G8, via al "fondo per la primavera araba" potrà contare su 20 miliardi di dollari
Stampa
  Text size

Arrivano i soldi per la rivoluzione araba... dagli internazionalisti del nuovo millennio

DEAUVILLE
-
Limati gli ultimi dettagli nella sessione di ieri, il G8 in corso in Francia si accinge questa mattina a formalizzare la creazione di uno speciale fondo da 20 miliardi di dollari per finanziare il consolidamento della democrazia in Norda Africa e Medio Oriente.

Il G8 è intenzionato anche a chiedere una revisione dello statuto della Bers che estenda il mandato della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo anche ai paesi del cosiddetto Mena (Norda Africa e Medio Oriente), oltre a quelli dell'Est. I dettagli di queste due proposte, secondo quanto trapela, saranno al centro di un G7 finanziario convocato ad 'hoc' a Roma, a luglio, per poi ricevere un definitivo via libera in una successiva riunione, nello stesso formato, in Francia entro fine anno.

La Bers si è già detta comunque pronta a mettere in campo 3,5 miliardi di dollari nella regione. La Gran Bretagna poi è già uscita allo scoperto e proprio oggi a Deauville ha annunciato uno stanziamento straordinario per 100 milioni di sterline, circa 130 milioni di euro, a sostegno delle riforme nei paesi arabi in transizione democratica. Da parte loro gli Stati Uniti ridurranno il debito dell'Egitto di un miliardo di dollari, offriranno garanzie per un miliardo di dollari per facilitare il ritorno sui mercati del paese e metteranno a disposizione 2 miliardi di dollari di garanzie per partnership pubblico-private nel paese.

Secondoo quanto si è appreso, il G8 ha deciso di erogare 20 miliardi di dollari per il periodo 2011-2013 a Tunisia ed Egitto. Il fondo è previsto nella bozza del comunicato finale del vertice in corso a Deauville. Gli aiuti - si legge - saranno erogati dalle istituzioni finanziarie internazionali (vedi l'Fmi) e dalle banche multilaterali di sviluppo (vedi la Bers o la Bei) e saranno legati ''al sostegno allo sviluppo e a un adeguato sforzo sul fronte delle riforme'.

Parlando nel corso di una conferenza stampa congiunta, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il presidente della Francia Nicolas Sarkozy hanno ribadito oggi che  "dobbiamo proteggere i civili, Gheddafi deve andarsene: siamo d'accordo, la Libia deve diventare un Paese democratico". Tenendo conto probabilmente delle resistenze di Mosca, nel comunicato che verrà diffuso a conclusione del vertice i membri del G8 esprimono invece solo in termini vaghi un possibile salto di qualità nelle pressioni contro la Siria. Il documento, pur definendosi le potenze "scioccate" da quanto accade nel paese, parla infatti genericamente di "future misure" contro Damasco al Consiglio di sicurezza dell'Onu nel caso non cessi la repressione. Un'espressione molto più "soft" rispetto alle versioni circolate ieri. Il G8, comunque, si appella alla Siria affinché ''si fermi l'uso della forza e delle intimidazioni alla popolazione'' auspicando un dialogo e una stagione di riforme in risposta ''alle richieste del popolo'' siriano.

Dure, invece, le epressioni usate nei confronti della Libia. "E' chiaro che Gheddafi e il suo regime - si legge nel documento anticipato da Reuters - continuano a commettere gravi abusi contro la popolazione. Gheddafi ha perso tutta la sua legittimità e deve andare via". "Le sue azioni criminali - prosegue il documento - non rimarranno impunite". "Chiediamo - si legge ancora - l'immediata fine dell'uso della forza contro i civili da parte dei seguaci di Gheddafi e dei suoi mercenari e la cessazione di tutte le manifestazioni di ostilità e violenza contro la popolazione civile".

I leader delle otto potenze economiche mondiali hanno affrontato questa mattina anche il tema della recessione. La ripresa, hanno concordato, si sta consolidando, auto-sostenendosi, ma le fiammate nei prezzi delle materie prime e delle derrate alimentari restano un motivo di forte preoccupazione.

Nel comunicato i membri del G8 ribadiscono l'impegno comune a rendere sostenbili i loro conti pubblici. L'Europa in particolare, ricorda di "aver adottato un vasto pacchetto di misure per fronteggiare con la crisi dei debiti sovrani con cui stanno facendo i conti alcuni paesi" e assicura che "continuerà ad affrontare la situazione con determinazione e a ricercare un rigoroso consolidamento fiscale di pari passo con riforme strutturali volte a sostenere la crescita"

Quanto agli Usa, nel comunicato finale del G8 Washington si impegna a "mettere in campo per il medio termine una chiara e credibile cornice per consodlidamento fiscale, compatibile con la creazione di posti di lavoro e la crescita dell'economia".

Fonte >  Repubblica.it



Home  >  Worldwide                                                                               Back to top