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Gli squatter invadono Londra: occupate le mega ville dei vip
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L'occupazione di case sfitte non è un reato, ma si comincia a discuterne. Adesso i proprietari lanciano una campagna: "Una nuova legge per punirli". Tremano i quartieri bene: si sono presi anche l'attico di Guy Ritchie, l'ex marito di Madonna. Un'associazione dà indicazioni sui possibili "obiettivi" e tutela legale

LONDRA
- Il coloratissimo manifesto al numero 52 di Lancaster Street chiama a raccolta "tutti gli squatter di ogni dove". E loro arrivano alla spicciolata: ragazze coi capelli aggrovigliati in dread, giovani in giacca di tweed, adulti disoccupati e immigrati dell'Est Europa. Sono loro a prendere possesso di dimore milionarie nei quartieri più esclusivi di Londra e a farla franca lasciando increduli i malcapitati proprietari. Non ultimo l'ex marito di Madonna, Guy Ritchie. La legislazione dell'Inghilterra e del Galles non considera un crimine l'occupazione illegale. Basta trovare una finestra aperta o evitare di farsi cogliere in fragrante durante lo scasso e poi subito camuffarlo. Dopo bisogna solo non lasciare l'abitazione vuota: il proprietario che volesse rientrarvi rischia multe e carcere "finché c'è qualcun altro dentro". Un paradosso legislativo che ha fatto dell'Inghilterra, e di Londra in particolare, il paradiso degli squatter.

Questa domenica pomeriggio si incontrano per "discutere, pianificare e migliorare" le loro strategie per la terza volta in tre mesi. Ma stavolta qualche volto tradisce la tensione. Il Sunday Telegraph ha lanciato la campagna "Stop the squatters". A sostenerla non solo proprietari spaventati dall'idea di ritrovarsi la casa invasa dopo una breve vacanza, ma anche deputati. Vogliono che la normativa inglese si conformi a quella scozzese che prevede multe e il carcere. "Ora come ora è fin troppo facile occupare", dice il conservatore Weatherley. "Si viene semplicemente invitati ad lasciare casa senza subire pene o essere dissuasi dal rifarlo".

È quel che è successo agli anarchici di "Really free school", movimento nato ufficialmente contro la riforma scolastica di Michael Gove. Il 18 gennaio li hanno beccati a Bloomsbury Square in un immobile commerciale del XIII secolo. Peter Nahum, commerciante d'arte, lo aveva comprato a settembre per 2 milioni di sterline e aspettava i permessi per convertirlo in abitazione. Ha scoperto che non poteva riprenderne possesso a meno di 5mila sterline di multa e sei mesi di carcere, finché non avesse dimostrato dinanzi a una corte di esserne il legittimo proprietario. Solo allora ha ottenuto un "Ipo", ordine di possesso, contro "ignoti". Gli ignoti sono sloggiati, ma non hanno risarcito Nahum né delle spese legali né dei danni. Anzi hanno preso di mira un'altra abitazione: quella di Guy Ritchie a Fitzroy Square. Fatti sgombrare anche da lì, si sono spostati in un pub vicino Oxford Street per trasferirsi giovedì, dopo l'ennesimo Ipo, vicino a Leicester Square.

Ad assisterli durante i contenziosi - se ne contano 10 a settimana - l'Advisory Service for Squatters (Ass) che oltre a fornire assistenza legale, distribuisce un opuscolo pieno di consigli e dritte. Non solo. Nel suo ufficio nell'East London si può trovare una bacheca tappezzata di annunci di "empties", come chiamano in gergo gli edifici vuoti. Altri si trovano su Internet: su forum con 16mila iscritti o su Twitter. Non stupisce dunque che a Londra gli squatter arrivino anche da lontano. Come Jason, 21 anni: ha viaggiato in autostop dalla Lettonia sin qui perché un amico gli aveva parlato della "protezione legale" garantita agli squatter in Inghilterra. Oggi vive con 30 persone in una casa vittoriana ad Highgate tra le dimore di Sting e Jude Law. "Abbiamo ricevuto l'ordine di evacuare - dice - ma abbiamo già adocchiato altri posti dove andare. Almeno finché la legislazione non cambierà".

Fonte >  Repubblica.it



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