Adozioni gay, la coppia di Israele che ha ispirato Sanremo
Il Fatto quotidiano
29 Maggio 2013
Yuval e Lider vivono in un bell’appartamento lungo una delle vie più glamour di Tel Aviv, la città più liberal di Israele. Sono giovani e benestanti. Anzi, lo sono stati, fino a quando non hanno deciso di voler diventare padri, dello stesso figlio, essendo una coppia gay. E peraltro la più nota in Israele, a causa della battaglia intrapresa affinché venga modificata la legge che non riconosce il matrimonio, l’adozione e il ricorso a madri surrogate da parte di coppie dello stesso sesso. “Dopo esserci sposati 4 anni fa in modo del tutto provocatorio, visto che non è legale – dice Yuval – abbiamo iniziato a sentire il desiderio di completare il nostro rapporto di coppia con un figlio. Dopo un paio d’anni, quando io ne avevo 32 e Lider 34, abbiamo capito che non ne potevamo più fare a meno. Quando vedevamo delle coppie eterosessuali con i loro figli, ci sentivamo sempre più tristi e frustrati”.
Yuval e Lider, rispettivamente pubblicitario e direttore commerciale di Radio Tel Aviv, hanno quindi iniziato l’iter estenuante per adottare un bimbo, attraverso l’escamotage utilizzato da tutte le coppie gay e soprattutto lesbiche israeliane: fare la richiesta di adozione come single, ognuno per conto proprio, perché la legge israeliana prevede l’adozione da parte di persone sole, senza compagni. “Il problema è che gli operatori dell’ente ministeriale che valuta le richieste di adozioni, non hanno creduto alla mia versione di aspirante padre single. Hanno capito che ero gay e respinto la richiesta. Allora abbiamo pensato all’inseminazione artificiale di un’amica lesbica che voleva diventare madre. Abbiamo però subito capito che mettere di fatto un’altra persona nella nostra vita, non faceva per noi”, dice Lider, il cui cognome Altman è stato acquisito anche da Yuval, per decisione comune, accettata da Israele perché intanto i due ragazzi erano andati a sposarsi all’estero. La legge israeliana convalida il matrimonio tra persone dello stesso sesso solo se si sono sposati in un paese dove è legale. Ma non è stato per i costi di quel viaggio d’amore che il conto in banca degli Altman si è più che dimezzato. “A quel punto abbiamo deciso di ricorrere a una madre surrogata e di fare l’inseminazione artificiale a Cipro, il posto più vicino a Israele dove è legalizzato”, raccontano dopo aver scritto un appello in italiano, in onore della bisnonna di Yuval, nata a Firenze, e per l’affinità che intravedono tra Israele e l’Italia.
“Come in Italia, dove la casta del Vaticano influenza l’agenda della casta politica, così in Israele la casta rabbinica orienta le scelte dei legislatori. Per questo noi siamo dovuti andare all’estero ben due volte per fare l’inseminazione artificiale e seguire le prime settimane di gestazione del feto generato con i nostri spermatozoi e l’ovulo di una giovane signora americana, già madre, che si era prestata a farsi inseminare e portare avanti la gravidanza, dietro compenso in denaro”. Una madre surrogata, che presta ovuli e utero a pagamento e poi consegna il neonato alla coppia. Ma i due israeliani non sono stati fortunati perché, entrambe le volte, i feti sono morti dopo un paio di mesi dal concepimento. “Ora non possiamo più riprovare: per pagare tutte le fasi, dall’inseminazione al soggiorno della signora americana e della sua famiglia, la clinica e i biglietti aerei abbiamo speso più di centomila dollari. Per affrontare quelle spese, avevamo deciso di rinunciare anche a comprarci la casa”. I due ragazzi all’inizio di febbraio avevano girato un video, che ha avuto molti contatti su Youtube, in cui, attraverso fogli scritti da loro, denunciavano la discriminazione insita nella legge israeliana e chiedevano donazioni per poter pagare di nuovo una madre surrogata. Nitzan Horowitz, il candidato dichiaratamente gay del partito di sinistra Meretz che a ottobre potrebbe diventare il primo sindaco gay di Israele, è dalla loro parte. Così come tutti i gay che li hanno emulati con video analoghi, come la coppia torinese salita sul palco di Sanremo.
Roberta Zunini
Fonte > Fattoquotidiano
Commenti
Concordo TOTALMENTE.
Invito tutti quelli che a questo mondo hanno un minimo di capacità di sinderesi di pregare tanto il Signore Dio Nostro Misericordioso! Il negare l'abominio, l'azione nefasta del Nemico del genere umano, significa essere partecipi al sovvertimento dell'ordine naturale instaurato da Cristo Re su questa terra come prefigurazione della Città di Dio, voluta da Dio e per Dio per la sua gloria immensa ed eterna.
Questa umanità sfinita dal peccato che, passo dopo passo, sta dando vita ad una società perversa, putrida, iniqua e menzognera è solo il primo stadio che porterà all'instaurazione definitiva dell'uomo fattosi dio e sostituitosi a Dio.
Prepariamoci perchè il Re della Menzogna, per ottenere tutto ciò ricorrerà ad ogni mezzo, esigerà un enorme tributo di sangue versato da molti martiri che si batteranno in nome della Verità, Giustizia e della Carità ormai estinte dal tanto sovrabbondare di iniquità ed odio.
Vi confesso che anche a me più e più volte leggendo e venendo a sapere di questi fatti e azioni di tale abominio vengono conati di vomito, ma in queste situazioni, in questi frangenti della lunga storia umana l'unica e solo l'unica salvezza è, ripeto instancabilment e, pregare il Signore Dio Nostro e la Vergine Santissima che abbiano misericordia di noi peccatori.
Nonostante tutti gli enormi ostacoli di questa vita, tutti gli orrori e i lamenti di dolore che facciamo quotidianamente finta di non vedere perchè troppo presi da faccende futili, perchè troppo impegnati a soddisfare il nostro ego distruttore e i nostri istinti beceri e taurini, cerchiamo di rimanere saldi (io personalmente non lo sono e non lo sono mai stato per debolezza della carne!) nella Fede. Solo in un ritorno al Reale, ad una vita autentica e genuina, scandita nel tempo e nelle azioni da Colui che ci ha creato perchè ci ama, per la Sua gloria e per renderci partecipi del creato e della Sua potenza infinita. Se le moltitudini di martiri che hanno donato la loro vita per difendere la causa del Signore gridano, urlano il dolore di questo mondo esangue e sfiancato dal peccato lo è anche per colpa nostra, io in primis, che pensiamo solo di salvarci la pelle nell'aldiquà trascurando, ignari, ciò che ci attenderebbe di glorioso dopo la morte se avessimo a cuore di coltivare, innalzare e soprattutto tendere l'anima a Dio. Come ha ben detto il Papa recentemente, non dobbiamo mai perdere la Speranza, nemmeno quando le cose sembrano sfuggirci definitivamente di mano, perchè è solo attraverso il sacrificio, il condividere il dolce peso della croce di Cristo, morto e resuscitato per noi, per i nostri peccati ci guadagneremo la vera Vita Eterna. Aborto, eutanasia, gay e recchionerie varie, coppie omo, pedofilia, femminicidio, allontanano la speranza nei nostri cuori di riabbracciare Dio.
Il sovvertimento dell'essenza della natura umana fatto a immagine e somiglianza di Dio a colpi di "diritti" a tutti i costi, il piano forzato di relegare l'uomo alla natura bestiale, è compito primario e fine ultimo del demonio per renderci tutti peccatori e impenitenti, per legarci definitivamente a questo mondo imperfetto dominato dal materialismo sfrenato, dal denaro come unico valore e misura di felicità, dai piaceri della carne, dalla furbizia e inganno. Virtù capovolte che ci spediscono direttamente all'inferno.
Rivolgendomi a quelle poche persone il cui cuore non è ancora ottenebrato, di soffermarsi ogni giorno sul senso delle proprie azioni, di ascoltare cosa il Signore vuole da noi e ci impartisce.
Sta a noi vedere e ricercare con gli occhi del cuore dov'è la Verità. Dopotutto Cristo ce lo insegna quotidianamente anche nelle piccole cose, nei piccoli gesti spontanei di ogni giorno. Il buon senso e il timore di Dio ce l'hanno insegnato i nostri avi, ma per essere al passo coi tempi, col modernismo imperante e con l'arrivare a confinare la religione al solo ambito privato e a semplice moda o tendenza, siamo arrivati al mondo desolato e cupo che vediamo, riflesso di una ben più grave desertificazion e dell'anima.
Restiamo saldi nella Fede come un bastione inespugnabile perchè infinito è l'amore e la misericordia di Dio.
Nelle tempeste di questa vita amara, come ha descritto magistralmente il Direttore Blondet in un suo vecchio articolo dal titolo: Pena Sospesa, non dobbiamo fare altro che aggrapparci stretti a Lui che tutto può perchè ha già vinto il male fin dal principio.
Meditiamo amici, meditiamoci su!
Padre Nostro che sei nei cieli abbi misericordia di me peccatore e che tutte quelle persone innocenti morte nel Tuo nome possano vedere il tuo volto. Amen.
Un ringraziamento a tutta la redazione di Effedieffe e al Direttore nel segnalare e mettere a disposizione dei lettori articoli che fanno riflettere.
Lorenzo da Venezia
La prego, "femminicidio" no.
Quoto Angelus.
Il "femminicidio" è un'invenzione proprio di quelli/e che spingono all'aborto, al divorzio, ai matrimoni gay etc.etc. Facciamoci furbi e almeno tra noi non usiamo il linguaggio creato dai nostri nemici per confondere la mente e il cuore degli "ingenui".
I rabbini lo vorrebbero propinare agli altri, il malcostume disgregatore, mica a sè stessi. Non tutti gli omicidi sono subito anche suicidi, talvolta, in mezzo, intercorre del tempo, sia pur poco.
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