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Emiliano attacca il sindacato “Omertà sui fannulloni”
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Bufera dopo le foto dei netturbini su Facebook: “La città è sporca perché non puliscono”

«Io non posso spendere 52 milioni di euro per l’Amiu e poi continuare a tenere la città sporca». Il sindaco Michele Emiliano non molla la caccia ai fannulloni e, nonostante le proteste di politici, dipendenti e sindacati, difende la sua iniziativa. «Non è una caccia all'uomo e neppure al fannullone modello Brunetta ma è giunta l'ora che il sindacato e il lavoratore italiano si abituino a dare spiegazioni e non a coprire, con un velo di omertà, ogni contestazione su questa questione dell'impegno lavorativo del dipendente pubblico».

Parole che hanno mandato su tutte le furie la Cgil che a partire da questa mattina avvierà la sua campagna di protesta pubblica contro il primo cittadino. Si comincia con il volantinaggio di una lettere aperta a Emiliano e si concluderà nei prossimi giorni con una manifestazione dei dipendenti comunali e delle municipalizzate sotto Palazzo di città.
“Caro sindaco non siamo d’accordo con te: non ci piace questo fomentare odi reciproci tra cittadini, non ci piace che si armi la mano (seppur di solo apparecchio fotografico) e si induca la guerra tra poveri. Anche per noi sarebbe troppo facile “sputtanare” vizi e vizietti dei politici, ma piuttosto che scadere sul più becero populismo preferiamo affrontare le questioni nel merito e nei luoghi deputati” si legge nel messaggi che oggi sarà affisso in tutte le bacheche comunali.

Ma Emiliano non arretra: «Io mi sono limitato ad aprire un dibattito che è nella pancia di tutti gli italiani. Questo, i sindacati lo devono ammettere. Altrimenti la sinistra è semplicemente il luogo della conservazione dei privilegi e, a questo punto, noi non potremmo che perdere le elezioni per i prossimi 30 anni». Ma non è solo la Cgil a criticare la caccia al fannullone avviata dal sindaco. Anche alcuni esponenti del Pd, il parlamentare Dario Ginefra e l’assessore regionale Guglielmo Minervini hanno criticato l’operazione “gogna mediatici”. E su Facebook sono arrivate anche decine di commenti indignati di dipendenti pubblici. «La violenza della reazione di tutti coloro che si sono sentiti - erroneamente - oggetto di una richiesta di delazione, dimostra solo la loro malafede - ha tuonato Emiliano - Evidentemente si sentono intoccabili per il solo fatto di aver vinto un concorso e di avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato».

Emiliano non è neanche troppo soddisfatto della risposta offerta dall’Amiu alla sua provocazione. Nessuna risposta è arrivata dai dipendenti ritratti nella foto né dall’azienda. Il presidente Giuseppe Savino non ci sta: «Abbiamo aperto subito un’indagine interna per verificare l’identità dei netturbini fotografati a chiacchierare. Se individueremo i responsabili e accerteremo il loro comportamento non rispettoso per l’azienda e i cittadini adotteremo provvedimenti disciplinari». Non sarebbe certo la prima volta. «Da tre anni a questa parte i provvedimenti disciplinari dalla semplice multa alla sospensione dello stipendio ne assumiamo praticamente uno al giorno. In un caso siamo arrivati anche al licenziamento - spiega Savino - e i risultati cominciano a vedersi». In tre anni il tasso di assenteismo si è dimezzato passando dall’otto al quattro per cento».

PAOLO RUSSO

Fonte >
  Repubblica.it


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