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Lotta all’evasione: il mito e la realtà
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«Evasione all’estero, scovato un miliardo di redditi imponibili», titola il 24 Ore (1): è l’annuale e rituale resoconto dei «successi» della Guardia di Finanza nella «lotta all’evasione». Solo nei primi sei mesi del 2008, sono stati accertati «un miliardo di maggiori basi imponibili per le imposte dirette e 400 milioni di IVA evasa». E non basta, accertati anche 1,7 miliardi di imponibile IRES. Tutto come frutto di travolgenti indagini sul «trasferimento fittizio all’estero di persone fisiche e giuridiche», manovre illecite sui prezzi di trasferimento (sovrafatturazioni), e «rapporti fra imprese nazionali e paradisi fiscali». Successi postumi del metodo Visco? Della mitica lotta all’evasione?

Piccolo particolare: si tratta di «imponibili» non delle cifre che il fisco recupera. L’anno scorso, solo il 7,3% dell’evasione iscritta a ruolo è stato poi effettivamente recuperata. Anche se la percentuale di riscossione migliora, resta sempre che il 92% dei «recuperi» strombazzati restano pura carta, pura propaganda. E tutto il gettito da evasione che il fisco s’è preso in più nel 2007, oltre 3 miliardi, basta appena a coprire le spese del «funzionamento» di Montecitorio. Seimila miliardi annui in vecchie lire: ci si domanda se i «tagli» non sarebbero più facili, in tutto quel grasso che cola, dei «recuperi» aleatori, ma annunciati in anticipo come successi.

I successi si basano sull’occasionale incastratura di nomi noti, il campione di moto, il patron di calcio. Chissà perchè, altri nomi noti (d’altro genere) non sono mai così sfortunati. Faccio solo un esempio, che ricopio da Repubblica del 1 agosto (2): fate attenzione alla sequenza delle operazioni:

6 e 13 settembre 1999:
il presidente di Pirelli, Tronchetti Provera, acquista 500 mila azioni della UNIM, società immobiliare. E altrettante ne acquista Carlo Buora, allora amministratore delegato Pirelli. Lorsignori acquistano attraverso la filiale monegasca della Banca del Gottardo, svizzera; acquistano il Tronchetti attraverso il conto «Oro» presso la filiale, Buora attraverso il conto «Olmo».

29 settembre 1999: Pirelli annuncia un’offerta pubblica di acquisto sulla suddetta UNIM. Le azioni UNIM salgono.

1 ottobre 1999: «Olmo» e «Oro» vendono le azioni UNIM acquistate un paio di settimane prima. Per Tronchetti, la plusvalenza è di 27.479,75 euro, per Buora 14.715,75 euro.

Capito? I signori della Pirelli sapevano in anticipo che la Pirelli stava per lanciare l’OPA su UNIM, e ci hanno guadagnato. La Guardia di Finanza non è riuscita a concretare «nessuna ipotesi di reato»: nè «appropriazione indebita a danno del gruppo Pirelli», nè «riciclaggio» né «reimpiego in attività finanziarie». Eppure ci hanno provato, le Fiamme Gialle.

Ecco cosa hanno scoperto: quelle azioni, sui loro conti «Oro» e «Olmo» della Banca del Gottardo di Monaco, Tronchetti e Buora non le compravano con soldi propri. Quei conti apparivano costantemente in rosso, tranne nei momenti in cui guadagnavano «plusvalenze» come quelle di cui sopra, e di cui venivano subito svuotati.

Chi ci metteva i soldi? La Pirelli. Che alla Banca del Gottardo ha un conto n. 16.115, intestato ad una controllata offshore, la Gamma International Fund. Su quel conto, Pirelli ha 30 milioni di euro. Questa cifra, secondo «l’ipotesi della GDF» (un’ipotesi, solo un’ipotesi) serviva alla Banca del Gottardo come garanzia «per consentire a determinati clienti di operare sui mercati finanziari pur in mancanza di disponibiltà sui rispettivi conti correnti».

Infatti, la GDF di Firenze ha documentato come «tra l’8 e il 15 settembre 1994 i conti correnti dei manager (di Pirelli) andavano in rosso e contemporaneamente la Pirelli metta a disposizione l’equivalente liquidità attraverso operazioni di pronti contro termine».

Insomma Tronchetti e Buora risultano praticamente nullatenenti, con conto in rosso. Anche se il saldo delle compravendite titoli sul conto «Oro» di Tronchetti è stato complessivamente positivo per 2,1 milioni, e per Buora di 3,3 milioni solo sul conto «Olmo», perchè Buora di conti alla Banca del Gottardo filiale monegasca ne ha parecchi, «Houston» «Mara», «Jackson Finance», ed anche su quelli guadagna pluslavelnze per 175 mila, per 526 mila, per 646 mila euro.

In quelle speculazioni, i due nullatenenti, non vincevano sempre. A volte perdevano. Le «perdite delle compravendite venivano addebitate alla società», ossia alla Pirelli. Mentre i guadagni andavano ai manager. Infatti, su quel conto da 30 milioni, la Pirelli ha visto in un anno e mezzo solo 88 mila euro di frutti: ossia lo 0,5%. E certe volte, «gli inquirenti hanno trovato sui conti di Tronchetti e Buora numerose vendite di titoli senza il relativo acquisto iniziale».

Da qui l’ipotesi di «appropriazione indebita a danno del gruppo Pirelli». Ipotesi beninteso caduta: nessun reato è stato accertato. Niente da portare ai media perchè suonassero la grancassa.

Ovviamente, invece che emolumenti tassabili, Tronchetti e Buora avevano solo plusvalenze azionarie: in esenzione fiscale totale. Nessun reato accertato.

Giusto per curiosità, vediamo dove andavano a finire quei soldi, che sparivano immediatamente dai conti, in modo che i nullatenenti ritornassero nullatenenti. Anche questo ha scoperto la GDF:

Tronchetti Provera ha spedito un po’ di plusvalenze in Liechtnestein, altri ad una Bond Fix Ltd. di Monaco, altri ad uno «sconosciuto conto Igal, altri ancora ad un beneficiario non identificato»»; 190 mila euro sono tornati in Italia attraverso la Fiduciaria Siref.

Buora ha pagato a beneficiari non identificati, a conti in Liechtenstein (svariati milioni di euro); ha beneficiato una misteriosa società Camarba Invest, un conto cifrato «Gelato», una società offshore Cofid, una certa «Latium».

Nessun reato accertabile, nessuna evasione nè aggiotaggio nè insider trading o come volete chiamarlo.

Ricordiamocelo, alla prossima grancassa: quando ci diranno che hanno recuperato milioni evasi dal campione di moto, dal grande cantante e dagli altri coglioni che fingono di avere la residenza a Londra, ma hanno casa e famiglia in Romagna e nessun protettore nei partiti.




1) Marco Mobili, «Evasione all’estero, scovato un miliardo di redditi imponibili», 24 Ore, 4 agosto 2008.
2) Walter Galbiati, «I conti di Tronchetti e Buora – profitti sull’OPA fatta in casa», Repubblica, 1 agosto 2008.


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