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 | Ebrei russi della CIA contro ebrei russi del KGB?
La faccenda Deripaska (l’industriale preferito di Putin) esplosa sul New York Times è grande e complessa: è una faglia di una zona di confine dove agiscono valvole di comunicazione tra superpotenze atomiche, un blocco ebraico composto da miliardari, spie, mafiosi che anima i sistemi profondi, con le sue saldissime propaggini internazionali. Come se tutta la geopolitica delle superpotenze, alla fine, si riducesse alla battaglia tra due anime di Israele.
|  | La Russia è innocente, lo dimostra se non altro la sua condotta La Redazione Il Governo britannico ha già commesso gravi errori nella sua ricostruzione (fasulla) sul caso Skripal. Le accuse politiche non riescono ad essere sorrette da prove oggettive e scientifiche, ed il caso inizia a distruggersi tra accuse e palle arroventate. La Russia, per questo, viene preventivamente tenuta lontano (illegalmente) da ogni possibile testimonianza. Ma il suo è il classico atteggiamento di chi non ha nulla da nascondere, a differenza dei suoi accusatori.
| “Gli Stati Uniti comprendono solo la forza” La Redazione Il presidente Trump, secondo quanto riferito, ieri 25 marzo avrebbe ordinato l’espulsione di 60 russi dagli Stati Uniti, tra cui 12 persone identificate come ufficiali dei servizi segreti russi che erano di stanza presso le Nazioni Unite a New York. Questo in risposta al presunto avvelenamento da parte della Russia dell’ex spia russa in Gran Bretagna.
| La Geopolitica che mira alla Russia EFFEDIEFFE.com La presentazione da parte di Putin di tecnologie militari all’avanguardia non può che essere una delle cause principali dell’incredibile intensificazione nella propaganda demonizzatrice. Con tali tecnologie militari, la Russia ha effettivamente messo fine al regno degli Stati Uniti come unica superpotenza militare del mondo. L’obiettivo è chiaro: costringere Mosca a sottomettersi al potere egemonico dell’élite di Washington. Ma il nemico principale resta Israele.
| I fabbricanti di menzogne
Nella logica della (ancora per poco) Guerra Fredda, i fatti sono del tutto irrilevanti. Bastano le parole. La condizionalità politica di certe affermazioni e azioni è più importante e funziona meglio. Balcani, Ucraina, Siria, le armi chimiche di Mosca ovunque, e l’evidente sostegno dell’assassino di regime Assad... tutto giustifica il grande disegno inseguito in questi ultimi 10 anni.
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|  | May minaccia Putin. La Russia minaccia il Regno Unito La Redazione Nel Regno Unito i Russi si sono rifiutati di rispondere all'ultimatum della Gran Bretagna per il presunto attacco chimico ai danni dell'ex spia doppiogiochista Sergei Skripal a Salisbury. L'ambasciata russa minaccia di ritorsioni se Theresa May dovesse rispondere con "misure punitive". Un'escalation destinata a lasciare pesanti conseguente e che dimostra una volta di più l'interesse preciso a trascinare la Russia su posizioni senza ritorno.
|  | La Russia vuole la guerra tra Israele e Hezbollah?
La distanza tra Teheran e Mosca si fa corposa: è divergenza strategica ma anche antropologica.Lo scenario è in fondo semplice, quanto pericoloso, e inquietante. La strizzata d’occhio ai salafiti e la stretta di mano ai sauditi fanno capire che nella politica estera moscovita vi è stata la vittoria della fazione «progressista» dello Stato Profondo russo che non ritiene necessaria l’assoluta fedeltà ai partner di sempre (Iran). Innovazioni anche brutali e a farne le spese nell’immediato è Hezbollah.
| L’incapacità di Trump di unire realtà a fantasia EFFEDIEFFE.com Se ‘la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni’, le buone intenzioni di Donald Trump nei confronti della Russia non ci hanno condotto ad un nuovo genere di inferno, ma hanno radicato sempre più uno status quo proveniente dagli anni del neconoservatorismo di stampo brzezinskiano. Le politiche della sua amministrazione sembrano mettere in continua evidenza la suprema difficoltà di poter attuarne di sue personali e, spesso, anche solo di volerci provare.
| C’erano gli accordi cinesi dietro il putsch di Maidan La Redazione L’Ucraina di Yanukovich e la Cina nel 2013 stavano per concretizzare relazioni economiche a tal punto significative che avrebbero potuto contribuire a risolvere l’enorme crisi del debito di Kiev. Se la crisi del debito fosse stata risolta attraverso investimenti cinesi, i creditori occidentali e l’FMI non avrebbero potuto occupare Kiev come poi hanno fatto. Oggi si prosegue su di una strada sempre più minacciosa, presentata come nuova ma tracciata molto tempo addietro.
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