: Pio VI (1775-1799) fu obbligato a firmare il Trattato di Tolentino (1797), poi venne condotto, sebbene vecchio e malato, prigioniero in Francia; anche papa Pio VII (1800-1823), che aveva scomunicato Napoleone, dovette recarsi in Francia e, il 2 dicembre del 1804,  dovette incoronare, a forza, a Notre-Dame de Paris, Napoleone, il quale strappò la corona dalle mani del Papa e se la pose da sé sul capo; 5°) prima, nel 1798, sotto Pio VI, poi, nel febbraio del 1808, sotto Pio VII, Napoleone invase lo Stato pontificio e nel giugno del 1809 abolì, di fatto ma non di diritto, il potere temporale dei Papi, imprigionò Pio VII durante la notte tra il 5 e il 6 di luglio 1809; 6°) obbligò con la forza il vecchio Pio VII, prigioniero e malato, ad accettare nel gennaio del 1813 un nuovo Concordato con la Francia, in cui il Pontefice, pur senza aver firmato nulla, accettava l’abdicazione al potere temporale e rinunziava al diritto di nomina dei Vescovi; 7°) Napoleone, insomma, incarna lo spirito della Rivoluzione francese esportata in tutta Europa, anche se con il Còrso, la Rivoluzione del 1789, ha perso la sua impronta movimentistica e ha conosciuto una forma autoritaria e imperialistica; tuttavia egli ha trasformato mezzo mondo, ha sconvolto praticamente e definitivamente quel poco che era ancora rimasto del mondo pre-rivoluzionario francese; oramai, infatti, la borghesia mercantilistica e liberista aveva migliorato le sue condizioni economico/politiche, si era arricchita acquistando i beni confiscati alla Chiesa e alla nobiltà ed era entrata al vertice della pubblica amministrazione, dell’esercito e soprattutto delle banche.

L’alta finanza e la Lobby ebraica, ossia lo “Shtadlan”

La questione della cosiddetta “Lobby”, ossia “Gruppo di pressione” soprattutto finanziario, con ricadute sociali e politiche, non è una novità dei nostri giorni; infatti, essa si ritrova già nell’antichità ebraica con la figura dello “Shtadlan”, che in aramaico significa “intercessore”, ossia colui che rappresentava la Comunità ebraica presso le autorità secolari dei Paesi pagani, costituendo così un “Gruppo di pressione ebraico, assunto da un notabile ebreo che si trovasse in una posizione tale da poter aiutare la Comunità ebraica, sono i cosiddetti Ebrei di Corte, i quali ricoprivano cariche di funzionario governativo oppure i mercanti che potevano avere contatti sociali o lavorativi con i funzionari governativi dei Paesi ospitanti o anche i Rabbini che avevano rapporti con la gerarchia ecclesiastica. Tutti costoro potevano agire da Shtadlan quando ce ne fosse stato bisogno” (A. Unterman, Dizionario di usi e leggende ebraiche, Roma/Bari, Laterza, 1994, p. 274, voce “Shtadlan”).

La famiglia Nasi (XVI secolo)

“Così nei tempi moderni la famiglia, marrana ebraico/portoghese, Nasi (XVI secolo) fuggì dal Portogallo nel 1492, per poter vivere apertamente da ebrea in Italia e in Turchia. La matriarca della famiglia, Gracia Nasi (1510–1569), usava la sua fortuna e la sua influenza presso il sultano turco e i suoi numerosi contatti d’affari per aiutare i marrani a scappare dal Portogallo verso la libertà religiosa. Gracia Nasi organizzò anche delle forme di boicottaggio economico/commerciale per combattere i Paesi intolleranti che perseguitavano i marrani. Il suo nipote e futuro genero Joseph Nasi (1524–1579) scappò dal Portogallo in Turchia ove divenne un grande banchiere e un eminente uomo di Stato turco entrando così in relazione con numerosi Re europei (A. Unterman, cit., p. 208, voce “Nasi, famiglia”).

I Montefiore (XVIII/XIX secolo)

Inoltre il filantropo ebreo/inglese sir Moses Montefiore (1784–1885), imparentato con i Rothschild, durante il suo viaggio a Damasco, nel 1840, riuscì a far liberare gli Ebrei accusati di aver ucciso padre Tommaso da Calangiano  cappuccino a scopi rituali; in  séguito, nel 1858, tentò di far pressione su Pio IX per il caso Mortara, ma senza successo; infatti nel luglio 1858 James Rothschild scrisse da Parigi al Segretario di Stato, il cardinale Antonelli, per sollecitare il rilascio di Edgardo Mortara e un mese dopo, nell’agosto 1858, il ramo inglese della famiglia Rothschild, tramite Lionel figlio di Nathan, scrisse nuovamente al cardinale Antonelli. Anche Moses Montefiore, che si era imparentato con Nathan Rothschild, intervenne a pro del Mortara e, addirittura, si recò a Roma il 5 aprile del 1859 per incontrare di persona il cardinale Antonelli, ma non ci fu nulla da fare[1].

I Rothschild e Pio X (XX secolo)

Infine, Lord Rothschild mosse alcune obiezioni, in una lettera indirizzata al Cardinal Merry del Val (7 ottobre 1913), contro la fondatezza storica dell’accusa del Sangue, alle quali rispose padre P. Silva, in due articoli intitolati Raggiri ebraici e documenti papali (in La Civiltà Cattolica, 65 [1914], II, pp. 196-215 e 330-344).

La Civiltà Cattolica rispondeva: «Che cosa richiede il Lord ebreo? Egli vuol sapere (...) Se una lettera di Innocenzo IV e una dissertazione di un consultore del S. Uffizio siano autentici o no. Ora, fu giustamente osservato che per tale verifica non era davvero necessario ricorrere al cardinale segretario di Stato né incaricarlo di un’incombenza che non gli appartiene (...). Anzi, per il documento di Innocenzo IV bastava che il Lord banchiere consultasse in una pubblica biblioteca le edizioni critiche dei regesti di quel Pontefice dove, senza far perdere il tempo ad altri, avrebbe potuto cerziorarsi della verità (...). Quanto alla lettera di Innocenzo IV, essendo il ritornello obbligato che la sinagoga ricanta ogni volta che le si rinfaccia l’onta del delitto rituale (...), il dott. Pranaitis non avrà già dubitato che il testo di Innocenzo IV sia autentico, ma avrà negato che sia autentico il significato che le danno i difensori della sinagoga e che suppone lo stesso Lord: e in questo il Pranaitis aveva mille volte ragione, giacché la lettera di quel Pontefice dice ben altro di quello che coloro le fanno dire» (La Civiltà Cattolica, cit., p. 333).

Il Cardinal Merry del Val in persona, poi, rispose al Rothschild il 18 ottobre 1913, con una semplice e fredda autenticazione della lettera di Innocenzo IV e della relazione di Ganganelli ai consultori del S. Uffizio. Ciò non significava assolutamente (come già era avvenuto circa quindici anni prima) che la S. Sede asserisse l’infondatezza dell’accusa del Sangue. Anzi dai testi citati se ne arguisce, esattamente, il contrario!

Non può non sfuggire l’analogia con la figura di vari filantropi odierni (Soros, Bill Gates), che aiutati dai filantropi di ieri, di oggi e forse anche di domani, (i Rothschild e i Rockefeller), si avvalgono della loro posizione per dirigere nascostamente la politica delle varie Nazioni verso un “Nuovo Ordine Mondiale” dominato dal Trans/umanesimo, che sa tanto di panteismo cabalistico.

 

Complottisti o Anti-complottisti?

Non sembra, quindi, ben fondata l’obiezione degli “anti-complottisti”, secondo la quale questa preponderanza dell’alta finanza ebraica nello svolgersi della storia politica europea, specialmente a partire dal Settecento, non sarebbe assolutamente esistita e sarebbe solo il frutto dell’immaginazione dei “complottisti”.

Lo studio, molto ben documentato di Egone Conte Corti (La famiglia dei Rothschild, Milano, Mondadori, 1938), dimostra il contrario. Inoltre, recentemente, Alexander Solgenitsin ha scritto due grossi volumi sulla preponderanza del Giudaismo rabbinico nella Rivoluzione sovietica del 1917, che fu ben preparata, sempre da esso, già nel corso dell’Ottocento, in gran segreto, sotto il naso degli Zar (Due secoli assieme, Napoli, Controcorrente, 2007, in 2 volumi).

I Rothschild nell’era post-napoleonica e nella Restaurazione asburgica

Nel presente articolo, seguitiamo a vedere l’opera o “la guerra occulta” (come diceva il de Poncins) dell’alta finanza nell’epoca post-napoleonica e nella cosiddetta Restaurazione, per verificare se tale influsso sia continuato anche in questa fase “conservatrice” della storia europea, in cui i principali attori furono l’Austria, la Prussia e la Russia (per l’“Europa continentale”), naturalmente dietro la guida britannica (per l’“Europa atlantica”).

Ebbene, come vedremo, anche qui l’opera dei Rothschild - quali una di quelle poche elitarie famiglie che dominano il mondo assieme ai Warburg, Rockefeller, Worms, Elkann, Montefiore, Morgan, Lazare, Goldmann, Sachs[2] - è stata decisiva.

Essa lo fu nel Settecento, in stretta alleanza con il potere politico/militare dell’Inghilterra, come reazione apparentemente “conservatrice” contro il Bonaparte. Inoltre lo fu anche nell’Ottocento come Restaurazione apparentemente “ultra-conservatrice”, tramite la potenza dell’Austria asburgica. Infine essa è stata apertamente “rivoluzionaria” e “sovversiva” con la Rivoluzione russa del 1917, grazie alla quale il Comunismo ateo e materialista ha poi dominato, sino al 1990, non solo in Russia, ma pure in mezza Europa orientale, anche tramite l’appoggio fornito all’Urss dalle due potenze super-capitalistiche (Usa e Gran Bretagna), che dominano ancora mezzo mondo in occidente.

Come si vede, i Rothschild e l’alta finanza ebraica, sono stati “dietro le quinte” e hanno diretto il mondo come “una mano nascosta”, sia nell’epoca del falso conservatorismo di “destra” - nel Settecento e Ottocento - soprattutto nell’Europa continentale (Prussia, Francia, Austria), come pure in quella atlantica (Inghilterra), sia nell’epoca della sovversione rivoluzionaria di “sinistra” - nel corso del Novecento intero - specialmente in Russia e nell’Europa nord-orientale. Inoltre, non bisogna dimenticare il ruolo che essi hanno svolto, in maniera “liberalmente democratica” e “super-capitalistica”, nella zona occidentale atlantica e nell’Europa della Nato, la quale continua ancor oggi, ma forse sta per essere rimpiazzata dalla Cina, che è un ibrido di super-capitalismo neo-liberista (dal volto disumano) e di Comunismo maoista.

Oggi assistiamo allo scontro tra due rami del Giudaismo post-biblico: da una parte quello mondialista e bancario (Rothschild/Rockefeller …), che si potrebbe definire “progressista” o di “sinistra”; mentre dall’altra parte vi è quello cabalistico/nazionalista e sovranista (Lubavich, ai quali si rifanno, chi più e chi meno, Trump e Putin), che è certamente meno aggressivamente rivoluzionario.

Tuttavia sia che vinca uno o l’altro, in fin dei conti sono pur sempre i banchieri a muovere le fila della politica del povero mondo moderno, che ha rigettato Dio e ha assunto la filosofia talmudico/cabalistica dell’immanentismo soggettivista e idealista[3], che si estende dall’Umanesimo sino a Hegel/Marx/Nietzsche.

Invece, l’unica vera forza che possa competere con il Giudaismo rabbinico è la Fede cristiana, come è stata predicata da Gesù e dagli Apostoli e come ha informato di sé la storia, la cultura, l’arte, la sana economia e la politica della Cristianità patristica e scolastica; negli affari di questo mondo i talmudisti sono più astuti dei figli di Dio; infatti il problema Giudaico è un problema essenzialmente teologico, che ha pure delle conseguenze politiche, sociali e finanziarie; quindi non lo si può vincere con le armi naturali, ma solo con quelle spirituali, come è rivelato in San Paolo: “Non est nobis colluctatio adversus carnem et sanguinem, sed adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenabrarum harum, contra spiritualia nequitiae in coelestibus / La nostra lotta non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i Dominatori di questo mondo di tenebre, contro gli Spiriti del male dimoranti nelle regioni celesti” (Efes., VI, 12).

Oggi assistiamo alla costruzione, quasi ultimata, della nuova “torre di Babele”, sotto una “Repubblica Universale” (Rockefeller/Rothschild) e un “Tempio Universale” (Roncalli-Bergoglio), che si danno la mano e vanno a braccetto. Si veda, ad esempio, la riunione del gruppo “Guardiani per un capitalismo inclusivo”, in cui erano presenti Bergoglio, Lynn Forester Rothschild (la moglie dell’odierno capo dei Rothschild, Evelyn Rothschild)[4] ed anche Rajiv Shah, presidente della Rockefeller Foundation - in Vaticano - per la fondazione di un neoliberismo “dal volto umano”, che apra la strada a un’unica banca mondiale, la quale sarà l’unico padrone di una massa di poveri schiavi, sotto la supervisione di qualche illuminato o banchiere.

Se il Deep State arriva a cancellare impunemente da internet i messaggi del Presidente degli Usa, significa che chi comanda veramente non è chi appare sulla scena politica ma l’alta finanza, che è riuscita a truccare anche le elezioni presidenziali americane del 3 novembre 2020 in maniera talmente grossolana e sfacciata da non nascondersi neppure più.

Oramai non ci sono più complotti in senso stretto, le trame vengono fatte in pubblico e non più segretamente. La politica è stata soppiantata totalmente dalla finanza, che con il pretesto di un’influenza o al massimo di una polmonite ha imposto nel mondo intero un regime di polizia, che, con la complicità di Bergoglio e della Deep Church, vorrebbe entrare direttamente nelle nostre anime, tramite un vaccino sperimentale, ma che forse sarà imposto a tutti, con introduzione di nano-particelle che modificano il Dna umano e dovrebbe poter influenzare l’intelletto e la volontà umana. Ora neppure il diavolo può agire direttamente sull’anima umana e sulle sue facoltà nobili (intelletto e volontà); egli può agire direttamente solo sui sensi e tramite essi, indirettamente, sull’intelletto e la libera volontà (San Tommaso d’Aquino, Somma Teologica, I parte, questione 111, aa. 2-4). Invece oggi gli “scienziati” del Trans-umanesimo vorrebbero cambiare l’essenza della creatura razionale creata da Dio a Sua immagine e somiglianza, rimpiazzandola con una specie di superuomo/Frankenstein, direttamente telecomandato da loro, i neo-illuminati; tuttavia non dobbiamo aver paura, poiché sappiamo come finì l’impresa della vecchia “Torre di Babele” (Deut., XXXII, 8 ss.).

Quest’utopia del mondo nuovo e dell’uomo nuovo è sempre stata la caratteristica della gnosi[5], la quale oggi si ripresenta e bussa prepotentemente alle porte del mondo contemporaneo, il quale dopo l’immane tragedia del Concilio Vaticano II è stato abbandonato a se stesso dai Pastori che lo avrebbero dovuto illuminare, guidare e difendere.

Queste pratiche chiamate vaccinali, in realtà, oggi sono diventate eugenetiche; ora l’eugenetica è stata immessa sul mercato proprio dai Rockefeller (i parenti e gli alleati dei Rothschild) nel 1900 e solo nel 1935 è stata ripresa dal nazionalsocialismo, che tuttavia si “limitava” a fare esperimenti “solo” sui minorati o i prigionieri, mentre oggi il vaccino sperimentale, di cui non si conoscono tutti gli effetti gravemente nocivi alla salute, vorrebbe essere sperimentato obbligatoriamente su tutta l’umanità.

Tutto ciò è accompagnato da una persecuzione religiosa verso il Cristianesimo diretta da Bergoglio (Pachamama, unioni omosessuali, presepio satanicamente blasfemo di San Pietro, abolizione delle messe domenicali pubbliche e persino di quelle pasquali, oppure limitazioni di quelle natalizie sino all’Epifania) e dal potere temporale, che con Decreti continui vorrebbe togliere all’uomo la sua natura socievole (“distanziamento sociale”) e perfino la sua essenza razionale e libera (“vaccino geneticamente modificante”).

Come si vede l’interesse verso la Casa Rothschild non è ozioso o di poco conto, ma è sommamente necessario conoscere la faccia occulta della storia, altrimenti ci fermiamo alle pure apparenze senza penetrarne la sostanza.

Riprendiamo, perciò, la nostra storia dal punto in cui si era interrotta per arrivare sino al 1817…

I Rothschild e l’Austria della Restaurazione (1815-1817)

Abbiamo visto come nel 1815 i Rothschild fossero riusciti, finalmente, a sfondare anche sulla “linea austriaca”, dopo essere penetrati in quella prussiana, inglese e russa.

Oramai le loro banche erano le detentrici delle ricchezze più ingenti di mezza Europa di modo che i monarchi di allora dovevano dipendere da esse per mantenere i loro eserciti e lo sfarzo delle loro corti.

Egone Conte Corti ci spiega che “il solo fatto di aver prestato, in poco tempo, una somma talmente ingente alla corte austriaca, presupponeva che i fratelli Rothschild fossero in grado di fornire, sùbito, molti milioni di franchi in contanti e, quindi, anche che essi erano, oramai, i maggiori banchieri dell’Europa. Anzi per certi affari essi erano, già allora, senza concorrenti e, dunque, si facevano pagare questa preminenza. Il bisogno economico in cui versava allora l’Austria, la rendeva prona al miraggio di poter ricevere anticipi cospicui dai fratelli Rothschild, forse a patti accettabili. I Rothschild, allora, ne approfittarono per chiedere un’onorificenza nobiliare a Vienna” (cit., p. 117).

Fu così che i Rothschild, come tanti altri mercanti israeliti, che erano diventati banchieri o prestatori di denaro a interesse, divennero i baroni “de Rothschild” o “von Rothschild” con il placet determinante del Metternich, che perorò la loro causa presso l’Imperatore d’Austria, il quale il 5 settembre 1816 rese “blu” i sangue dei vecchi negozianti di Francoforte (cfr. Egone Conte Corti, cit., p. 120).

Non dobbiamo credere che i Fratelli Rothschild pensassero oramai solo all’Austria, essi non avevano, affatto, perso di vista anche gli altri Regni; infatti analoghi prestiti di denaro vennero elargiti da essi, nel 1817, alla Russia (che 100 anni dopo ne pagherà il prezzo con l’interesse … anche del sangue degli Zar), alla Prussia (la quale farà una fine analoga nel 1918 e poi nel 1945) e a partire da allora essi sorpassarono di gran lunga tutte le altre Case bancarie rivali. Tuttavia l’Inghilterra e l’Austria sono quelle in cui essi hanno avuto la loro maggior fortuna. In Francia anche James riuscì a ottenere il titolo nobiliare il famoso “de” davanti al suo cognome Rothschild, ossia “Scudo/Rosso” (Egone Conte Corti, cit., p. 123).

Lo spirito della Restaurazione

Brevissimamente, si può compendiare lo spirito della Restaurazione come: 1°) ritorno alla lettera dell’ancien regime anteriore alla Rivoluzione francese, ma non al suo spirito, restaurando i privilegi economico/politici della classi allora dominanti, ma non la filosofia che lo aveva animato dall’epoca patristica al trionfo della Scolastica; 2°) cancellazione degli eccessi della Rivoluzione del 1789, infatti il nuovo Re francese, Luigi XVIII (fratello di Luigi XVI) nominò, Charles Maurice Talleyrand, l’abilissimo diplomatico francese, come nuovo Ministro degli Esteri, il quale era stato vescovo e aveva abbandonato il sacerdozio e inoltre aveva tradito anche il suo Re Luigi XVI e fratello di Luigi XVIII, divenendo Ministro degli Esteri di Napoleone; 3°) non venne restaurato il Sacro Romano Impero; 5°) si confermò la supremazia politico/finanziaria dell’Inghilterra protestante; 6°) vennero favorite o accettate tacitamente alcune tendenze para-massoniche, come quella della setta degli Illuminati di Baviera, propugnata dalla baronessa russa, Barbara Giuliana von Kruedener (1764-1824), che fu una falsa mistica ed esoterista d’ispirazione pietista, discendente da una famiglia massonica i Vietinghoff-Scheel, che ispirò lo Zar Alessandro I[6], del quale il Metternich tradusse, realisticamente, le vaghe idee - filosoficamente esoteriche, misticheggianti e gnosticheggianti - anche se politicamente conservatrici, in concreti risultati politici; 7°) non piena adesione al Cattolicesimo romano, che non approvava la Santa Alleanza (1814-1815), poiché essa univa Sovrani di diverse confessioni religiose: lo Zar era ortodosso, il Re inglese era protestante e l’Imperatore d’Austria era cattolico, ma cesaro-papista e assolutista; 8°) la lotta contro le società segrete progressiste o di “sinistra” e specialmente la Massoneria fu solo parziale, infatti la Santa Alleanza era caratterizzata da un esoterismo gnostico di “destra” (alla de Maistre), che favorì il nascere di sette segrete reazionarie o conservatrici soprattutto spiritualistiche e pan-ecumeniste, mentre la setta dei Liberi Muratori, la Carboneria erano imbevute dei princìpi del 1789, illuministi, laicisti e immanentisti.

Massoneria di destra o austrica e Massoneria di sinistra o napoleonica

Sopra abbiamo parlato degli Illuminati di Baviera, come di una super-massoneria di “destra”. Essi furono fondati da Johann Adam Weishaupt (Ingolstadt, 1748 – Gotha, 1811 o 1830?) nel 1776. Gli Illuminati possono esser definiti di “destra” o conservatori perché erano anti-egalitari, antidemocratici (come la Loggia “P2” di Licio Gelli[7]), ma anche massoni, poiché erano purtuttavia liberali, deisti e anticattolici (cfr. A. Mellor, Dictionnaire de la Franc-Maçonnerie et des Francs-Maçons, Parigi, Belfond, 1989, p. 315, voce “Weishaupt, Adam”; E. Saunier, diretto da, Encyclopédie de la Franc-Maçonnerie, Parigi, Librairie Générale Française, 2000, pp. 417-419).

Gli Illuminati lavoravano per l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale globalista (simile a quello che si vorrebbe terminare di costruire oggi). La loro dottrina era esoterica ma spiritualista e in ciò si differenziava dalla Massoneria illuministica francese e napoleonica, aveva una matrice gnostica e cabalistica e si prefiggeva il perfezionamento della natura umana, come oggi il Trans-umanesimo. Si capisce perché i Rothschild abbiano finanziato la Restaurazione austriaca, nella quale gli Illuminati giocarono un ruolo abbastanza importante.

Nel 1784 il Principe di Baviera (Carlo Teodoro) sciolse la setta degli Illuminati, Weishaupt fuggì da Ingolstadt a Gotha, e si mise sotto la protezione del Duca Ernesto II di Sassonia, ove morì nel 1811 o nel 1830 come vorrebbe qualche altro autore.

Weishaupt è inoltre importante poiché anticipò l’ideazione della formazione delle “Nazioni Unite” in specie, del Globalismo e del Mondialismo in generale.

Alla base della sua setta segreta “speculativa”, vi era una concezione magica, che mal si accordava con il razionalismo illuministico progressista della Rivoluzione francese e della Massoneria operativa. Quella del Weishaupt è una Massoneria misticheggiante, spiritualistica, panteistica e occultista, sembrerebbe un paradosso, ma non lo è; la Massoneria contiene queste due anime.

L’elemento filosofico cabalistico sta alla base degli Illuminati di Baviera; infatti essi erano costituiti in 10 gradi (come le 10 Sephiroth cabalistiche) e non in 33, come la Massoneria operativa. Essi saranno ripresi e continuati idealmente dalla Golden Dawn fondata nel 1888 in Inghilterra nel XX secolo, che era l’organizzazione occultistica più importante dell’ermetismo britannico.

Un antenato spirituale degli Illuminati (Settecento/Ottocento) è Comenius o Joahan Amos Komensky (1592-1670), il nonno di Richard Nikolaus Coudenhove-Kalergi (1894-1972), che progettò nei minimi dettagli l’Europa unita e sommersa dall’immigrazione di massa degli islamisti dell’Africa e del vicino Oriente.

Il suo modello mondialistico è fortemente autoritario, gerarchico, elitario. René Le Forestier (1868-1951) nella sua Tesi di Laurea del 1913 (pubblicata poi nel 1914 come libro) Les Illuminés de Baviere, (II ed., Milano, Archè, 2001), ha spiegato come l’Europa unita kalergiana, deve molto a Weishaupt: il suo panteismo, il suo elitarismo, l’autoritarismo gerarchico, incorniciato dal Mondialismo massonico/conservatore.

Nel 1786 la polizia tedesca scoprì l’Archivio segreto degli Illuminati di Baviera e nel 1787 l’Elettore di Baviera pubblicò a Monaco in un volume gli “Scritti originali dell’Ordine degli Illuminati”, che potevano esser consultati nei loro documenti originali da chiunque ne avesse fatto richiesta. Il padre gesuita Augustin Barruel (1741-1820) li raccolse e li commentò in un’opera celeberrima: Mémoire pour servir à l’histoire du Jacobinisme, 1796-1798, pubblicati a Londra i 5 volumi (tr. it., Milano, Mondadori, 2004, Gli Illuminati di Baviera).

Da questi documenti e scritti si evince che gli Illuminati fossero una super-Logga massonica spiritualistica o di “destra”, la quale ha dato vita alla Trilateral, al Bilderberg club, al CFR, al Club di Roma, alla Rockefeller Foundation (cfr. M. A. Iannaccone, Storia segreta. Adam Weishaupt, Milano, Sugarco, 2005; D. Estulin, Il club Bilderberg, Bologna, Arianna Editrice, 2009; F. Amodeo, La Matrix Europea, Napoli, Matrix Edizioni, 2014; O. Nardi, Il vitello d’ora, Milano, Linea diretta, 1989; Id., Gnosi e Rivoluzione, Milano, Grafiche Pavoniane, 1991; J. Lombard, La cara oculta de la Historia Moderna, Madrid, Fuerza Nueva, 1979, 4 volumi; Verminjon, Le forze occulte che manovrano il mondo, Roma, SATES, 1970; P. Virion, Bientot un gouvernement mondial, Parigi, Téqui, 1967;  Y. Moncomble, Il segreto del mondialismo, Proceno di Viterbo, Effedieffe, 2012); Y. Moncomble, La Trilatérale et les Secretes du Mondialisme, Parigi, Faits et Documents, 1980; Id, L’irrésistible Expansion du Mondialisme, Parigi, Faits et Documents,1981.     

Conclusione

Nella prossima puntata studieremo innanzitutto il cammino del Mondialismo da Weishaupt (XVIII secolo) a Kalergi (XX secolo) e la sua penetrazione in ambiente ecclesiale durante il Concilio Vaticano II (1962-1965), poi le vicende storiche dei Rothschild durante l’epoca dei Congressi o la cosiddetta Restaurazione (1814-1822), per appurare se essi abbiano giocato anche in tale era un ruolo determinante, come lo giocarono nell’epoca napoleonica e post-napoleonica.

A prima vista si potrebbe pensare che questo ruolo non si confacesse loro, invece scopriremo che essi finanziarono abbondantemente anche la restaurazione dell’ordine anti-rivoluzionario promosso dal Metternich, nello spirito incarnato dal Weishaupt e dalla baronessa tedesca, Barbara Giuliana Kruedener[8], che fu l’ispiratrice dello Zar Alessandro I, del quale il Metternich tradusse, realisticamente, le vaghe idee esotericamente misticheggianti, ma politicamente conservatrici, in concreti risultati politici, non senza il valido contributo finanziario dei Rothschild.

In ogni epoca storica dal Settecento sino a oggi li ritroviamo sempre a dirigere il mondo, tramite i Re o i Presidenti repubblicani, da dietro le quinte, tramite la finanza, che in un mondo immanentistico (la città di Satana) senza più apertura al Trascendente (la Città di Dio), se non addirittura infero, domina ogni altra realtà, è il fine ultimo dell’uomo, che serve Mammona e non Dio, Belial e non Cristo.

d. Curzio Nitoglia

Fine Della Sesta Parte

Continua



[1] Cfr. D. I. Kertezer, Prigioniero del Papa Re, Milano, Rizzoli, 1996, pp. 133-249; C. Nitoglia, Dalla Sinagoga alla Chiesa: le conversioni di  Edgardo Mortara, Giuseppe Stanislao Cohen ed Eugenio Zolli, Verrua Savoia (Torino), CLS, 1998; cfr. anche A. Unterman, cit., p. 197, voce “Montefiore, Sir Moses.

[2] Cfr. R. Chernow, I Warburg, Milano, Rizzoli, 1993; P. Ratto, I grandi alleati dei Rothschild. Rockefeller e Warburg. Le famiglie più potenti della terra, Bologna, Arianna Editrice, 2019; D. Rockefeller, La mia vita, Milano, Arnoldo Mondadori, 2002; J. Abels, I Rockefeller, Milano, Dall’Oglio, 1968; G. De Rougemont, Lazard Frères, banquiers des deux Mondes, Parigi, Fayard, 2010 ; G. Moncalvo, Agnelli segreti, Firenze, Vallecchi, 2012 ; Id., I Caracciolo, Gavi (Alessandria), Gi.Emme Communication, 2016.

[3] Cfr. J. Mienvielle, Dalla Cabala al Progressismo, Proceno (Viterbo), Effedieffe, 2018.

[4] I coniugi Lynn ed Evelyn Rothschild, sono amici intimi dei coniugi Clinton, lo erano con Henry Kissinger e con Jeffrey Epstein. Essi giocano un ruolo di primo piano anche e soprattutto in Cina a discapito degli Usa; infatti, nel 2013 erano stati ospitati a Pechino per presentare alla nomenclatura cinese il loro piano di “capitalismo inclusivo”, in cui la Cina avrebbe dovuto sostituire, come prima potenza finanziaria mondiale, gli Usa. Cfr. Giulietto Chiesa, Quale destino per l’impero?; https://www.youtube.com/watch?.

[5] Cfr. E. Voegelin, Il mito del mondo nuovo, Milano, Rusconi, 1974.

[6] Barbara Giuliana Krudener fu educata illuministicamente ed ebbe come maestri di pensiero gli Enciclopedisti francesi e Voltaire. Tuttavia, ben presto, rimase delusa dall’esito autoritario dell’avventura napoleonica e anche della Rivoluzione francese; quindi si rivolse al movimento svizzero detto del “Risveglio”, esercitando, così, un certo influsso sul pensiero religioso dello Zar Alessandro I e sulla Santa Alleanza; poi aderì alla setta dei Fratelli Moravi e fece suoi gli ideali del Millenarismo, secondo cui, allora, l’Anticristo era Napoleone, che sarebbe stato vinto da Cristo, il quale avrebbe inaugurato un Regno di mille anni su questa terra, di cui lei sarebbe stata la profetessa. Lo Zar Alessandro I divenne discepolo suo e del Millenarismo, che lei predicava. Da questa setta religiosa nacque, in un certo senso, l’idea della Santa Alleanza (Russia, Inghilterra, Prussia e Austria); tuttavia lo Zar Alessandro la lasciò poco tempo dopo per seguire i consigli più concreti e realistici del Metternich.

[7] Cfr. M. Teodori, P2: la controstoria, Milano, Sugarco, 1986.

[8] Vedi nota n. 6.


 
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