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Martedì 13 Gennaio 2015
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La camminata degli stronzi globali |
A beneficiare dello shock è sempre il potere costituito, attorno al quale si schiera la commozione popolare, come abbiamo visto grazie a questa photo-opportuniy oscenamente caotica e ipocrita, questa volta totalmente “mondiale”. Tutti per il blasfemo Charlie. Ad uscire rafforzate sono le sinistre europee, che hanno l’occasione per raccogliere l’affetto popolare che manca, e per rifarsi una verginità. Un inside job per salvare la disastrata politica francese, che si stava consegnando in blocco al Front National — escluso dalla parata degli stronzi globali.
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Sabato 10 Gennaio 2015
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Tutto secondo copione. Con qualche risposta |
Forse stiamo assistendo ad una serie di vendette e ritorsioni fra servizi? Atti di una guerra ben lontani dalla versione limpida e chiara passata dai media. Qui entriamo nell’ambiguissima, inconfessabile «grande opera» delle polizie e dei servizi, francesi in primo luogo, ma non solo. Per di più, i due fratelli erano nella lista USA dei terroristi... Com’è che li si lasciava circolare? Perché non li si è fermati in tempo? Domande, domande. Domande a cui non si possono dare risposte presentabili sui media...
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Venerdì 09 Gennaio 2015
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Charlie Hebdo: Israele ha saputo prima |
Sembra di intravvedere per un attimo un intreccio dei doppi e tripli giochi israeliani. Fatto sta che un giornalista di Sion si trovava sul tetto proprio mentre gli assassini uscivano e uno di loro finiva il polizotto a terra. Aggiungiamo che se la strage di Parigi avesse a che fare con un incontro di Avigdor Liberman avvenuto a Natale nella Capitale, smentito o non autorizzato, tutto potrebbe avere un altro significato.
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Giovedì 08 Gennaio 2015
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L’11 settembre francese? |
La strage di Parigi pare venuta nel momento giusto per trasformare l’incrinatura in frattura e scontro etnico-religioso ed identitario? È un capolavoro della perception management? Questo è il clima psichico, questi sono gli incubi collettivi del Paese in cui è esploso l’11 settembre francese, anzi europeo.
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Martedì 09 Dicembre 2014
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Euroservi verso gli USA, e di nascosto a Mosca... |
C’è tutto un tramare segreto nei corridoi dei servetti europei per limitare il più possibile i danni che le sanzioni producono nell’economia europea e russa, una sofferenza nel dover obbedire a quegli ordini, naturalmente celata, sussurrata, al disotto del livello «politico», ed al disotto del livello di dignità minima. La sola a restare dura è la Cancelliera: le sanzioni contro Putin devono durare ed anzi farsi più pesanti.
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