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La cassa integrazione americana
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STATI UNITI: Chi volete che si arruoli nella US Army di questi tempi? Risposta: i membri delle gang di strada, che così ottengono a spese pubbliche addestramento militare e l’uso di armi da guerra. Lo rivela uno studio dell’FBI, dal titolo «Gang related anctivity in the US arned forces increasing», a cui hanno contribuito ventidue dipartimenti di polizia (1).

Il rapporto, confidenziale ma di cui è venuto a conoscenza il Washington Post, segnala che
nelle forze armate, nel solo 2006, sono avvenuti 10.309 «incidenti» (scontri, atti di violenza) collegabili con il teppismo delle bande giovanili. Nel 2003, gli «incidenti» segnalati erano soltanto 16.

Per riempire le quote di arruolamento in tempo di guerre infinite (l’esercito americano è
di volontari), il Pentagono ha allargato i criteri: mentre prima non arruolava gente con passato delinquenziale, tra il 2003 e il 2006 ha accettato 4.230 pregiudicati, 43.977 giovani segnalati
alla polizia per atti reprensibili di qualunque genere, e 58.561 tossicodipendenti.

Da ultimo, in California, le basi militari si sono riempite di elementi delle più famigerate bande locali, dagli Hell Angels ai Nortenos, dai Surenos a una gang che si autonomina «Mafia Messicana», un’altra detta «Mara Salvatrucha», oltre una quantità di suprematisti razzisti bianchi. Nel complesso, su cento reclute, due sono criminali di strada.La disciplina, diciamo così, ne soffre, a volte gravemente.

Un paio d’anni fa un sergente, Howard Stevenson, è stato ucciso da un Marines di nome Andrè Ray, noto nella vita civile come un capo-bastone dei Nortenos. E’ avvenuto a Camp Pendleton: Ray sparò al sergente cinque colpi di pistola automatica, a freddo (due colpi in testa); altri tre ufficiali furono feriti nella sparatoria che seguì, in cui il criminale è stato ucciso. Sotto esame dell’U.S. Armed Forces Criminal Investigation Command sono due omicidi di soldati, ammazzati da loro camerati (ma di una banda rivale); aumentano le risse sanguinose nelle caserme.
 
Una volta tornati al loro ambiente, questi delinquenti addestrati diventano un pericolo pubblico - le lotte tra gang rivali diventano più omicide, e la stessa polizia corre più pericoli. Nella California del sud, gli agenti hanno l’ordine di segnalare ogni caso in cui vengano a conoscenza che un membro di qualche gang è stato soldato; quando entrano nelle case di questi elementi, hanno l’ordine di cercare foto, uniformi, ogni altro indizio che questi hanno ricevuto addestramento militare; i dati sulle persone vengono raccolti in un apposito database. Quando si tratta di arrestarli, i poliziotti adottano tattiche militari essi stessi, e portano armi di maggior volume di fuoco.

«I membri delle gang usano le tecniche e l’addestramento appreso nell’esercito per commettere crimini», dice Gregory Lee, già funzionario della DEA a Los Angeles. Vero è che in America non è difficile diventare un pregiudicato. Sono in prigione attualmente 2,3 milioni di americani, uno su cento adulti: la quantità di carcerati più alta del mondo (la Cina viene seconda), ma con forti disparità razziali.

Un negro su nove è in galera (nella fascia d’età tra i 20 e i 34 anni); tra le donne negre (35-39 anni), è dietro le sbarre una su cento, contro una su 355 per le donne bianche della stessa età. In Arizona, il numero delle donne messe dentro (per lo più per droga) è aumentato del 60% negli ultimi sei anni, un ritmo doppio persino rispetto ai maschi. Chi e perché finisce dentro?
Basta dire che metà degli ospiti delle carceri USA aveva un reddito, da libero, non superiore ai 7.200 dollari annui (4.800 euro), e 36 su cento non avevano un lavoro prima di finire in galera. Povertà - anzi miseria - e disagio sociale, oltrechè l’appartenenza alla razza sfavorita, sono ovviamente le condizioni a cui la grande industria carceraria americana (per lo più in mano a privati) dà le sue soluzioni.

Il tasso d’incarcerazione supera di 10 volte quello dei Paesi europei (Gran Bretagna esclusa);
in America è facile finire in galera per reati non violenti che in Europa sono soggetti a pene alternative. Negli ultimi trent’anni la popolazione carceraria USA è triplicata, con impennate corrispondenti ad ogni recessione economica, che aumentava la disoccupazione.

La situazione ha anche un risvolto politico: oggi 4,7 milioni di americani hanno perso il diritto
di voto perché pregiudicati, fra cui il 13% della popolazione di colore. Se il carcere tiene il posto del sussidio di disoccupazione della civiltà USA, l’arruolamento è la cassa integrazione, che dà «lavoro» ai marginali in Iraq e Afghanistan. Ora le due «provvidenze» tendono ad identificarsi.




1)
Claudia Nunez, «Gang members get trained in the Army», La Opinion (Los Angeles), 9 marzo 2008.


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