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Caro Ammiraglio Fallon (Parte II)
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Ignorare la Valutazione dei Servizi Segreti

Gli alti livelli governativi, dal presidente in giù, hanno completamente accantonato la drammaticamente nuova conclusione della Valutazione dei Servizi Informativi Nazionali rilasciata il 3 dicembre 2007, un giudizio congiunto delle 16 unità dei servizi informativi del nostro governo, che l’Iran aveva sospeso già intorno alla metà del 2003 la parte del proprio programma nucleare relativa agli armamenti.

Sempre desideroso di fare la sua parte Michael Hayden, il malleabile capo della CIA, il 30 aprile offrì pubblicamente la sua “opinione personale” che l’Iran stesse costruendo armi nucleari; questo nonostante la Valutazione dei Servizi Informativi Nazionali.

Di buon peso Hayden aggiunse: “E’ mia convinzione che sia una politica del governo iraniano, approvata dai suoi più alti livelli, facilitare l’uccisione di americani in Iraq…, state pur certi che c’è chiarezza su ciò.”

Ovviamente non c’è bisogno che io Le parli di Hayden e di altri generali furbastri di Washington.

Mi permetta però di suggerirLe una seria conversazione con il Generale Antony Zinni, suo predecessore in comando al Comando Centrale dal 1997 al 2000.

Come Lei sa meglio di me, questo Generale dei Marines è un uomo di insolita integrità ma, nelle stesse circostanze in cui si trova Lei adesso, non ha trovato modo di parlare.

Anche lui ha perso l’occasione di arrestare la marea montante della guerra in Iraq; potrebbe chiedergli come si sente ora al riguardo e quale sarebbe il suo consiglio nell’attuale situazione.

Zinni si trovò ad essere uno dei presenti alla Convenzione dei Veterani delle Guerre Estere nell’agosto del 2002, a cui il vice-presidente Cheney tenne un discorso estremamente allarmista, non supportato da alcuna prova dei nostri servizi segreti, circa la minaccia nucleare e gli altri pericoli che ci aspettavano per mano di Saddam Hussein.

Quel discorso non solo avviò la campagna pubblica di sette mesi contro l’Iraq, che poi condusse alla guerra, ma fissò anche i termini di riferimento per la Valutazione dei Servizi Informativi Nazionali fabbricata, sì, fabbricata, per convincere il Congresso ad approvare la guerra contro l’Iraq.

In seguito il Generale Zinni affermò pubblicamente che, mentre ascoltava il discorso di Cheney, era rimasto scioccato nell’udire una descrizione del rapporto che non quadrava affatto con tutto quanto era di sua conoscenza. Sebbene Zinni si fosse andato in congedo due anni prima il suo ruolo di consulente prevedeva che fosse costantemente informato sui dati relativi al Medio Oriente.

Tre anni e mezzo dopo il discorso di Cheney, una domenica mattina, Zinni dichiarò a Meet the Press: “Non c’era alcuna valida prova che Saddam avesse armi di distruzione di massa…, solo un pretesto costruito per fare questa guerra.”

Il Generale Zinni aveva altrettante possibilità quanto chiunque altro di fermare una guerra inutile, certo non una guerra “preventiva”, dato che non c’era alcunché da prevenire, e Zinni lo sapeva. No; quello che egli ed altri ufficiali con le stesse idee potevano fare era fermare una guerra di aggressione, definita dal Tribunale di Norimberga dopo la 2a Guerra Mondiale, “il supremo crimine internazionale”.

Certo, Zinni avrebbe dovuto alzare la testa, avrebbe dovuto parlare chiaro, da solo, dato che la maggior parte degli alti gradi civili e militari mancavano di coraggio ed integrità, come il Direttore della CIA George Tenet.

Nelle sue memorie, pubblicate un anno fa, Tenet dice che Cheney non seguì la procedura abituale di verificare con la CIA il suo discorso del 26 Agosto 2002; che buona parte di quello che Cheney disse lo colse assolutamente di sorpresa; che lui, Tenet, “ebbe l’impressione che il presidente era altrettanto non al corrente di ciò che il suo vice stava per dire alla convention dei Veterani finché Cheney non lo disse.”

E’ difficile credere che lo svergognato discorso di Cheney abbia colto Tenet completamente di sorpresa.

Sappiamo dalle minute di Downing Street, che gli inglesi garantiscono autentiche, che Tenet disse al suo omologo inglese, il 20 luglio 2002, che il presidente aveva deciso di muovere guerra all’Iraq per cambiarne il regime e che “le informazioni segrete ed i fatti venivano adeguati alla politica”.

E ancora: l’Iran

Ammiraglio Fallon, Lei sa che questo è il punto, anche relativamente alle “informazioni dei servizi” costruite per “giustificare” la guerra contro l’Iran. E nessuno meglio di Lei sa la Sua uscita dalla catena di comando l’ha completamente consegnata nelle mani di questi ruffiani sicofanti.

Senza dubbio Lei ha da tempo preso le misure, per esempio, al Segretario alla Difesa, Robert Gates; e così ho fatto io.

Quando William Casey, Direttore della CIA sotto Reagan, cercò qualcuno che desse forma alle analisi della CIA che concordassero col suo pensiero che l’Unione Sovietica non sarebbe mai cambiata, Gates colse l’occasione al volo.

Dopo la morte di Casey Gates ammise, in un’intervista con Walther Pincus del Washington Post, che lui (Gates) guardava Casey “partecipare ai meeting su ogni argomento e presentare informazioni pre-formate nei termini della politica che voleva seguire.” L’intera carriera successiva di Gates ci mostra che ha imparato perfettamente sulle ginocchia di Casey.

Così non dovrebbe costituire una sorpresa per Lei il fatto che Gates adesso affermi che l’Iran sta cercando con tutti i mezzi di sviluppare armi nucleari, questo nonostante il rapporto di 16 organizzazioni governative che affermano che l’Iran ha sospeso le parti del suo programma nucleare relative alla produzione di armamenti.

Alcune sue precedenti affermazioni erano ambigue ma di recente Gates ha approfittato dell’opportunità di piegarsi ai venti prevalenti a questo non lascia dubbi circa la sua lealtà.

In una intervista dell’11 aprile sugli eventi del Medio Oriente con un giornalista del New York Times, a Gates fu chiesto se era sulla stessa pagina del presidente. Gates replicò: “Stessa riga e stessa parola.”

Immagino che anche Lei non sia più sorpreso di me. Notazione di fondo: Gates farà il saluto se Cheney convince il presidente a scatenare l’Aviazione e la Marina contro l’Iran.

E Lei sa benissimo quali siano le probabili conseguenza: bisogna che Lei lo dica al resto del popolo americano.

continua...

Ray McGovern
Steering Group; Veteran Intelligence Professionals for Sanity (VIPS)

Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Arrigo de Angeli


Fonte >  Antiwar.com 13 giugno 2008

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