Steinbrück (SPD): la Germania deve pagare per il Salvataggio dell’Europa
Il candidato SPD al Cancellierato, Steinbrück, annuncia che sotto il suo Governo la Germania dovrà pagare per il “salvataggio dell’Europa e la coesione del Continente”. In una mezza colonnina l’uomo del SPD riassume così tutte le manipolazioni che negli anni scorsi sono state fatte sull’euro come il più grande Salvatore al mondo. In questo modo Steinbrück abbellisce lo sfruttamento dell’Europa – del tutto senza rimorso e senza vergogna. Noi vediamo la vera faccia dell’élite [che ha portato alla] rovina.
Se le cose diventano serie, i politici devono mentire, ha detto l’ex capogruppo Euro Jean-Paul Juncker.
Il ministro federale delle Finanze qualche giorno fa ha detto che non ci sarà alcun taglio del debito.
La Cancelliera federale Merkel ha detto che non si può ancora sapere quanto alti siano i costi aggiuntivi e che perciò non si potrebbe parlare di costi aggiuntivi.
Menzogna? Irritazione? Intenzione?
Il candidato cancelliere Peer Steinbrück (SPD) in un’intervista ha ora condensato in una mezza paginetta tutte le brutte formule magiche e i cattivi suggerimenti, con i quali allo stesso tempo viene svolta la propaganda e si attribuiscono pensieri disonesti a tutti i critici dell’illusionistico salvataggio dell’euro.
Alla domanda, se Angela Merkel avesse mentito ai tedeschi sulla questione del salvataggio della Grecia, Steinbrück ha detto:
“C’è questo sospetto. Già nel 2010, al tempo delle elezioni nel Nordrhein-Westfahlen, la signora Merkel ha tentato di rinviare le decisioni pesanti. Adesso cerca di tenere nel cassetto fino al 23 settembre [ndt.: data delle prossime elezioni tedesche] il conto dei costi della crisi dell’euro. Dico chiaramente che il salvataggio dell’Europa e della coesione del Continente avrà dei costi, anche per noi tedeschi. È ormai tempo che anche la signora Merkel lo dica onestamente ai cittadini.
Ciò che Steinbrück “onestamente ci dice” è un’infamia.
Egli dice che nella crisi dell’euro si tratta del “salvataggio dell’Europa”.
Questo non è vero.
Per secoli l’Europa è esistita senza Euro né Unione Europea. Per lo più ciò è andato bene. Se qualcosa è andata storta, lo è stato non per la molteplicità e l’indipendenza dei piccoli Stati, ma perché qualcuno si è fatto l’idea sbagliata che l’Europa nella competizione mondiale avrebbe potuto sussistere soltanto se avesse soddisfatto le esigenze della mania di grandezza. Napoleone e Hitler con i loro sogni di impero mondiale hanno trascinato il Continente in grandi catastrofi. L’Europa è stata sempre efficiente quando è stata molteplice. L’Europa sta in piedi su questa idea. La pretesa adorazione per l’Unione Europea non è l’Europa.
Steinbrück dice che la tenuta dell’Europa potrebbe essere garantita soltanto mediante la moneta.
Anche questo non è vero.
La tenuta dell’Europa è sempre stata garantita quando le piccole Nazioni con differenti monete hanno commerciato fra loro e si sono pungolate a vicenda in reciproca concorrenza con prodotti veri per innovazioni sempre attuali, e questo finché ottenevano successo nella concorrenza globale. La Germania non deve accontentarsi del fatto che “il salvataggio dell’Europa e del Continente” verrà a costare qualcosa.
La Germania deve pagare perché la sfrenata politica debitoria di questa vecchia Europa l’ha venduta senza scrupoli all’industria della finanza. Il diabolico affare andava così: noi tutti dobbiamo indebitarci per essere nuovamente rieletti. Le banche alimentano l’orgia, perché con gli interessi possono confezionare prodotti esplosivi. Alla fine noi dichiariamo le banche rilevanti per il sistema, costringiamo i contribuenti e i risparmiatori a pagare perché noi, i politici, si rimanga al potere. Le banche hanno fatto guadagni. Come ostaggi ci prendiamo i cittadini e le nazioni dell’Europa, la loro economia, il loro patrimonio.
Tutto ci apparterrà, a noi, piccola élite finanziaria. L’ “euro”, come un prodotto artificiale, ci dà l’occasione unica di provvedere a tanta confusione e opacità da permetterci di impinguarci e la gente non si accorge di nulla.
Da salvare non è questo sistema, smisuratamente corrotto, nel quale Peer Steinbrück, con il suo discorsetto sulle banche, ha dato la prova di essere “uno di loro”.
Il mantenimento dell’Europa è messo in pericolo dal fatto che le élite finanziarie e quelle politiche, loro sottoposte, incoscienti e immorali, hanno portato le rispettive nazioni alla macelleria dello schiavismo per debiti. Ciò che Steinbrück ha riassunto in modo tanto conciso e puntuale, è il messaggio delle élite che del disastro sono le responsabili.
La connessione, artificiale, di Europa = Unione Europea = Euro è l’ideologia dei profittatori.
Il vero e proprio messaggio suona così:
“Dico chiaro e tondo che tutti gli europei devono pagare perché altri, a loro spese, si sono arricchiti e vogliono continuare ad arricchirsi. E dico anche molto chiaramente che noi, la classe politica, accelereremo questo processo, finché potremo farlo e finché ci serve.
Nei fatti la politica è diventata senza alternative.
Cattiva senza alternative.
Traduzione dal tedesco di José F. Padova per ildialogo.org
Fonte > deutsche-wirtschafts-nachrichten.de
Steinbrück (SPD-Partito Socialdemocratico Tedesco): La Germania deve pagare per il „Salvataggio dell’Europa“
Commenti
riassumendo il tedesco si spezza ma non si piega ....
l'italico di "seria B" si piega e si spezza
e quello di seria A (caste) ride!
L'euro comunque è una semplice valuta coloniale che dev'essere convertita in dollari per acquistare idrocarburi sulla piazza internazionale.
La Germania è invece ancora sotto il tallone militare delle tre potenze vincitrici: Francia ha truppe sulla riva destra del Reno, l'Inghilterra nella zona di Westphalia e gli USA hanno 70 mila soldati sparsi su tutto il territorio privo di ogni sembianza di sovranità. Basti pensare che le condizioni imposte alla piccola Jugoslavia di Milosevic a Rambouillet nel 1998-9 erano in sostanza quelle valide tuttora per la Germania.
Non ha dimenticato certe antiche lezioni ed è andata contro il dogma assoluto che i soldi si fanno con i soldi e non con il lavoro.
Ragion per cui.
La germania è la più grande potenza esportatrice del Mondo.
Un paese di soli 80 milioni di abitanti.
La Germania fà tutto meglio,dall alta tecnologia alla pompa idraulica,la germania ti piazza una fabbrica di Golf in casa e dopo compri solo quelle,ha infiniti brevetti,uno stato serio ed efficente.
Non esiste il tedesco di dx o sx,esiste il tedesco.
Fanno il mazzo a tutti.
Non hanno bisogno di eserciti.
Gli eserciti sono le loro fabbriche.
Hanno solo un punto debole...Possono essere colpiti con la storia del nazismo e tutto il resto e lì sanno di non avere difese,nessun cinese o africano o sudamericano,ta ntomeno nordamericano comprerebbe un prodotto tedesco con tutti i film,tv,musica, stampa che ti ripetono tedeschi cattivi razzistoni mangiabambini,r icordate che fecero alla svizzera con la storia dell oro?...eccoli allora accettare tutto e di più,mausolei ovunque ,cenere sulla testa ogni giorno,trattati di pace..il messaggio è: non dovete parlare di tutto questo,nessun nazionalismo estremo,nessun predappio.. perchè nuoce alla nostra economia,alla nostra forza,alla germania.
Dunque non permetteranno a 4 scemi da stadio di danneggiarla con cose del passato che non servono a nulla se non a dare armi ai nemici economici E FINANZIARI, non sono fessi,ne codardi,come al solito sanno quel che fanno.
Una mia amica, colà redidente, ha dovuto farsi rimborsare una prestazione sanitaria erogata in Italia a pagamento.
Quando ha presentato la fattura in Germania per il rimborso, ha scoperto che per la stessa prestazione a Monaco di Baviera avrebbe speso un po' meno della metà.
Sai perchè loro vanno così forte, perchè loro sono i più bravi in europa a leccare
le suole sporche di sangue dei loro padroni israeliti.
Sai invece perchè l'Italia va così male,
perchè c'è gente esterofila come te,che sa solo disprezzare la sua Patria,
prima o poi anche teutonici pagheranno dazio....il novecento è stata una piccola parentesi a sè , il futuro (penso ) sarà un secolo "involutivo" ( le elite sono una cosa a parte)
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