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«Quelle immagini» sono un falso?
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«Ma ha visto le immagini?», chiede anche Oscar Giannino (l’economista-carnevale) ad un tizio che si prova a parlare del massacro commesso dai commandos israeliani in acque internazionali.

E’ quel che rispondono tutti – dico tutti – i commentatori pro-Israele che ho sentito in tutti i TG internazionali (BBC, CNN, Fox, France244, Al Jazeera) a chi obietta che Israele ha torto: «Ma avete visto le immagini?», «Basta guardare le immagini».

Le immagini sono quelle diffuse dall’Israeli Defense Force e che mostrano le povere, giovani indifese teste di cuoio bastonate, buttate giù dal ponte, malmenate tanto che – da aggressori – sono diventati aggrediti.

La frase viene così sistematicamente ripetuta, da tutti gli israeliani e i filo-israeliani, che sorge un sospetto. E una domanda: che cosa mostrano, realmente, quelle immagini?



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Sono immagini in bianco e nero, assolutamente sfocate e vaghe, presuntivamente riprese attraverso i visori notturni. Sì, si vedono forme umane che apparentemente bastonano altre forme umane: entrambe ugualmente nere. Chi sono i bastonati, e chi sono i bastonatori, non si distingue. Solo i cerchietti gialli con scritte in inglese ci dicono che quella forma nera che si alza e si abbassa è un «iron rod» brandito da un «militante» islamico, uno pseudo-pacifista. Iron rod significa «spranga di ferro»: ma nel video non si distingue se è una spranga di ferro, se è un bastone di legno, o che cos’altro. Il cerchietto indica «soldiers beig hit with metal poles and chains», soldati colpiti con pali di metallo e catene: ma noi non vediamo pali di metallo, nè catene. Vediamo ombre.

Sono ombre cinesi. La fonte che che ha diffuso è l’armata israeliana; la sola fonte per giorni e giorni, dato che i prigionieri della flottiglia della pace non hanno potuto parlare e raccontare. Ora che cominciano a testimoniare, la loro testimonianza è già intaccata dalla propaganda che li ha dipinti come «tutt’altro che pacifisti», membri di una ONG turca «inserita dagli USA nelle liste delle organizzazioni in contatto con Hamas», quindi «terrorista».

Perchè le immagini sono di così cattiva qualità? Si vede così male attraverso i visori notturni ad intensificazione di luce? I poveri commandos, pieni di spavento, non sapevano mettere bene a fuoco?

Come mai le poche immagini inviate dagli attivisti sulle navi – che sicuramente non avevano gli intensificatori di luce, e certo erano alquanto spaventati – sono tanto migliori?

Hanno un buon rilievo, hanno perfino i colori (che mancano nelle immagini israeliane); si vede bene una donna che porta una sedia a sdraio inzuppata di sangue, evidentemente usata come barella di fortuna.



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Benchè prese nell’angoscia, le immagini dei passeggeri mostrano bene i gommoni irti di antenne ed armi, i fari degli elicotteri che sciabolano, i ferito sul pavimento; dei soldati fanno distinguere i loro passamontagna neri, le mimetiche, il tipo di armi che brandiscono; si vede persino un sommozzatore in muta di neoprene.

Non occorre intensificare la luce: alle quattro di mattina di giugno, nel Mediterraneo, c’è abbastanza luce naturale per riprese decenti.

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   Hassan Ghani
Sulle navi c’erano reporter e cameramen professionisti. C’era un reporter di Al Jazeera che ha trasmesso dei video molto eloquenti dei primi minuti dell’attacco, che mostravano chiaramente il livello dell’aggressione. C’era un reporter di Press TV (iraniana), Hassan Ghani di cittadinanza britannica, che ha trasmesso video prima di essere neutralizzato. Di Hassan Ghani non si hanno più notizie, è uno della decina di scomparsi nel nulla.

A tutti i passeggeri, nessuno escluso, sono state sequestrati, e non più restituiti, telecamere, macchine fotografiche, materiale di ripresa d’ogni genere. Non vedremo mai quello che hanno ripreso. Continuiamo a vedere, invece, le ombre cinesi in bianco e nero riprese dai commandos israeliani, le ombre indicate come «iron rods» e «chains».

E’ tutto molto primitivo, privo di colore, solo silouhettes scure su sfondo grigio-chiaro: facili da creare. L’intera impresa è stata pianificata in anticipo, al punto che agenti isrealiani hanno sabotato in porto due navi della flotta pacifista, che infatti sono rimaste bloccate, e se ne vantano ufficialmente: Senior Officer: IDF Ready to Seize Two More Ships

Possono essere state preparate in anticipo anche «le immagini» che seducono i Giannino, accuratamente rese primitive, e «come vere».

Ho l’idea che siano dei falsi, falsi come i «video di Bin Laden» confezionati da Rita Katz, come la quantità di altre immagini dateci in pasto in questi anni di menzogna.

Qualche lettore esperto di manipolazioni di immagini può dare una mano a sceverare il vero dal falso?



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