Il nostro regno del terrore, a cura dell'esercito israeliano
Breaking The Silence
21 Maggio 2008
Il 22enne dai capelli neri, maglietta nera, bluejeans e Croc rosse è comprensibilmente esitante mentre sta seduto al tavolino da picnic nella situazione incongrua di un bel posto da qualche parte in Israele. Conosciamo il uso nome, ma se lo facessimo, incorrerebbe in un'indagine criminale con una probabile condanna al carcere.
Gli uccellini cantano mentre ci spiega nei dettagli quello che lui ha fatto ad Hebron, ed ha visto fare agli atri soldati, arruolati come lui. Ed erano azioni criminali, senza dubbio : gli incidenti nei quali veicolo palestinesi sono fermati senza motivo, i finestrini fracassati, i passeggeri picchiati solo per farli confessare, per esempio, che stanno andando all'ospedale; il furto di sigarette da un negoziante palestinese che sarà poi colpito a sangue perchè si lamenta; il lancio di granate attraverso le finestre dentro alle moschee mentre la gente prega. E di peggio.
Il giovane uomo ha lasciato l'esercito …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)