>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
ebrei_confronto.jpg
Ebrei a confronto
Stampa
  Text size
Il ministro degli Esteri Franco Frattini, intervenendo al convegno «Crescere tra le righe» ha chiesto per Mikhail Khodorkovsky ex proprietario della compagnia petrolifera Yukos, attualmente in carcere, «un giudizio giusto. Se così non sarà diremo alla Russia, da Paese amico, che non è stato un giudizio giusto. Di questo si può essere certi». (1) Non ne dubitavamo.

Radio Radicale parla di Khodorkovsky addirittura come Sakharov e pubblica sul suo sito un’intervista ad André Glucksmann apparsa su Il Corriere della Sera del 26 ottobre 2007, in cui l’ex-magnate russo-ebreo viene dipinto come una specie di santo, ammonendoci - ohibò - che «la sorte di Mikhail Khodorkovsky serve da esempio negativo per gli industriali recalcitranti, come la Cecenia serve da spaventapasseri per il popolo russo. Grozny rasa al suolo è un argomento pedagogico destinato a tutti i cittadini della Federazione: ‘Ecco cosa accade ai popoli amanti della libertà!’. La galera per Mikhail Khodorkovsky è una lezione destinata alle élite: ‘Piegatevi!’. L’omicidio di Anna Politkovskaya serve da consiglio ai giornalisti curiosi. L’avvelenamento atomico di Litvinenko serve a dissuadere gli ex del KGB di non grande onestà. L’agonia in una prigione dell’avvocato Trepashkine serve da avvertimento ai suoi simili… I messaggi sono tutti ugualmente limpidi. Sentendosi minacciato, Khodorkovsky non è fuggito, ha scelto di difendersi in Russia (…). Non è certamente un uomo del tutto candido. Neppure Sakharov lo era: patrocinò la bomba H sovietica. Ma, presa coscienza dell’oppressione e della sopraffazione che lo circondavano, protesse i dissidenti e si oppose alla dittatura rossa. Khodorkovsky, fra i più grandi imprenditori, fu disgustato dal ritorno all’autocrazia» (2).

Khodorkovsky - ricordiamolo - venne arrestato in Russia il 25 ottobre del 2003 per evasione fiscale, frode e peculato, mentre, in vista delle elezioni parlamentari del 2003, stava fornendo supporto finanziario a diversi partiti politici di stampo filoccidentale e stava negoziando la vendita di una fetta considerevole della Yukos a una multinazionale straniera del petrolio… altro che martire della Libertà!

Qualche giorno fa per l’ennesima volta il quotidiano di via Solferino ci ha propinato una pagina intera su pochi omosessuali russi strapazzati dalla Polizia durante una manifestazione non autorizzata (3).

Eppure, volendo coniugare la tutela dei «diritti civili» e lo statuto delle minoranze «di genere» l’ineffabile Corrierone aveva l’occasione di prendere le difese di un altro ebreo, Ezra Nawi, 50 anni, ebreo-israeliano di ascendenze irakene, che parla correntemente l’arabo, è membro del Ta’ayush, un’organizzazione di partenariato arabo-ebraica e - secondo quanto afferma il Guardian, Ezra Nawi - è un «gay man» (4). Quale migliore occasione per il giornale diretto dall’ebreo Paolo Mieli di ergersi a difensore dei «diritti civili» violati?

Ma Ezra Nawi ha un peccato incancellabile: questo ebreo, infatti, esercita il suo attivismo da anni contro lo «Stato-Messia» di Israele, nell’area conosciuta come Monte Hebron-Sud. In questa piccola e desolata zona nell’estremità sud della Cisgiordania i palestinesi vivono sotto l’occupazione israeliana da quasi 42 anni, senza elettricità, acqua corrente e altri servizi di base, e sono continuamente tormentati dai coloni ebrei che violano costantemente le stesse leggi israeliane e internazionali, con l’appoggio di diverse forze di occupazione militare, che agiscono per ripulire l’area dai suoi abitanti palestinesi e creare lì una nuova realtà demografica.

L’attività non-violenta e continua di Nawi nell’area ha lo scopo di aiutare la popolazione locale nella sua difficile situazione per rimanere nelle sue terre e anche per far vedere la situazione della zona a osservatori israeliani e internazionali.
Nawi ha ricevuto minacce di morte da parte dei coloni in passato. Il capo delle indagini della polizia israeliana di Hebron ha ammesso una volta che ciò che Nawi sta facendo è «portare alla luce lo sporco nascosto sotto il tappeto...».

Gli sforzi di Ezra Nawi hanno dato almeno un frutto, poichè il tentativo di ripulire il sud del Monte Hebron dai suoi abitanti palestinesi è perlomeno divenuto visibile e internazionalmente noto. Il filmato che più sotto vi proponiamo mostra il «glorioso Tsahal» demolire senza pietà le case di inermi palestinesi e - per dimostrare quale radicamento storico hanno qui gli insediamenti giudaici - sentirete uno di questi «leoni di Giuda» affermare: «Ho imparato questo in Russia». Sarà certamente uno dei milioni di ebrei russi, venuti quaggiù a prendersi biblicamente la terra che «Dio ha dato loro dai tempi di Abramo». Altrove, per esempio in Serbia, questo sarebbe un crimine contro l’Umanità (con la lettera maiuscola!), un’inequivocabile operazione di pulizia etnica, un «prodromo di ciò che potrebbe accadere se non si intervenisse con una necessaria operazione umanitaria internazionale», un’evento che rimanda al grido di Auschwitz e delle sue vittime e meriterebbe l’intervento del tribunale internazionale dell’Aja.

Ma Israele - come dice amaramente Ezra - è una «razza superiore» (4). Non si sottomise a quel Tribunale già ai tempi della costruzione del muro che ha reso i territori palestinesi un «ghetto per Amaleciti», ritenendo che la Corte non avesse giurisdizione in materia. Insomma quel Tribunale non esiste per loro, è pensato per punire i goym, che non si allineano all’internazionalismo mondialista, elaborato tra il Potomac ed il fiume Giordano.

Tornando a Ezra Nawi - come ha scritto il Guardian (ma nessuno dei «liberi» giornali di casa nostra!) - i coloni, le forze di occupazione militare e la polizia israeliana hanno un enorme interesse a limitare i suoi movimenti e a proibire la sua presenza nella zona. Per questo viene accusato ripetutamente e falsamente di violare la legge. Recentemente lo hanno dichiarato colpevole di aver aggredito un agente di polizia, che stava demolendo una casa palestinese il 22 luglio 2007. La sentenza sarà emessa nel prossimo luglio. Per fortuna di Ezra Nawi la demolizione e la resistenza ad essa sono state filmate e diffuse nei notiziari israeliani (persino più obiettivi dei nostri!).

Guardate le immagini filmate.



Nawi, l’uomo con il giubbotto verde, non solo protesta coraggiosamente per la demolizione, ma dopo che il bulldozer ha distrutto gli edifici, dice ai soldati quel che pensa delle loro azioni. Seduto e ammanettato dentro un veicolo militare dopo l’arresto, esclama: «Sì, anch’io sono stato soldato ma non ho distrutto case… Ciò che rimarrà qui è solo odio...». L’unico sentimento di cui il giudaismo ha fisiologicamente bisogno per sopravvivere (6).

Domenico Savino




1) http://www.libero-news.it/adnkronos/view/124354
2) http://www.radioradicale.it/khodorkovsky-come-sakharov-la-persecuzione-politica-dellex-patron-di-yukos-0
3) http://www.corriere.it/cronache/09_maggio_16/gay_pride_mosca_65170c36-4206-11de-bfa5-00144f02aabc.shtml
4) http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=21b41af975312b0f
5) «We are the superior race, aren’t we», he says bitterly, ‘the chosen race’.
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=21b41af975312b0f
6) Guarda anche http://www.supportezra.net



Home  >  Ebraismo                                                                                          Back to top


La casa editrice EFFEDIEFFE, diffida dal riportare attraverso attività di spamming e mailing su altri siti, blog, forum i suddetti contenuti, in ciò affidandosi alle leggi che tutelano il copyright ed i diritti d’autore.


 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


La Dittatura Terapeutica
L’unica ed estrema forma di difesa da questo imminente, sottovalutato, tragico pericolo particolarmente grave per l’Italia, è la presa di coscienza
Contra factum non datur argomentum
George Orwell con geniale e profetico intuito, previde l’oscuramento delle coscienze, il tramonto della civiltà, l’impostura e apostasia dalla verità che viviamo, quando scrisse “nel tempo...
Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità